Si parla spesso di superpoteri. Ci attraggono le serie e i film in cui si susseguono le imprese di protagonisti con abilità straordinarie, vendicatori che lottano per salvare il nostro pianeta da minacce aliene o terroristiche. Vediamo quei mondi nei fumetti, nelle serie TV, nei colossal cinematografici. Ma li consideriamo realtà distanti dalla nostra. I superpoteri non esistono, si potrebbe pensare. Sì, se facciamo riferimento alla super-forza, alla capacità di volare, o alla velocità di Flash, o alla tuta futuristica di Iron Man. Le storie di questi personaggi (diversi a seconda della generazione a cui si fa parte), fin dall’infanzia, ci affascinano. Ma è fantasia, sono impossibili da emulare, noi non potremmo mai salvare il mondo. O almeno così verrebbe da pensare. Sono in tanti, però, che il nostro pianeta – e chi lo abita – lo salvano. Ogni giorno. E non si trovano in un poster cinematografico, ma tra noi. Il loro costume è colorato di rosso, con una croce ricamata sulla schiena, sul cuore e sul braccio. Si riuniscono attorno a 7 principi che ne costituiscono lo spirito e l’etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Il riferimento è al Movimento Internazionale di Croce Rossa – e naturalmente a Croce Rossa Italiana – che si ispira a queste sette parole chiave per operare. E dire che abbinato al numero 7 viene più immediato pensare ai peccati capitali, ai re di Roma, o persino ai nani di Biancaneve. Ma quanti conoscono i sette Principi Fondamentali della CRI? Pochi, davvero. Un ulteriore indizio che testimonia come le imprese di questa organizzazione passino spesso sottotraccia. Ed è qui che troviamo i supereroi. Sì, esistono, anche nella realtà. Sono i volontari della Croce Rossa. Il loro potere non è divino o donato da qualche fenomeno sovrannaturale, ma arriva semplicemente dalla loro persona: il desiderio di aiutare il prossimo, tendendo la mano a chi è in difficoltà.
In questa fase di allarme globale scatenato dal Coronavirus, anche i volontari della CRI sono impegnati in prima linea, senza sosta, per contrastare l’emergenza. Da una parte viene, a livello mediatico, giustamente celebrato l’encomiabile lavoro salva-vita dei medici, degli infermieri e di tutto il personale socio-sanitario. Senza il loro operato, il presente e il futuro non sarebbero colorati di speranza. E in tutto questo team di eroi moderni, non possono non essere menzionati (e ringraziati) anche i volontari della Croce Rossa Italiana, che, gratuitamente, sostengono chi ne ha più bisogno, seppur in forma diversa da medici. Tra le nuove imprese – di eroismo attuale e reale – è partita il Tempo della Gentilezza, iniziativa che va oltre i consolidati e – in questo periodo continui – trasporti in emergenza e le attività di contenimento della diffusione del Coronavirus. Si tratta di un servizio volto a offrire aiuto e assistenza alle fasce di popolazione più vulnerabili: i Comitati della CRI di tutta la nostra penisola stanno attivando numerosi servizi tesi a semplificare la quotidianità di persone anziane o immunodepresse. Come? Portando la spesa a domicilio, trasportando infermi e consegnando farmaci a domicilio e beni di prima necessità. In prima linea, naturalmente, figurano le centinaia di volontari dell’organizzazione.
Questo particolare servizio nazionale, denominato CRI per le persone, è stato istituito da Croce Rossa Italiana in collaborazione con FederFarma; è in funzione dalla scorsa settimana anche nella provincia laniera, nei Comitati locali di Biella, Cossato e Cavaglià. L’iniziativa è rivolta principalmente agli over 65 ed alle persone fragili e/o non autosufficienti: coloro che necessitassero di questo supporto possono chiamare il numero verde nazionale 800065510 (attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7), oppure contattare la Sala Operativa CRI di Biella al numero 015.0151127 dalle 08 alle 12 e dalle 15 alle 18. “Vicini ogni volta che vuoi” è il significativo motto riportato nel post dedicato all’iniziativa sulla pagina Facebook Croce Rossa Italiana – Comitato di Biella. Sì, il tempo della gentilezza è arrivato. Anzi, con la CRI, non si è mai fermato.
Chi vi scrive, riportando questa notizia, si è fatto allietare dalla musica di Fabrizio De André. E proprio ora Bocca di Rosa è sullo sfondo della camera della mia abitazione (smart working, ricordiamo). Non me ne voglia l’indimenticato Faber, ma prenderei in prestito alcuni versi della sua canzone per rimodellarne il contenuto e le parole. E concludere così con un ringraziamento a chi vive aiutando gli altri.
C’è chi l’aiuto lo dà per noia
Chi se lo sceglie per professione
I volontari né l’uno né l’altro
Loro lo fanno per passione