L’opera di Pistoletto “Two Less One” alla mostra di Napoli “Evidence. A New State of Art”
A Castel Sant'Elmo è visitabile, fino all'11 marzo, una mostra dove sono esposti i lavori di 16 artisti italiani e altrettanti artisti cinesi. Un viaggio nell’arte contemporanea occidentale e orientale lungo i paesi che hanno dato i natali ai protagonisti delle opere.

Nella mostra “Evidence. A New State of Art” in scena a Napoli a Castel Sant’Elmo dall’11 febbraio, curata da Alessandro Demma e Su Peng, è presente anche l’opera di Michelangelo Pistoletto “Two Less One”. Nello spazio espositivo si trovano attualmente le opere di 16 artisti italiani e di 16 artisti cinesi: questa è una delle caratteristiche della mostra, che mette in luce i progetti dei due curatori rispettivamente di nazionalità italiana e cinese; tutto con lo stesso numero di artisti per stato, accomunati da affinità artistiche e/o generazionali. La mostra, inoltre, viene proposta in entrambi i paesi, per dar visibilità internazionali ai lavori dei protagonisti. Per quanto concerne le informazioni logistiche, l’esposizione è situata nel capoluogo campano in via Tito Angelini 22 e sarà visitabile fino all’11 marzo; sarà aperta al pubblico (5 euro il costo dell’ingresso) di giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 15, con ultimo accesso alle ore 14.30.
Dietro le quinte dell’organizzazione del progetto espositivo troviamo l’IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive e il CAEG – China Arts and Entertainment Group. Il primo, ente no profit, opera dal 2005 per far conoscere gli artisti italiani nel mondo e contribuisce alla diffusione dell’arte contemporanea, favorendo gli scambi culturali tra le nazioni; il secondo è il più importante organismo di Stato cinese nel settore dello spettacolo e delle arti, posto sotto il China State Council e i Ministeri della Cultura e delle Finanze.

Scopriamo quindi le peculiarità dei lavori in esposizione: “Le opere in mostra – scrivono gli organizzatori in una nota stampa – sono frutto di espressioni, riflessioni e sperimentazioni totalmente autonome, che offrono una testimonianza di mondi e di visioni differenti attraverso la produzione di forme realizzate nell’arco di circa cinquant’anni. Un intreccio di linguaggi, tecniche, segni e simboli (disegno, pittura, scultura, fotografia, video, installazioni) riproduce un universo multiforme ed eterogeneo dell’arte attuale. La costruzione di un sintetico, ma efficace, racconto dell’arte contemporanea cinese e italiana attraverso il confronto di differenti generazioni, costituisce la forza della mostra”.

Per quanto concerne “Two Less One”, è un’opera che si inserisce all’interno di un ciclo di lavori iniziato da Pistoletto nel 2008, in occasione della Biennale di Yokohama, dove l’artista presentò “Seventeen less one”, un’opera costituita da 17 specchi disposti lungo le pareti di una stanza, che vennero frantumati (tutti meno uno) nel corso di una performance realizzata in occasione dell’inaugurazione della mostra. L’opera, in seguito, venne acquisita dal Museum of Contemporary Art di New York. Pistoletto ha continuato a realizzare diverse opere costituite da due o più specchi, affiancati sullo stesso piano oppure ad angolo, su fondo nero o di diversi colori, generalmente creati nel corso di un’azione in cui gli specchi vengono rotti. Si tratta di un ulteriore passo avanti nella ricerca sullo specchio – iniziata nel 1962 con i quadri specchianti – che si riallaccia in particolar modo alla ricerca sulla divisione e moltiplicazione del 1978.


Tutti gli artisti in mostra
Italiani: Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini, Luigi Mainolfi, Marisa Albanese, Eugenio Giliberti, Pierluigi Pusole, Botto & Bruno, Alberto Di Fabio, Adrian Tranquilli, Paolo Grassino, Marzia Migliora, Perino & Vele, Giuseppe Stampone, Domenico Antonio Mancini, Elisa Strinna, Fabrizio Cotognini.
Cinesi: Liang Quan, Ma Kelu, Duan Zhengqu, Zhan Wang, Wang Shuye, Chen Qiuzhi, Yin Chaoyang, Ye Jianqing, Li Hui, Liu Bolin, Yang Xinguang, Lu Song, Qi Lei, Liu Cong, Li Yan, Yu Linhan.

Photo credits: Mario La Porta