Terzo Paradiso, comunità energetiche, sostenibilità: alla scoperta del 1° Rebirth Forum al Lago d’Iseo
Come si legano l'arte e la cultura alla transizione energetica? Cosa sono e come funzionano le CER? Ieri, presso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Sale Marasino, queste e altre riflessioni collettive hanno trovato risposta durante la prima edizione dell'appuntamento curato da Cittadellarte in collaborazione con A2A, Banco dell’Energia e il Comune di Monte Isola. L'iniziativa, che si è articolata attraverso il metodo demopratico, ha visto esperti del settore e un pubblico eterogeneo per competenze professionali confrontarsi per la realizzazione di un documento partecipato su sostenibilità e comunità energetiche.

Giovedì 9 novembre, Sale Marasino. Una giornata uggiosa, una pioggia autunnale che si presenta a intermittenza, una chiesa sconsacrata con una suggestiva vista sulla sponda orientale del Lago d’Iseo. Non è l’inizio di un romanzo, ma il contesto che ha fatto da sfondo al Rebirth Forum ‘Terzo Paradiso dell’energia’ tenutosi ieri pomeriggio nel comune lombardo. L’evento, curato da Cittadellarte in collaborazione con A2A, Banco dell’Energia e il Comune di Monte Isola, ha consentito di far incontrare – unendo forze e menti – organizzazioni pubbliche e private che sono impegnate quotidianamente nella sostenibilità in ambito energetico. L’appuntamento ha altresì portato i presenti a discutere e condividere le loro attività e i loro saperi durante i tavoli di lavoro tematici, come previsto dal metodo demopratico, adottato per l’occasione dagli organizzatori. Come riportato in un nostro precedente articolo, uno degli obiettivi del Forum è stato redigere un documento partecipato sui temi al centro della giornata, in particolare sulle CER – Comunità Energetiche Rinnovabili. Parallelamente al procedere delle attività i confronti sono stati inoltre accompagnati dalla performance The Words Weaver di Patrizia Fratus, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso.

Il dietro le quinte
Il Rebirth Forum, come si evince dal nome, è stato conseguenza del Terzo Paradiso dell’Energia, opera realizzata da Angelo Bonello, da un’idea di Michelangelo Pistoletto – con la curatela di Fortunato D’Amico per Cittadellarte, grazie al sostegno di A2A e Fondazione Banco dell’energia – inaugurata a luglio scorso nell’ambito delle manifestazioni in calendario per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. L’installazione, realizzata con materiali di riuso, era composta da 16 cumuli di reti, tanti quanti i comuni del Lago d’Iseo, attraversati e uniti da un perimetro a led, delineando la rivisitazione del segno matematico dell’infinito creata dal maestro. Coerentemente con la mission di A2A Life Company e di Fondazione Banco dell’energia, e per dare continuità al progetto de Il Terzo Paradiso dell’Energia a Monte Isola, era stato inoltre previsto lo sviluppo dei temi della povertà energetica, della sostenibilità, della trasformazione sociale, dell’ambiente, dell’educazione civica e della cittadinanza attiva. Il processo che sta portando a centrare questi obiettivi si sta articolando attraverso progettualità e incontri ad hoc, come una residenza artistica (proposta da A2A Life Company, Fondazione Banco dell’energia e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, in collaborazione con Accademia UnideeUNIDEE Residency Programs e The Round Table) o il Rebirth Forum di ieri.


Lo staff di Cittadellarte e di A2A con Patrizia Fratus e la sua opera The Words Weaver.

