Come sorriderai? Con ogni centimetro del mio corpo.
Che aria respirerai? L’aria che respirò Odisseo quando salpò la prima volta.
Come ti vestirai? Come ieri.
Quale lingua parlerai? Un nuovo esperanto: la lingua di tutti noi, che per una volta abbiamo vissuto gli stessi codici e le stesse paure.
Come saluterai? Con calore.
Come lavorerai? Dando il massimo e con la consapevolezza che nulla va sprecato.
In che cosa crederai? In quello che vedo. E trasformare la paura e la solitudine in energia creativa e propulsiva.
Quali sogni sognerai? Quelli ancora da immaginare ad occhi aperti.
Come ti nutrirai? Senza sprechi.
Cosa ricorderai? I profumi e gli odori del tempo trascorso in forzata inattività.
Cosa penserai? A domani, nel rispetto di me e quindi dell’altro.
Cosa produrrai? Bellezza. Contenuti e stimoli per tutti. Senza troppo preoccuparmi di doverci guadagnare.
Come ti divertirai? Con la voglia di fare e incontrare il mondo.
Su cosa ti impegnerai? Sul fare bene ciò che serve per dare una spinta alla comunità in cui viviamo.
Come comunicherai? Senza mentire, con tutta la forza che ho.
Dove abiterai? Nella mia casa e nelle persone cui ho dato.
Come curerai? Con amore. Con passione.
Come giudicherai? Con fermezza, e pronta a ricredermi.
Cosa acquisterai? Il necessario superfluo.
Cosa venderai? Mi piacerebbe se tornassimo al baratto.
Come viaggerai? Con poche cose addosso, ma molto spazio per far entrare tutta la meraviglia negli occhi.
Cosa offrirai? Tutto quel che potrò.
Chi incontrerai? Tutti, nessuno e il mondo.
Come agirai? Con fermezza e convinzione.
Che decisione prenderai? Sempre quella di pancia.