Arte dell’equilibrio #28 | Roberto Orsi, come agirai?
Il direttore responsabile dell'Osservatorio Socialis - testata giornalistica e centro studi dedicato alla responsabilità sociale e allo sviluppo sostenibile - è il 28esimo ospite dell'iniziativa “Arte dell’equilibrio / Pandemopraxia" di Cittadellarte. Roberto Orsi riflette sulla società che verrà dopo la pandemia, specificando come il Covid-19 abbia portato a definire una nuova visione del mondo economica ed esistenziale. "Ci sarà un ‘prima e dopo Coronavirus’ - ha affermato - come c’è stato un prima e dopo Cristo, un prima e dopo la caduta dell’impero romano, un prima e dopo la seconda guerra mondiale". Il suo contributo si focalizza inoltre sul tipo di lavoro che porterà avanti la sua realtà, mettendo in luce tre macro obiettivi: promuovere ‘storie sostenibili’, sostenere i progetti delle università, aiutare le organizzazioni a costruire il loro nuovo approccio basandosi sulla piattaforma www.csrcheck.it.

Come agirai?

Un mondo nuovo dopo l’uragano?

Non tutto sarà come prima dopo l’uragano Covid-19. Abitudini, stili di vita, relazioni interpersonali, modalità di acquisto, modalità di lavoro, filiere produttive, modalità di trasporto, relazioni con gli stakeholder, uso delle tecnologie, attenzione ai consumi: molte cose dovranno essere rimesse in discussione, e molto cambierà.

Siamo stati travolti da una tempesta, a suo modo ‘perfetta’ perché ci costringe a definire oggi una nuova visione del mondo, economica ed esistenziale, basata su un nuovo umanesimo e un nuovo modello organizzativo: ci vogliono nuove priorità, rinnovati modelli di business più vicini alle persone e alla forse ritrovata solidarietà sociale, più sostegni dalla politica alla società civile.

Cosa ha voluto dire il risvegliarsi dell’impegno solidale delle imprese? Riconversione, attenzione alle persone, messa a disposizione di servizi e prodotti per affrontare, tutti insieme, questa terribile pandemia. Un impegno che adesso deve mettere radici profonde dentro le organizzazioni, perché ad ogni inevitabile nuova crisi si possa ripartire sempre più forti. Un impegno che deve stare al centro delle organizzazioni e dei governi, con l’obiettivo di creare valore per la società intera, che solo in questo modo diventa sempre più sostenibile e resistente.

Oggi risulta evidente la necessità di andare oltre l’attenzione alla sostenibilità ambientale (i mutamenti climatici, l’inquinamento, il riciclo, la sostenibilità dell’intera filiera, consumi responsabili di beni primari, lo sfruttamento del suolo, il risparmio energetico…) e oltre la sostenibilità sociale (le nuove povertà, l’inclusione sociale, l’immigrazione…), non perché non siano più obiettivi da considerare, ma perché l’emergenza ci sta imponendo di accelerare le azioni di revisione per ottenere risultati subito.

La priorità è la salute pubblica, alla quale si dovrà affiancare la ricostruzione del tessuto economico e del lavoro, e lo sforzo più significativo dovrà essere prodotto nel rilancio delle iniziative, non nella loro contrazione. Si dovrà prefigurare un nuovo assetto economico globale, un nuovo ruolo dello Stato (degli Stati), delle imprese, dei cittadini.

Ci sarà un ‘prima e dopo Coronavirus’, come c’è stato un prima e dopo Cristo, un prima e dopo la caduta dell’impero romano, un prima e dopo la seconda guerra mondiale.

Quello che ci sembra utile continuare a fare è il nostro lavoro:

1. Promuovere ‘storie sostenibili’: raccontare e far conoscere attraverso la nostra testata giornalistica le centinaia di iniziative promosse da enti e organizzazioni nel periodo di pandemia, per scoprire e riconoscere i protagonisti della resilienza, della creatività sociale, della solidarietà aziendale, e dare conto di un nuovo modo di essere responsabili che aiuterà a capire attraverso quali nuovi modelli la nostra società potrà superare questa crisi, aprendo una nuova pagina.

2. Sostenere i progetti delle università che hanno investito nella messa a calendario di corsi di laurea, insegnamenti e master, collaborando nella promozione di un’offerta formativa particolarmente adeguata alla costruzione di nuove figure professionali, attente al sociale, alla sostenibilità, alla CSR. E organizzando il Premio Socialis per tesi di laurea n. XVIII, che è stata patrocinato nella passata edizione anche dalla Fondazione Pistoletto, premiando giovani laureati di tutta Italia.

3. Mettere a disposizione le regole definite e aggiornate nella piattaforma digitale www.csrcheck.it, per aiutare le organizzazioni a costruire il loro nuovo approccio: 6 macro aree che oggi più di prima rispondono alla necessità di definire un percorso più sicuro, strutturato e durevole:

• formare le persone, perché la competenza è crescita;
• essere coerenti, perché è necessario fissare i termini della propria missione;
• condividere a tutti i livelli, perché la motivazione produce molti risultati;
• ascoltare gli stakeholder, perché bisogna conoscere le attese per rispondere;
• comunicare e fare informazione, perché farsi riconoscere avvia anche emulazione;
• programmare e misurare, perché mettere in ordine serve, sempre.

 


*Roberto Orsi è direttore responsabile dell’Osservatorio Socialis, testata giornalistica e centro studi dedicato alla responsabilità sociale e allo sviluppo sostenibile. Docente LUISS di Comunicazione & CSR, è Senior Supervisor Auditor della piattaforma CSR Check, AD della società Errepi Comunicazione e coordinatore della Commissione Design per il Sociale di ADI-Associazione Disegno Industriale.
Per tutti i dettagli sull’iniziativa Arte dell’equilibrio / Pandemopraxia cliccare qui.