L’inizio del Forum: rigenerazione urbana e sociale, arte e sostenibilità, ruolo della cultura
Il Forum ha preso il via con una serie di interventi introduttivi, moderati dal coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso Francesco Saverio Teruzzi; quest’ultimo ha alzato il sipario sull’evento prima illustrando il progetto del Terzo Paradiso dell’Energia, spiegando come si sarebbe strutturato l’incontro e curando il mosaico di voci. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Sale Marasino Marisa Zanotti (“Il tema che oggi viene trattato è fondamentale, il Forum potrà segnare positivamente il nostro futuro”), è intervenuto Francesco Moneta di The Round Table: “Grazie a questo incontro potremo percorrere il primo passo nella costituzione delle comunità energetiche nel Lago d’Iseo, dando seguito al progetto di arte contemporanea del Terzo Paradiso. Così, seguendo la filosofia di Pistoletto, l’opera d’arte – ha sottolineato – non assume il ruolo di mero gesto creativo, ma è utile per produrre rigenerazione urbana e sociale. Questa visione è unica: di solito gli artisti tendono a massimizzare l’immagine di sé più che a dialogare con la società circostante. Con Cittadellarte e A2A lavoreremo nell’interesse delle comunità e dei territori del Lago d’Iseo, per contribuire attivamente a una trasformazione sociale responsabile”. A seguire è stata data voce a un altro primo cittadino, quello di Monte Isola: “Occorre lavorare non solo a una rete fisica, ma di rapporti, che aiuti anche le persone a comprendere in modo intuitivo cosa sono le comunità energetiche. La passerella di Christo è stata al centro dei riflettori mediatici – ha specificato Fiorello Turla, ma ora con l’opera di Pistoletto e la pratica di Cittadellarte desideriamo puntare forte su un’arte che abbraccia la sostenibilità. Dobbiamo muoverci in quest’ottica e innestare una sensibilizzazione sociale sul tema, capendo anche quali sono i vantaggi che le imprese e le amministrazioni possono avere se si impegnano su questo fronte”. Paola Faroni, di Capitale della Cultura Brescia Bergamo del Comune di Brescia, si è poi concentrata sull’apporto della Fondazione Pistoletto (“Il lavoro di Cittadellarte fa parte dell’eredità che i territori possono portare avanti in maniera preziosa. Non a caso, ‘Crescere insieme’ è lo slogan che Bergamo e Brescia hanno scelto quando hanno deciso di cooperare. Si è lavorato su vasi comunicanti, con lo spartito della cultura come elemento legante. Il Terzo Paradiso dell’Energia è l’occasione per parlare del paesaggio dell’energia al di fuori del nostro contesto lavorativo”), così come Anna Villari di A2a (“Cittadellarte è una realtà illuminata con cui stiamo proponendo qualcosa di nuovo, ossia una relazione tra arte e cambiamento. Questo processo è fondamentale, perché la cultura aiuta ad arrivare all’animo delle persone”). Marco Ghitti, presidente Comunità Montana del Sebino Bresciano, ha inoltre spiegato come la sua realtà stia affrontando il tema delle comunità energetiche: “A livello territoriale siamo a buon punto. Credo che i presupposti per mettere a terra qualcosa di importante ci siano. Il Sebino, anche con il Forum odierno, è pronto a partire”.


Marisa Zanotti al microfono.

Francesco Moneta.

Fiorello Turla.

Paola Faroni.

Anna Villari al microfono.

Marco Ghitti.

