Le Cattedre della Creazione, tutto pronto per il quarto capitolo. La prime tappe, tutte moderate da Francesco Monico (docente di Filosofia dell’Arte di Accademia Unidee) si sono rivelate un successo di pubblico: il 17 novembre scorso Book City ha ospitato nella sala conferenze dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano di Piazza del Duomo 14 un dialogo tra Michelangelo Pistoletto ed Elio Franzini (docente di Estetica dell’Università degli Studi di Milano); il 27 novembre a Novara, presso l’Auditorium ‘G. Cattaneo’ del Campus Perrone, Pistoletto si è confrontato con il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Menico Rizzi; il 5 dicembre 2024, al Politecnico di Milano – Scuola del Design, il maestro ha dialogato con il professor Derrick de Kerckhove, celebre studioso e teorico della cultura digitale. Il format mette a confronto, di volta in volta, il fondatore di Cittadellarte con un accademico di livello, di disciplina sia umanistica sia scientifica, in grado di speculare sulla teoria e la storia delle idee; non solo, la serie di incontri approfondisce il ruolo strategico dell’arte come metodo di pensiero.

La prossima parte del progetto andrà in scena martedì 11 marzo alle ore 15 nella Sala L’Altana di Palazzo Strozzi, a Firenze. L’incontro a ingresso libero, intitolato L’arte come origine dell’umano, è organizzato dalla classe di scienze politico-sociali della Scuola Normale nell’ambito del ciclo di eventi delle Cattedre della Creazione e co-curata da Marco Deseriis, professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi. La lectio magistralis, nello specifico, vedrà il maestro dialogare con Lorenzo Bartalesi, professore di estetica della Scuola Normale Superiore, mentre la moderazione sarà affidata, come di consueto, a Francesco Monico. “La tesi affrontata – così gli organizzatori in riferimento all’incontro – è che l’origine dell’umano avviene attraverso l’arte, il primo vero atto di emancipazione dalla condizione animale: il momento in cui l’ominide diventa uomo, andando oltre la pura funzionalità dell’esistenza per aprirsi alla trascendenza del mondo e all’estetica del Primo Paradiso, quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. L’arte segna questo passaggio cruciale, l’atto umano che liberandosi dall’utile diventa espressione di senso, intuizione e visione. Un nuovo paradiso, stavolta artificiale (il Secondo Paradiso) sviluppato dall’intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura”.