Michelangelo Pistoletto è tornato in TV: durante la mattinata di sabato scorso è andata in onda la trasmissione “Il Caffè di Raiuno” con l’artista biellese invitato come ospite speciale. Il maestro ha presentato il suo nuovo libro “Ominiteismo e Demopraxia nel programma dedicato a musica, cinema e spettacolo, che approfondisce fenomeni culturali, sociali e di costume più rilevanti in Italia e nel mondo. Un’occasione per mettere in luce i contenuti del nuovo volume edito da Chiarelettere. La giornalista conduttrice Cinzia Tani, dopo aver dato notizia della pubblicazione dell’ultimo manifesto politico dell’artista, ha introdotto il Terzo Paradiso.
Pistoletto ha quindi specificato le peculiarità del suo segno-simbolo: “L’essere umano è in parte naturale e in parte artificiale, perché nasciamo come esseri prodotti dalla natura, ma poi sviluppiamo un’intelligenza artificiale. Diventiamo così artisti e il termine ‘artificio’ ha proprio ‘arte’ come radice. Siamo fatti ad arte! L’artificio, quindi, è il ‘secondo paradiso’, mentre il ‘primo paradiso’ è quello naturale, di quando l’uomo era totalmente integrato nella natura ed era ‘dentro alla mela’. Con il morso del frutto, poi, siamo usciti dalla natura e abbiamo dato vita al paradiso artificiale, che abbiamo portato avanti nel tempo fino ai giorni nostri, con la realizzazione della scienza e della tecnica. Queste, in seguito, le abbiamo portate a un punto tale da essere felici di quanto creato grazie a esse, ma anche preoccupati dei danni arrecati alla natura con questo processo. Il ‘terzo cerchio’, infine, è il Terzo Paradiso, dove uniamo natura e artificio fino a creare la terza era dell’umanità”.
Cinzia Tani ha poi invitato l’artista a spiegare il titolo del libro. “La ‘demopraxia’ – ha argomentato Pistoletto – nasce in seguito alla crisi della ‘democrazia’. Nel termine ‘democrazia’, il suffisso ‘-crazia’ viene dal greco ‘kratos’, che significa ‘potere’; il significato è quindi ‘potere del popolo’. Il popolo, però, non può avere potere se ciascun soggetto è diviso e distinto dall’altro. Bisogna, quindi, trovare dei metodi per cui gli individui possano organizzarsi per ‘potere fare’ insieme – ecco spiegata la focalizzazione dal termine greco ‘praxis’, che significa ‘azione’, nel senso di ‘fare’ – . La demopraxia, inoltre, non accetta i sistemi verticali del monoteismo, che hanno sempre posto qualcuno o qualcosa di superiore al di sopra di tutti. Ogni persona deve acquisire responsabilità ed ecco quindi l’ominiteismo: quello che l’uomo ha portato lontano da sé come divinità, lo riacquista come capacità personale di assumere libertà”.
L’ultima parte del confronto tra la conduttrice e l’artista verteva sugli spazi della Fondazione Pistoletto: “Cittadellarte – ha esplicato il maestro biellese – è nata da un mio previo manifesto, nel quale affermavo che l’arte deve assumersi la responsabilità di legarsi ad altri settori, dalla politica all’economia, dall’educazione alla religione, dalla pratica fino all’educazione. Cosa dovevo fare, dunque, dopo il manifesto? Cercare di realizzarlo affinché non rimanesse un’utopia. Ho così comprato un’ex fabbrica a Biella rivitalizzandola con la cultura e in questo contesto, negli anni, ho messo l’arte in connessione con tutti gli ambiti della vita sociale”.