Quale lingua parlerai?
Questa è una domanda importante che è sempre stata al cuore della mia ricerca e delle mie riflessioni nel mio lavoro con gli studenti della Scuola Internazionale di Ginevra, ma anche nella mia vita personale.
In qualità di direttrice proprio del Centro delle arti della Scuola Internazionale di Ginevra, sono molto orgogliosa di essere parte di un nuovo curriculum costruito e sviluppato nella nostra fondazione dal nostro direttore, il dottor Conrad Hughes; come si legge nel Programma didattico universale e nella Guida alla comprensione universale:
“La Grande Boissiére – Scuola Internazionale di Ginevra e l’Ufficio Internazionale dell’Educazione dell’UNESCO hanno collaborato a un curriculum per il XXI secolo chiamato Programma didattico universale, per fornire ai giovani competenze che permettano loro di prosperare nella vita e di sviluppare una forte coscienza sociale.
Queste competenze, identificate da alcuni dei più importanti ricercatori e professionisti, sono le seguenti:
– Formazione continua: sapere come apprendere dota le persone della capacità di reinventarsi a seconda delle mutevoli esigenze contestuali. È una fonte di innovazione, adattabilità, agilità e resilienza.
– Autoiniziativa: questa richiede capacità e legittimazione ad analizzare le esigenze del proprio contesto e a utilizzare tutte le risorse a disposizione (conoscenza, competenze, tecnologie, ecc.) per agire in modo utile e appagante.
– Uso interattivo di diversi strumenti e risorse: questi strumenti includono risorse intellettuali, culturali, religiose, linguistiche, materiali, tecniche, fiscali, fisiche e virtuali; l’interfacciarsi di uomo e macchina in fabbriche ‘intelligenti’, come prefigurato nel concetto di industria 4.0; l’uso di molteplici tecnologie e del tempo.
– Interazione con l’altro: questo richiede collaborazione nel risolvere problemi complessi e nel creare soluzioni integrate trans-contestuali. Si estende oltre alla produttività fino all’umanità. È anche la competenza chiave che favorisce l’interazione sociale, la coesione sociale, l’armonia, la giustizia, ed essenzialmente un futuro di pace e riconciliazione.
– Interazione con il mondo: questo rende possibile la presa di coscienza, la sensibilità e il sostegno di sfide e opportunità collettive a livello locale, nazionale, regionale e globale. Implica prospettive multiculturali, multireligiose e multilinguistiche che accolgano la diversità come un elemento di arricchimento.
– Multialfabetizzazione: il XXI secolo richiede che le persone siano multialfabetizzate e in grado di usare tutte le loro alfabetizzazioni in modo flessibile. Queste vanno oltre il leggere, lo scrivere e il saper fare di calcolo per includere competenze di tipo digitale, culturale, finanziario, sanitario e mediatico.
– Transdisciplinarietà: l’aumento della complessità richiede soluzioni sempre più sofisticate che integrino conoscenze derivanti da molteplici discipline e campi di conoscenza”.
(UNESCO, Ufficio Internazionale dell’Educazione)
Le competenze chiave del nostro curriculum sono quindi raggruppate in quattro temi, ognuno legato a una domanda guida:
• Carattere – Chi sono?
• Passione – Qual è il mio obiettivo?
• Competenza – Come posso andare oltre?
• Collaborazione – Come possiamo lavorare insieme?
Le nuove generazioni sono il nostro futuro. In una scuola che aggrega più di 140 nazionalità, l’apertura del Centro delle arti ha reso possibile esplorare e integrare l’arte a supporto del curriculum. Progetti artistici transdisciplinari prendono la forma di messaggi impegnati, o attivisti, o rendono possibile la veicolazione di un’opinione o una riflessione sugli argomenti di cui ci occupiamo oggi. Detto ciò, di fronte all’attuale situazione pandemica è a mio parere necessario usare l’arte come linguaggio universale. L’incertezza del futuro pone delle domande ed è preoccupante e sconvolgente, ma ci ha dato il tempo di riflettere sulla possibilità di un cambiamento vantaggioso. Abbiamo più che mai bisogno di creatività per costruire un mondo migliore. Abbiamo più che mai bisogno di cambiamento. Guardando indietro agli anni ’30 per avere delle indicazioni, con la distruzione della cultura e l’arte era nata una nuova era. Artisti, comici, attori, ecc. hanno offerto proposte alternative che sono oggi consolidate e riconosciute come arte ufficiale (street art, cinema, pantomima, ecc.). Essi avevano tentato di generare innovazione, motivati dagli eventi in corso. A quel tempo l’arte e la cultura si erano definiti un linguaggio, un mezzo espressivo che comunicasse la sofferenza e la rabbia dell’umanità.
Con il Covid-19 che ha fermato il mondo, sembra che ci sia stata data un’enorme opportunità di ripensare la realtà apportando cambiamenti che ci portino a vivere in un mondo migliore con un pianeta sano e un’umanità compassionevole dotata di un forte senso di solidarietà e generosità. Dovremo essere più creativi e andare oltre le nostre paure e i nostri limiti, testando nuovi concetti, e magari usare le arti come campi di ricerca per costruire il futuro delle nostre nuove generazioni.
Dopo essere stata parte della scena culturale svizzera e internazionale per più di 20 anni, vedo ‘Cultura e arti’ come un progetto per recuperare e ricostruire il nostro mondo. L’arte sarà sicuramente il mio linguaggio universale, nella mia carriera ma anche nella mia vita personale. La creatività ci dà un mezzo d’espressione, uno strumento per condividere le nostre convinzioni, una chiave per il cambiamento, una causa per l’umanità, un ruolo educativo.
L’arte è ovunque! L’arte è sociale! L’arte è educazione! L’arte è movimento! L’arte è solidarietà! L’arte è universale! L’impatto sociale è un’arte!