“Novecento di Carta”, alla mostra al Castello Sforzesco anche un’opera di Pistoletto
L'esposizione nel capoluogo lombardo, prorogata al 22 luglio, propone disegni e stampe di maestri italiani dalle raccolte civiche di Milano e dalle collezioni di Intesa Sanpaolo.

Un viaggio artistico alla scoperta dei capolavori della grafica italiana del Novecento: al Castello Sforzesco è visitabile la mostra Novecento di Carta, che conta oltre 200 opere tra disegni, incisioni, stampe, libri d’artista e carte dipinte. Una vetrina di capolavori che mette in luce, infatti, le vaste raccolte di opere su carta custodite presso i musei, le biblioteche e gli archivi civici della città lombarda. L’esposizione annovera tra le sue sale anche un’opera di Michelangelo Pistoletto (nell’immagine di copertina): Senza titolo del 1963 (matita su carta – Museo del Novecento, Collezione Bianca e Mario Bertolini, Milano). Curata da Claudio Salsi, con la collaborazione del comitato scientifico delle collezioni grafiche, Novecento di Carta è una galleria di lavori di maestri italiani allestita secondo una scansione cronologica per raccontare artisti e tendenze che hanno attraversato il Novecento. I visitatori possono scoprire i disegni di Alberto Martini, Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Amedeo Modigliani, Mario Sironi, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Luigi Bartolini, Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Marino Marini, Fausto Melotti, Renato Guttuso, Alberto Burri, Enrico Baj, Federica Galli, Alighiero Boetti e, come detto, Michelangelo Pistoletto. Alcuni capolavori presenti nelle sala del Castello Sforzesco non venivano esposti, addirittura, dal 1991 (in occasione della mostra “Da Modigliani a Fontana –  Disegno italiano del XX secolo nelle Civiche Raccolte d’Arte di Milano”).

“Questa rassegna – ha dichiarato Claudio Salsi, curatore della mostre – nasce per documentare un aspetto specifico dello straordinario patrimonio di opere su carta (disegni e stampe realizzati nelle più diverse tecniche e carte dipinte) custodito in tutte le raccolte museali e negli istituti culturali civici di Milano, integrato eccezionalmente per l’occasione da oltre quaranta tavole dalle Collezioni di Intesa Sanpaolo. L’iniziativa è volta innanzi tutto a testimoniare, e di conseguenza a far conoscere in modo ampio, esemplare e quasi didascalico, l’importanza degli autori presenti e dei relativi linguaggi grafico-artistici, nonché la consistenza di raccolte sorprendentemente vaste, anche se sconosciute al grande pubblico perché custodite per evidenti ragioni conservative in archivi accessibili solo alla consultazione specializzata. Fra le collezioni più recenti acquisite dal Comune di Milano e documentate in mostra, figura la Donazione Mario e Bianca Bertolini giunta al Museo del Novecento nel 2014. Le opere che ne fanno parte testimoniano i diversi linguaggi dell’arte che hanno caratterizzato il periodo tra anni sessanta e anni ottanta del secolo scorso: dalla pop art, al minimal e concettualismo, fino al neoespressionismo di area germanica. Fra le opere scelte per la sezione conclusiva della mostra, spicca il disegno a matita su carta di Michelangelo Pistoletto proveniente dalla collezione Bertolini”.

Sul percorso ‘antologico’ delle due sale espositive del Castello Sforzesco si sviluppano, inoltre, dei focus tematici legati ad aspetti delle collezioni storiche, come il libro d’artista, il disegno e la Grande Guerra, il graphic design e i progetti di architettura. “La prima parte della mostra – si legge in una nota stampa dell’esposizione – presenta il momento del passaggio al nuovo secolo e attesta l’aggiornamento che, anche nel campo dei linguaggi grafici, avvenne grazie all’apertura alle ricerche nord europee, rappresentate, ad esempio, da tavole di Rodin, Ensor, Munch, Brangwyn. Lo sguardo si concentra poi sulla sola arte italiana, approfondendo i confronti tra protagonisti molto diversi come Martini e Boccioni, indugiando sulle leggere matite di Modigliani, sulla policromia delle carte di Sironi e infine su alcune delle più celebri incisioni di Morandi. Il secondo Novecento rivela la straordinaria ricchezza delle esperienze di Fontana, degli Spazialisti e dei Nucleari, di Afro e Burri fino alla Pop Art di Schifano e Adami, all’Arte Concettuale e all’Arte Povera con testimonianze, in particolar modo provenienti dalle raccolte di Intesa Sanpaolo, di Pistoletto, Merz, Paolini e Boetti, sempre attraverso la prospettiva delle carte, materiali privilegiati per tracciare in totale libertà segni e impronte e per elaborare sofisticate astrazioni grafiche”.


L’esposizione è promossa e organizzata dalla Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici e da Electa nell’ambito del palinsesto del Comune di Milano ‘Novecento Italiano’ e curata da Claudio Salsi con la collaborazione della Direzione del Museo del Novecento e Galleria d’Arte Moderna e della Direzione delle Case Museo e Centro Alti Studi sulle Arti Visive.