Due settimane fa, sulle pagine virtuali del nostro Journal, avevamo preannunciato che sarebbero partiti a breve gli indispensabili e urgenti lavori di protezione e consolidamento negli spazi della Fondazione Pistoletto, necessari dopo i danni riportati a inizio ottobre in seguito all’alluvione. Così è stato: le operazioni previste sono state avviate come da programma, per ovviare tempestivamente a ogni possibile criticità. Prima di proseguire con l’aggiornamento, occorre fare un passo indietro: ricordiamo che, come anticipato, le avverse condizioni meteorologiche portarono all’esondazione del Torrente Cervo, che spazzò via Hydro, le Terme Culturali e una parte delle aule dell’Accademia Unidee; non solo, vennero persi in una notte 1300 mq di spazi espositivi, teatri, sale prova e magazzini di Cittadellarte.
Il team di Cittadellarte è prontamente intervenuto operando su due binari: da una parte è stata avviata la campagna di crowdfunding Proteggi Cittadellarte sulla piattaforma Derev, dall’altra si sono tenuti incontri con professionisti e istituzioni per procedere con gli opportuni lavori. La raccolta fondi procede e ha fatto registrare, finora, 103 donazioni per un totale provvisorio di 11.319 euro. Come riportato in un nostro precedente articolo, privati, associazioni, realtà culturali e di ogni ambito hanno dato il proprio sostegno, con contributi arrivati dal biellese e da ogni parte d’Italia e del mondo.
Le operazioni, invece, sono ufficialmente cominciate martedì scorso, quando, con l’ausilio degli opportuni macchinari, è stato aperto un varco per accedere al Torrente Cervo: gli addetti ai lavori hanno portato la scogliera di contenimento vicino all’acqua e hanno realizzato una rampa di discesa. “Fino al 6 novembre è stata creata – ha spiegato ai nostri microfoni Emanuele Bottigella, dell’Ufficio Architettura di Cittadellarte – un’area di cantiere. Il giorno seguente è stato possibile cominciare gli interventi di demolizione e, nello specifico, delle parti crollate degli spazi di Hydro e delle Terme Culturali. Le macerie erano pericolose, andavo rimosse velocemente. Questo intervento ha consentito agli operai di crearsi lo spazio per completare la demolizioni delle parti ancora in piedi. Ora – ha aggiunto – abbiamo una prospettiva più completa e sappiamo su cosa posavano queste strutture, compresi i dissesti degli edifici attigui”. L’emergenza Covid-19 ha rallentato l’andamento dei lavori? “Fortunatamente no – ha risposto l’architetto -, in quanto il nostro cantiere ha carattere di urgenza. Naturalmente – ha concluso – tutti gli operai rispettano le disposizioni di sicurezza mantenendo il distanziamento tra loro e indossando sempre la mascherina”. Ora gli esperti e il team di Cittadellarte stanno valutando con quali lavori procedere.
Seguiranno aggiornamenti.