Quali sogni sognerai?
Bella domanda, a cui non saprei probabilmente rispondere durante una crisi globale. Ma chiudo gli occhi e faccio del mio meglio.
Vi dico cosa vedo: mi ricordo quando, qualche mese fa, a febbraio, l’artista Michelangelo Pistoletto è venuto a Puebla City, in Messico, e ha visitato il Museo Internazionale del Barocco, di cui sono la direttrice. Mi ha chiesto come vivevo la mia vita. Gli ho risposto “Cosa intende?”. Mi domandava se vivevo l’arte e la mia vita personale separatamente. Ho replicato dicendogli “no. L’arte e la mia vita personale sono un tutt’uno, la mia intera vita”. Gli ho quindi chiesto: “E Lei?”. Lui ha risposto: “Anche per me”.
Questo penso che risponda alla domanda: il sogno che è sempre rimasto al mio fianco è vivere la mia vita attraverso e dentro l’arte. Un unico cammino. Per me, l’arte rappresenta sia la mia vita personale sia quella professionale.
Ma perché questo è un sogno? O perché questo sogno? Forse perché è la mia passione, ciò che amo fare. Forse perché sono una donna ingenua, idealistica e romantica, una madre, una professionista e un’artista che crede che la vita degli esseri umani passi così velocemente che dobbiamo scegliere accuratamente quali sogni perseguire. Alle giovani generazioni, dunque, direi: “Fate attenzione nell’identificare la vostra passione, la maggior parte degli esseri umani si sforza tutta la vita di trovarla, quindi, se riconoscete che quello è il vostro sogno, lì di fronte a voi, afferratelo e non osate mai abbandonarlo, non smettete mai di lottare per esso”.