“Michelangelo Pistoletto non ha mai smesso di credere che l’arte possa spingere la società a cambiare, rinnovarsi, migliorare: è una delle convinzioni che hanno forgiato la sua lunga attività di creativo fin dai tempi delle prime curiose performance a Torino nel ’68. Indomabile utopista per alcuni, ha vinto molte sfide, come realizzare a Biella una vera e propria citta dell’arte*, luogo di eventi che prevedono il coinvolgimento diretto anche di chi artista non è”: con questa presentazione di Michelangelo Pistoletto, il giornalista Angelo Angelastro ha aperto il servizio dedicato all’artista biellese, andato in onda sabato 18 maggio su Rai 1. La video-intervista, nello specifico, è stata trasmessa durante l’edizione delle 8 del TG1, nel contesto della rubrica Persone. Nel corso del confronto tra il cronista e il maestro, Pistoletto ha esordito mettendo in luce gli albori della sua ricerca artistica, ricordando il pubblicitario Armando Testa, di cui l’artista è stato allievo “Mi ha insegnato a essere attento all’arte moderna”.
Il servizio del notiziario è proseguito con un focus sulla Venere degli stracci e sull’arte povera e, in riferimento a quest’ultima, Pistoletto ha puntualizzato: “Non vuol dire povertà di mezzi o di soldi, significa essenzialità ed essere al di là del fenomeno dello spreco”. L’intervento del maestro è proseguito con la nascita di Cittadellarte: “Esiste da 20 anni – ha spiegato – e siamo passati da una condizione utopica a una di realtà”. Una trasformazione sociale responsabile a partire dall’arte quindi, innestata e in corso da molti anni, che continua seguendo i principi del segno-simbolo del Terzo Paradiso, topic con il quale si è chiuso il servizio del TG1.
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