Arrivano nuove regole di etichettatura degli alimenti che interesseranno tutti gli italiani. Per contrastare eventuali inganni sulla provenienza dei cibi sarà presto in auge (probabilmente entro aprile 2020) una norma che prevede di indicare, in tutti i prodotti, la provenienza geografica degli stessi. La novità dal Decreto Semplificazione – in attesa che venga ‘tramutato’ in legge – è volta a valorizzare e tutelare le produzioni nazionali, in modo da favorire acquisti consapevoli e responsabili. Nessun alimento straniero, quindi, potrà ‘passare’ come italiano con etichette ingannevoli (in caso di mancato rispetto delle norme sono previste sanzioni che vanno dai 2 mila ai 16 mila euro, salvo che il fatto non costituisca reato di frode penalmente rilevante). A quale tipologia di prodotti fa riferimento l’obbligo? Attualmente la ‘corretta’ modalità di etichettatura è applicata su carne di pollo, di suino e bovina, olio extravergine di oliva, frutta e verdura fresche, uova, miele, pesce, derivati del pomodoro e sughi pronti, tartufi e funghi spontanei, latte, formaggi, pasta e riso; con le nuove regole sarà imposta anche su salumi, carne di coniglio, carne trasformata, marmellate, succhi di frutta, fagioli, piselli in scatola, pane (anche precotto) e frutta secca. Sarà così possibile, ad esempio, conoscere la reale provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti che, finora, è ‘nascosta’ ai consumatori.
“Si tratta – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in merito al Decreto – di una nostra grande vittoria. Un risultato che siamo certi troverà nell’iter parlamentare un sostegno bipartisan per una norma a costo zero a difesa dell’interesse nazionale e a tutela della salute dei cittadini, del territorio, dell’economia e dell’occupazione“. In una nota stampa, la Coldiretti ha inoltre sottolineato come la questione ‘etichettatura’ sia in ballo da lungo tempo: “La norma – viene precisato nel comunicato – consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti alimentari l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti ponendo fine ad un lungo e faticoso contenzioso aperto con l’Unione europea oltre 15 anni fa. In particolare si individuano disposizioni nazionali autorizzate nell’ambito di una consultazione con la Commissione sulla base del Regolamento quadro sull’etichettatura n. 1169 del 2011, in ragione della protezione della salute pubblica e dei consumatori, della prevenzione delle frodi e della protezione dei diritti di proprietà industriale e di repressione della concorrenza sleale”.