Ritorna White Show, l’appuntamento clou in ambito fashion che si articolerà in più sedi nel capoluogo lombardo: Tortona 31 – Opificio, Tortona 35 – Hotel Nhow, Tortona 54 – Ex Ansaldo | BASE, Tortona 27 – Superstudio Più. In quest’ultima giocherà un ruolo da protagonista la Fondazione Pistoletto, che metterà in luce i suoi progetti dedicati alla moda sostenibile. Nello specifico, Give a FOKus, l’hub dedicato all’innovazione sostenibile nato nell’edizione White di Febbraio 2019, torna in partnership con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Fashion Revolution per informare e raccontare due delle fasi più inquinanti della produzione tessile: lo sviluppo del tessuto e la fase di tintura e finissaggio che in media incidono per più del 30% dell’impatto totale di un capo di abbigliamento.
In quest’ottica, Cittadellarte Fashion B.E.S.T. (Better, ethical, sustainable, transformation) presenterà le tinture naturali Phillacolor realizzate dalla textile designer Laura Cortinovis. Le basi del tessuto sono realizzate in fibra di TENCEL ™ e fibra di TENCEL ™ LUX di Lenzing e mostreranno al pubblico presente in fiera come è possibile tingere i tessuti, utilizzando esclusivamente elementi vegetali o minerali e fissando il colore naturale con sostanze derivate dalle proteine del latte. Cittadellarte, inoltre, sviluppa ulteriormente la collaborazione già avviata con White portando in mostra una selezione di creativi, tutti parte del collettivo di fashion designer di B.E.S.T.: Flavia La Rocca (con la nuova collezione in Tencel LUX), WRAD, Blue of a Kind, Yekaterina Yvankova e ACBC.
Oltre al loro spazio, in cui saranno esposte le rispettive collezioni, è prevista la proiezione del video che racconta la mostra CirculART Art interwoven whit the supply chain*. Come scritto in un nostro precedente articolo, lo scopo del progetto è spingere la ricerca artistica a confrontarsi con i diversi comparti che compongono la filiera tessile, lavorando con organizzazioni che hanno scelto di abbracciare l’idea di sostenibilità e di sviluppare la loro attività in modo innovativo e lungimirante. Attraverso i loro lavori, gli artisti hanno dialogato con la filiera dell’industria dell’abbigliamento, una filiera in grado di riprodurre un ciclo produttivo altamente sostenibile, a partire dalle fibre riciclate, i tessuti sostenibili, fino alle finiture dei capi eseguite con tinture, accessori e macchinari innovativi.
“Nello sviluppo del progetto artistico – si legge nella nota stampa – i 4 artisti si sono addentrati nei processi di produzione tessile, focalizzandosi non solo su una fase, ma prendendo in considerazione l’intera filiera, partendo dall’utilizzo o dal riutilizzo delle materie prime: lana, legno, cotone, indumenti usati, rimanenze di produzione. Si sono interrogati sul significato di sostenibilità nella filiera del tessile, dal reperimento delle materie prime fino ai processi di finitura dei capi e la produzione di accessori come etichette e cerniere lampo. Si sono confrontati con persone che – per ognuna delle aziende coinvolte – ha spiegato nel dettaglio i processi di produzione, l’utilizzo delle risorse naturali come acqua, boschi e pascoli, il rapporto tra produzione e globalizzazione”. Il progetto messo in luce a White riprende quindi l’idea di circolarità, scegliendo come terreno di discussione la produzione del tessile e della moda, con l’intenzione di rendere visibili ed evidenti attraverso il pensiero artistico l’importanza della filiera ma anche le domande che lascia aperte il nostro ruolo di consumatori di risorse nella contemporaneità.