“The Human Tools”, il film di Nico Angiuli proiettato all’Istituto Italiano di Cultura di Berlino
Nella capitale tedesca verrà presentato per la prima volta, questa sera dalle 19 alle 21, l'opera scritta e diretta dall'artista Nico Angiuli. “Grazie all'innovativa progettualità del MiBAC con il progetto Italian Council - ha affermato Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte - abbiamo potuto sviluppare un nuovo capitolo della nostra lunga e articolata storia di residenze, di produzioni e di studio e formazione che abbiamo avviato in oltre vent'anni di lavoro".

Innestare una riflessione sul tema dell’umanizzazione delle macchine ‘umanoidi’ analizzando la de-umanizzazione dell’essere umano: questa è una delle finalità del progetto di Nico Angiuli, un film sperimentale sviluppato negli spazi della Fondazione Pistoletto attraverso periodi di residenza e workshop. ‘The Human Tools’ – questo il titolo – è stato realizzato in collaborazione con Cittadellarte ed è uno dei vincitori della III edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo. A Cittadellarte, nello specifico, si sono tenuti laboratori e workshop che hanno visto la partecipazione di ospiti internazionali di differenti ambiti, dal mondo della robotica e dell’intelligenza artificiale, a quello della sociologia del lavoro e del giornalismo d’inchiesta. I relatori degli incontri, come scritto in un nostro precedente articolo, sono stati Rosario Sorbello (co-direttore di Roboticslab – dipartimento di innovazione industriale e digitale dell’Università degli Studi di Palermo), Albert Nikolla (Direttore Esecutivo presso il Coherent Development Albania, Tirana) e Jean-René Bilongo (Responsabile Migrazione Flai-Cgil).

Sono circa dieci anni che Angiuli compie un’affinata ricerca sui temi dello sfruttamento sul lavoro, del caporalato, dell’automazione dei corpi nel lavoro agricolo e del ruolo dei nuovi migranti. Come un archivista compulsivo, colleziona gesti e movenze fisiche che rimandano alle trasformazioni del ruolo dei lavoratori in epoca postindustriale. “Non è un caso – si legge nella nota stampa – che al centro del nuovo progetto vi siano anche dei robot, il cui significato deriva dalla parola ceca ‘robota’, ovvero lavoratore forzato. Stavolta, però, come spettatori, non assistiamo inermi; siamo invece circondati da una pletora di personaggi tutti accomunati da condizioni esistenziali (artificiali o umane che siano) nel quale i propri corpi sono sotto scacco. Essi ci raccontano le proprie vicende disgraziate, lamentandosi tra di loro, e, così facendo, proprio come le statue parlanti di Roma, sembra commentino sarcasticamente le condizioni di vita e di lavoro contemporanee”.

The Human Tools’ verrà presentato per la prima volta questa sera – 13 marzo – presso l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino e sarà Matteo Lucchetti, capo curatore di Visible, ad introdurre il progetto. Le prossime proiezioni sono in programma il 26 aprile alla Galleria di Arte Contemporanea Paul Bardwell del Centro Colombo Americano di Medellìn (Colombia), il 15 maggio a Bozar – Centre for Fine Arts di Bruxelles (Belgio) e il 24 maggio a Cittadellarte. È prevista anche una presentazione all’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta (Indonesia), ma la data è ancora da definire.

Se si analizza lo sviluppo dell’intera opera di Nico Angiuli, vi è un elemento che ne ha caratterizzato il suo esito finale: l’artista ha costruito una fitta rete di relazioni con esperti di varie discipline (tra cui, come accennato, il direttore di un centro di ricerca robotica dell’Università di Palermo, un manager del sindacato CGIL che si occupa di migrazione ed un antropologo albanese), dando vita a conversazioni pubbliche per connettere i temi delle forme contemporanee di de-umanizzazione schiavile con quelle dell’umanizzazione delle macchine-robot e dell’uomo come attrezzo. “Potremmo descrivere questo processo – viene specificato nel comunicato – come una breve esperienza educativa, una scuola, che ha visto la partecipazione di tutti gli attori successivamente coinvolti nel film. Come in una sorta di brainstorming permanente, per qualche mese, infatti, lo studio dell’artista a Cittadellarte si è animato di un dibattito a più voci. È importante sottolineare come per questo esperimento corale non abbiano giocato un ruolo importante solo gli esperti invitati, ma anche gli attori stessi: l’intera sceneggiatura, infatti, è stata costruita a partire dalle loro storie personali, creando un’aderenza tra le esistenze e le vicende degli interpreti e la finzione dei fatti raccontati”.

Grazie all’innovativa progettualità del MiBAC con il progetto Italian Council – ha affermato Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte – abbiamo potuto sviluppare un nuovo capitolo della nostra lunga e articolata storia di residenze, di produzioni e di studio e formazione che abbiamo avviato in oltre vent’anni di lavoro. Nico Angiuli ha portato la sua ricerca nel corpo vivo di Cittadellarte connettendosi con i suoi spazi e le sue fondamenta: quale ruolo assume l’arte all’interno del contesto sociale? Chiamiamo residenza connettiva l’esperienza che permette alla Fondazione Pistoletto di accogliere la ricerca personale di un artista in seno alla propria ecologia. Nico Angiuli ha alimentato la ricerca dell’ufficio Lavoro di Cittadellarte e ha avuto l’opportunità di immergersi nel pieno delle molteplici attività dei nostri altri Uffizi”.


Di seguito i crediti del film ‘The Human Tools”.
– Scritto e diretto da Nico Angiuli.
– Attori: Luca Antonello, Eleonora Battaglia, Tatiana Cazzaro, Shahzada Husnain Fiaz, Elena Gugel, Cece Mannazza, Seth Oppong Osuwu, Noemi Ivara, Erica Massaccesi, Graziella Panetta e Kastriot Shehi.
– Coordinato da: Juan Esteban Sandoval.
– Lights design: Giuseppe Valentino.
– Video editing: Guglielmo Trupia.
– Visual effects & compositing: Raffaele Fiorella.
– Make up: Daniela Melis.
– Costumi: Augusta Tibaldeschi & Roberta Vacchetta.
– Original soundtrack: Rino Arbore; Color: Pietro De Tilla; sound design: Duccio Servi.
– Boom operator: Nicholas Ferrara.
– Production: Andrea Abate, Ilaria Bernardi, Clara Tosetti.
– Exhibition, design: Alessandro Vangi.