Aperture e chiusure di Cittadellarte durante le festività invernali, ecco tutte le informazioni
Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, dedica un messaggio a tutti i nostri lettori in occasione del Rebirth Day e delle festività natalizie. Scopriamo, inoltre, tutti i dettagli riguardanti le aperture degli uffici, delle visite guidate, dello store, della caffetteria "Al Bistrot Le Arti" e del mercatino Let Eat Bi tra giovedì 23 dicembre e lunedì 10 gennaio.

Comunichiamo, di seguito, le aperture e le chiusure di Cittadellarte in vista delle festività invernali.

– Gli uffici rimarranno chiusi da giovedì 23 dicembre fino a domenica 9 gennaio (compreso). Riapriranno la mattina di lunedì 10 gennaio 2022. Per ulteriori informazioni: info@cittadellarte.it.

– Le visite guidate saranno effettuabili domenica 26 dicembre, domenica 2 gennaio, giovedì 6 gennaio, sabato 8 gennaio e domenica 9 gennaio in tre possibili orari, ovvero alle ore 11:00, alle 14:30 o alle 16:30. Per informazioni e prenotazioni: termeculturali@cittadellarte.it.

– Lo store sarà chiuso da sabato 25 dicembre a venerdì 7 gennaio, ad eccezione dei giorni di apertura straordinaria in cui si effettueranno le visite guidate, ossia domenica 26 dicembre, domenica 2 gennaio e giovedì 6 gennaio dalle 11.00 alle 19.00. Le aperture regolari riprenderanno nel weekend di sabato 8 e domenica 9 gennaio, sempre dalle 11.00 alle 19.00. Per informazioni: store@cittadellarte.it.

– La caffetteria di Cittadellarte Al Bistrot Le Arti seguirà le aperture/chiusure dello store. Info e prenotazioni: 351.8454351, menù su www.famigliaramella.it.

– La redazione del Journal tornerà operativa lunedì 10 gennaio. Per informazioni e contatti: journal@cittadellarte.it.

– Il mercatino Let Eat Bi alla Casetta di Paglia sarà aperto ogni mercoledì fino al 22 dicembre, ma nelle date del 29 dicembre e del 5 gennaio sarà chiuso. Riaprirà il 12 gennaio 2022 dalle 10 alle 13. Per informazioni leteatbi@cittadellarte.it.

 

La demopraxia riconosce che la forza primaria che plasma la quotidianità della vita sociale – così Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, nel suo messaggio di auguri – è quella capacità di autodeterminazione che possiede di fatto ogni gruppo organizzato di individui. Riunite dall’obiettivo di fare qualcosa insieme, queste comunità di pratica sono dei più diversi tipi. E in ognuna esistono riti e prassi che ne articolano il funzionamento. Spesso il tavolo costituisce l’ingranaggio fondamentale di questo funzionamento sociale, come una ruota orizzontale capace di trasmettere movimento e dinamica intorno a sé: tavolo di lavoro, tavolo di riunioni e consigli, tavola della mensa… I saturnalia e i rituali della rinascita, come il Rebirthday, si costituiscono spesso intorno a tavoli. Avviene oggi, 21.12.21, avverrà il giorno di Natale, il 25.12, e a Capodanno, il 31.12. Tavoli e tavole. Forse il COVID-19 ci costringerà a tenere al minimo la dimensione e il numero di questi tavoli. Tuttavia, anche i più piccoli tavoli, possono sempre esercitare quel loro a volte impercettibile scarto della rotazione, che mette in moto e fa girare i luoghi, le idee e le persone. Questa forza è così potente che si sprigiona anche dai tavoli immaginati, da quelli virtuali e metaforici. Intorno a ognuno di questi tavoli ora è urgente che si discuta di che cosa fare per riappropriarci di un destino prospero e di armonia. Come vestire? Come mangiare? Come scaldare la nostra casa? Come andare da un luogo all’altro? Come accogliere l’altro? Come imparare? Come prendere cura della vita? Sono le stesse domande che ci pongono gli obbiettivi e i target dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Non c’è nessuno di questi obbiettivi che non atterri ogni giorno sui nostri tavoli. Anche quando non vediamo questa dinamica. Le pratiche del demos dunque girano intorno a questi tavoli. Quando i tavoli e le tavole del Rebirth Day, del Natale, del capodanno e in realtà di ogni giorno assumeranno la consapevolezza del ruolo primario che hanno nella vita e sopravvivenza degli umani sul pianeta, allora la demopraxia sarà arrivata. È un augurio. È un progetto. È la nostra opera”.