Cento. Un numero significativo. I contributi della nostra iniziativa hanno raggiunto le tre cifre. E ora è tempo di riflettere, di volgere lo sguardo indietro, di assorbire tutto quello che gli ospiti dell’Arte dell’Equilibrio hanno donato sulle pagine virtuali del nostro Journal. Ma prima di fare un passo indietro, chiudiamo in bellezza. La bellezza a cui ci riferiamo è quella delle giovani generazioni, che, non a caso, concludono questo ciclo di un anno di interventi. La loro partecipazione è stata speciale, e non poteva essere altrimenti. Il riferimento è agli studenti del Liceo Artistico “P. L. Nervi” di Lentini: ragazze e ragazzi hanno dato forma a un contributo che – come è stato per la nostra iniziativa – ha riunito diversi linguaggi, risposte e stili. Un modo, ancora una volta, per amare le differenze, per costruire ricchezza con le diversità, per dare speranza al nostro futuro. Per delineare il tempo che verrà, si sono mossi al confine tra il sogno e la realtà, rappresentando un simbolo onirico che raggruppasse armoniosamente i vari interventi: l’acchiappasogni. Quest’ultimo, come un albero, si è ramificato simbolicamente con il contributo di tutti gli studenti partecipanti, poi fiorito in diverse risposte. L’acchiappasogni, non appena le complessità logistiche scolastiche date dalla pandemia lo consentiranno, sarà realizzato anche materialmente.
Il commento di Sebina Messina
L’ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso e docente Sebina Messina ha messo in luce ai nostri microfoni il dietro le quinte del contributo: “Gli studenti hanno pensato al loro futuro come ad un sogno. Da qui è nata l’idea dell’acchiappasogni che simboleggiasse il catturare i sogni, i desideri e le idee di ognuno. Condivisa l’idea, ognuno ha scelto una o più domande e si è messo a lavoro, con l’idea di realizzare uno scritto, un disegno, una foto, da attaccare all’acchiappasogni che avremmo poi realizzato in presenza. Non avendolo potuto costruire fisicamente, abbiamo cercato di comunicare l’idea via video. Hanno fatto davvero tutto i ragazzi: noi colleghi abbiamo fatto solo da supporto e da coordinamento. Il video è stato interamente editato da un alunno di terza che ci teneva particolarmente. Siamo stati collegati su Meet praticamente non stop, ma devo dire che nonostante l’inesperienza hanno fatto un ottimo lavoro. Per me il valore aggiunto di questo lavoro è questo”.