Dal direttore di Cittadellarte al curatore del Terzo Paradiso dell’energia: la distorta divisione tra politica e cittadini e il paesaggio dell’energia
È arrivato il momento – ha asserito Paolo Naldinidi smetterla di dividerci tra politici e cittadini, è l’errore peggiore che possiamo commettere come comunità. Serve la collaborazione. Le narrazioni che abbiamo subito in questi decenni, tese a squalificare la componente politica di chi amministra i territori, hanno fatto un grande danno a tutti noi”. Il direttore di Cittadellarte ha poi chiarito il ruolo dell’arte in questo processo (“Perché l’arte? Cosa c’entra? La società è un’opera: ogni cosa che ci circonda qualcuno l’ha fatta, l’ha creata. Se non è un’opera questa...”) e la libertà associata all’atto creativo (“Ci raccontano sempre che gli artisti sono liberi: c’è un fondo di verità, ma questi hanno raggiunto l’autonomia di non dover giustificare la loro opera al potere o alla religione, ad esempio. Ma non vi raccontano l’altra parte: se sei libero sei anche responsabile”). Naldini ha infine dedicato un doppio pensiero: “Ringrazio A2A, senza questa realtà non saremmo qua a vivere e curare il Forum. Ricordo inoltre un episodio che mi aveva commosso, ossia quando il sindaco Turla, durante una conferenza stampa, aveva affermato che dopo l’opera di Christo lui e i suoi concittadini avevano scelto di ripartire da un altro tipo di arte contemporanea, quella di Michelangelo Pistoletto”. Voce poi al curatore del Terzo Paradiso dell’Energia, che “ritengo si possa coniugare – così Fortunato D’Amicocome il paesaggio dell’energia. Il paesaggio inteso non solo come la trasformazione tangibile del territorio causata dalle pale eoliche o dalle centrali elettriche, ma anche a quello che ci dà il paesaggio a livello di elementi naturali. Per passare – ha aggiunto – dall’estetica all’etica l’arte è fondamentale, perché può costruire la società; Cittadellarte, ad esempio, lavora sull’energia da molto tempo. Il processo di innovazione non è rapido, ma i sindaci e i cittadini possono dare un contributo importante”.


L’intervento di Paolo Naldini.

L’intervento di Fortunato D’Amico.

L’intervento dell’esperto di A2A e i tavoli di lavoro
Prima di dare il via ai tavoli di lavoro, è intervenuto Enea Mario Moscon (responsabile business development BU Mercato presso A2A) per fare chiarezza sulle comunità energetiche: “Noi come A2A ci siamo definiti come life company, perché ci occupiamo della vita e delle persone, per lasciare un futuro migliore alle nuove  generazioni. Ad oggi, le comunità energetiche di cabina primaria non si possono fare perché mancano decreti attuativi: così si aspetta e nel frattempo si creano miti e leggende che stanno rovinando il paesaggio. La CER non è né uno strumento per dimezzare la bolletta, né un modo per rimunicipalizzare l’energia, né un prodotto scalabile e industrializzabile. La CER può essere una persona giuridica o un nuovo ente, che non ha scopo di lucro. Il primo tema – ha sottolineato – è che bisogna creare una comunità, con membri che siano produttori o consumatori. La transizione passa anche dai gesti quotidiani dei cittadini, ci vuole dunque consapevolezza. Uno degli obiettivi è aumentare l’autoconsumo e creare degli incentivi utili alla comunità”. Dopo il dettagliato quadro fornito da Moscon sul tema, si è passati ai tavoli di lavoro. I presenti, divisi in quattro gruppi e guidati ciascuno da un differente facilitatore di Cittadellarte, si sono confrontati per immaginare prima “La comunità energetica che vorrei” e poi per elaborare e porre una serie di domande agli esperti del settore.


L’intervento di Enea Mario Moscon.




I tavoli di lavoro.

