Tra moda e sostenibilità, Fashion B.E.S.T. e il Terzo Paradiso al Museo Salvatore Ferragamo
L'Ufficio Moda di Cittadellarte ha preso parte al progetto espositivo "Sustainable Thinking" - inaugurato il 12 aprile - che ha voluto fornire un contributo artistico-culturale sul tema della sostenibilità. Scopriamo tutti i dettagli dell'iniziativa.

A Firenze è stato presentato un percorso narrativo, intitolato Sustainable Thinking, che si snoda tra le pionieristiche intuizioni di Salvatore Ferragamo, fondatore dell’omonimo museo: l’esposizione si focalizza sulla ricerca dei materiali naturali, di riciclo e innovativi nel settore moda, spaziando anche nelle più recenti sperimentazioni in ambito ‘ecofashion’. Il progetto espositivo ideato da Stefania Ricci (Direttore del Museo Salvatore Ferragamo e della Fondazione Ferragamo), attraverso il linguaggio della moda, dell’arte e dei materiali ha cercato di innestare uno spunto di riflessione sulla sostenibilità, che, come si evince anche dai contenuti della mostra, è imprescindibile in qualsiasi settore produttivo. Il progetto espositivo, nello specifico, ha ospitato opere di artisti e fashion designer internazionali che hanno messo in luce la propria chiave di lettura sul rapporto tra natura e tecnica, focalizzandosi inoltre sull’impiego di materie organiche e sul riuso creativo. La mostra, inaugurata lo scorso 12 aprile, sarà aperta fino all’8 marzo 2020.

In questa dimensione etica, è stata sottolineata l’importanza di un impegno collettivo, agendo in maniera consapevole e condivisa. “La sostanza materica – si legge nella nota stampa dell’evento – diventa il fil-rouge dell’intera rappresentazione: l’itinerario ideale comincia dalla ricerca sui materiali condotta da Salvatore Ferragamo, a partire dagli anni venti del Novecento, tra canapa, cellofan e pelle di pesce, per poi esplorare le storie di materie di pregio che, giunte al termine della loro vita, vengono trasformate in nuovi prodotti di qualità (materie prime seconde), a rappresentazione concreta del concetto di economia circolare”.

Molte delle installazioni presenti, infatti, sono state realizzate rievocando le antiche tecniche dell’artigianato e raccontate nella duplice veste di protagoniste dell’arte del riciclo e del recupero di tradizioni manuali, aspetti fondamentali di una filosofia della sostenibilità. “L’arte – viene specificato nel comunicato – è strumento di relazione tra ambiti culturali diversi, da preservare nella loro diversità. Tecnologie smart che, attraverso la sperimentazione, diventano la chiave per il rinnovamento, fino all’imprescindibile ritorno alla natura, inteso come virtuosa riscoperta delle fibre naturali”.

In quest’ottica, ha partecipato alla mostra Sustainable Thinking anche Fashion B.E.S.T (Beauty and Ethics Sustainable Trend), piattaforma di Cittadellarte che dal 2009 si dedica alla sostenibilità nella filiera moda, dalle materie prime al design e dalla produzione alla formazione. Al Museo Salvatore Ferragamo, a questo proposito, era presente una speciale installazione del Terzo Paradiso: il segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto è stato realizzato e composto da tessuti sostenibili, per rimarcare ulteriormente il legame tra arte, moda e dimensione etica; un’opera che è un emblema di innovazione e trasformazione responsabile del settore della moda. Hanno preso parte al progetto espositivo anche Tiziano Guardini, che ha prodotto il suo abito in esposizione proprio negli spazi di B.E.S.T. (nella foto in alto), Flavia La Rocca e il brand Wrad; un team di fashion designer che collaborano da anni con Cittadellarte su numerosi progetti di sostenibilità.


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