Come annunciato in un nostro precedente articolo, metteremo in luce tutti gli interventi della tavola rotonda della mostra evento “Le stanze della moda sostenibile”. A dare il via alla rassegna di testimonianze è Maria Teresa Pisani, Capo del Programma Commercio Sostenibile alla “United Nations Economic Commission for Europe UNECE”.
“Stiamo lavorando – ha dichiarato – a Ginevra al “Textile for SDG 12 – Tessile per l’SDG 12″, obbiettivo per il consumo e la produzione responsabile, che è uno degli scopi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, lanciata dall’Assemblea Generale a New York nel 2015. Perché il tessile? Perché è la seconda più grande industria al mondo, con un volume d’affari di 3mila miliardi all’anno, 80 milioni di capi prodotti e circa 70 milioni di occupati, che sono per il 75% donne. Il problema però, è che gli impatti sociali e ambientali della produzione del consumo di quest’industria sono, purtroppo, devastanti. Un esempio è la produzione del cotone in Uzbekistan – uno dei più grandi produttori di questa fibra tessile – che ha letteralmente prosciugato il lago d’Aral con gravi conseguenze politiche, per la società e per l’ecosistema. I profitti dell’industria della moda, inoltre, spesso derivano dallo sfruttamento del lavoro in condizioni disumane e dal pagamento di salari ben al di sotto di quelli minimi. Per non parlare degli effetti sulla salute. Associazione Tessile e Salute stima che l’8% circa delle malattie dermatologiche siano causate dai vestiti e dalle scarpe che indossiamo.
Sappiamo quindi – argomenta Pisani – il what, il problema rappresentato da un sistema industriale che deve diventare più sostenibile; ma la questione su cui riflettere è l‘how, cioè come intervenire. Rendere la produzione nell’intera filiera del tessile sostenibile è quindi un passo fondamentale ed è su questo che il ‘Textile for SDG 12’ si concentra, focalizzandosi sugli aspetti della tracciabilità e della trasparenza della filiera. Rendere le scelte di produzione e di consumo più informate e responsabili, infatti, è la base su cui ci concentra il progetto. Stiamo portando avanti ‘Textile for SDG 12’ con tutti gli ‘stakeholders’: i governi, le organizzazioni non governative, il mondo delle imprese e anche Cittadellarte. Da sottolineare, inoltre, il ruolo dell’innovazione portata avanti da startups come Debatelier e Orange Fiber – le analizzeremo nei prossimi articoli, ndr -, che sono molto orgogliosa di presentare in questa tavola rotonda. Sono aziende giovani e innovative che hanno fatto della sostenibilità la loro missione e che rappresentano il futuro”.
(Nell’immagine Maria Teresa Pisani al microfono – Photo credit: Damiano Andreotti)