La restituzione in plenaria
Il primo tavolo – facilitato da Francesco Saverio Teruzzi -, in riferimento alla comunità energetica che vorrebbe, ha spiegato che desidererebbe un’amministrazione pubblica al centro, che dia supporto alle comunità energetiche con l’esempio, partendo dalle architetture pubbliche per poi portare con sé il privato. Il pubblico, a loro avviso, è motore della comunità energetica: vanno coinvolti i cittadini e va connessa la struttura della società civile aiutando le famiglie più fragili economicamente con una ridistribuzione degli incentivi. Occorre inoltre riprogettare gli spazi, tenendo conto dell’impianto sostenibile e del valore dell’energia. Non solo: per il tavolo in questione bisogna ovviare alle criticità comunicative che si presentano quando va spiegata al cittadino la CER, individuando il ruolo che possono avere i comuni anche in questa dinamica. Nel secondo tavolo, facilitato da Clara Pogliani (nelle doppie vesti di Accademia Unidee e del collettivo Ci sarà un bel clima), sono emerse questioni specifiche: il tema delle informazioni, per comprendere come l’amministrazione possa guidare i cittadini e come possa capire quali persone possono avere diritto all’energia prodotta; il tema dello spazio, perché va capito come trovarlo per le comunità, anche in accordo con la sicurezza e le regole della sovrintendenza; il tema del valore generato dalla comunità, individuando dove installarne di nuove; il tema dell’accesso economico alle CER, per capire come possono essere finanziate da enti privati e pubblici, vedendo inoltre le comunità come vettore di cambiamento culturale. Il terzo tavolo, facilitato da Marta Malsegna (interior designer e artista che ha fatto da tutor alla residenza artista del Terzo Paradiso dell’Energia), ha spiegato com’è la comunità energetica che vorrebbero: partecipativa, un luogo in cui la cultura e l’arte possono fare da ponte tra cittadini, imprese e istituzioni; queste ultime, secondo loro, dovrebbero fare da garante, mentre le imprese e i cittadini possono essere protagonisti delle comunità energetiche. Il gruppo ha inoltre toccato il tema educativo: ritengono fondamentale che i cittadini siano incentivati ad essere attivi e protagonisti di buone pratiche: la comunità energetica che vorrebbero dovrebbe infatti portare un cambio di mentalità sui consumi energetici, comportando reali benefici ai cittadini che sono sfiduciati. L’ultimo tavolo, facilitato da Tancredi Pino (Opera Demopratica Biella), ha posto sotto i riflettori le criticità relative alle comunità energetiche: la comunicazione e la variabilità che rende complessa la narrazione; i costi delle comunità energetiche, quindi il pubblico dovrebbe intervenire per aiutare le CER gestite dai cittadini stessi, senza acutizzare le distanze tra i cittadini abbienti e quelli con meno risorse. D’altro canto, il tavolo ha individuato le opportunità che queste realtà potrebbero generare: una crescita territoriale a partire dalle aziende con le comunità che abitano intorno alle imprese, con i cittadini che possono riconoscere in questo strumento una risorsa.


Francesco Saverio Teruzzi e gli esperti di A2A.

Clara Pogliani.

Marta Malsegna.

Tancredi Pino.

Le domande agli esperti
Il Rebirth Forum si è concluso con una serie di domande poste dai partecipanti dei tavoli di lavoro: ve ne proponiamo alcune. “Esistono bandi europei sul tema? Come ci si deve muovere giuridicamente? Qual è lo statuto della CER? Esiste un metodo per i comuni per mappare gli impianti rinnovabili? Le comunità energetiche di quanto possono abbattere i consumi? I cittadini sarebbero disposti a finanziare una comunità energetica di tasca loro? Che tipo di forma societaria è consigliabile per la costituzione di una CER? Il tema del fotovoltaico a volte risulta controverso, ci sono altri strumenti? Dove possono essere restituiti i proventi delle CER? Perché non utilizzare pannelli già esistenti? Dal punto di vista delle amministrazioni, quali potrebbero essere sul territorio altre fonti di energia, come ad esempio le biomasse? Se c’è modo di uscire da una CER, quali sono i vincoli?
Una volta condivise le questioni, tre esperti di A2A hanno offerto una prima sintetica panoramica di risposte. Il lavoro più profondo e operativo inizierà da oggi: A2A e Cittadellarte, sulla base di quanto emerso al Forum e riferendosi alle domande, realizzeranno un documento che darà seguito concreto alle idee e alle proposte di ieri. “Le comunità energetiche – ha concluso il direttore di Cittadellarte – si possono connettere in una grande comunità territoriale. Il nostro obiettivo deve essere realizzare un Terzo Paradiso energetico: sarebbe una sfida di una nuova avanguardia per tutti noi”.