Arte dell’equilibrio #67 | Cristiano Bianchi, su cosa ti impegnerai?
L'architetto e presidente dell'associazione Ruralia è il 67esimo ospite dell'iniziativa "Arte dell'equilibrio/Pandemopraxia" lanciata da Cittadellarte. Cristiano Bianchi propone una narrazione dal futuro, raccontando la nascita e le peculiarità di Ruralia, il modello per una nuova vita sulla Terra e per un nuovo ordine politico globale non più basato sugli stati-nazione, ma sulle connessioni fra ‘comunità reali’, unite dagli stessi principi e obiettivi. “Lo scopo - si legge nel manifesto di Ruralia - è sviluppare un nuovo modello di vita sul pianeta, giusto e sostenibile, incentrato sull’uomo, sulla natura e sulla tecnologia, che sia la base per una nuova organizzazione socio-politica globale”.

Su cosa ti impegnerai?
Il Think Tank Ruralia nasce durante il lockdown 2020 con l’intento di creare e discutere idee di futuro auspicabili, desiderabili, utopiche, che crediamo urgenti e necessarie in questa epoca di visioni distopiche in cui il futuro si popola di disastri imminenti e irreversibili. Ruralia ci parla dal 2081, orizzonte temporale che consente di pensare liberamente fuori da ogni schema attualmente in essere, allontanandosi non solo nel tempo ma anche nello spazio, fuori dalle città dove molto di quello che conosciamo è stato pensato. Ruralia si impegnerà da qui al 2081 a produrre e realizzare visioni possibili di resistenza, di sopravvivenza, di rinascita: prototipi, dunque, di Terzo Paradiso”.

Cristiano Bianchi, Architetto, Presidente dell’Associazione Ruralia

 

Welcome to Ruralia
Il pianeta Terra è sopravvissuto al 2050, data prevista di inizio del collasso, o punto di non ritorno, e ha trovato un nuovo equilibrio.

Durante il periodo di crisi ambientale, sanitaria, economica e socio-politica conosciuto come Trembling Age, iniziato dopo la pandemia Covid-19 del 2020, le grandi città sono state progressivamente abbandonate e i loro abitanti sono partiti alla ricerca di una vita diversa: meno dispendiosa, meno controllata, più sicura, più sana.

Le persone hanno ricominciato ad abitare villaggi abbandonati e aree rurali, creando piccole comunità in cui ognuno non è più responsabile solo di se stesso, ma anche dell’altro.
I precedenti sistemi politici ed economici, che hanno portato l’umanità vicino alla disgregazione e al disastro irreversibile, sono stati sconfitti. Sono nati nuovi movimenti che hanno reclamato un futuro basato su tre principi: umanità, natura e tecnologia. Questi nuovi ideali collettivi hanno trovato espressione anche nell’arte, nella filosofia e nella letteratura. Le persone sono tornate a credere di nuovo nel progresso, in un futuro migliore.

Nel nuovo corso, le persone hanno iniziato a organizzare il lavoro da casa, a coltivare il proprio cibo e a produrre l’energia necessaria con metodi sostenibili. Hanno iniziato a usare nuove tecnologie per migliorare la vita quotidiana, ricavando più tempo per se stesse, per le famiglie e gli amici.

Hanno riscoperto o reinventato la loro identità, mentre l’identità condivisa di ciascuna comunità è diventata sempre più importante e ha definito la missione della comunità stessa. Queste nuove comunità rurali hanno imparato a proteggere la propria identità e i propri dati, eludendo sorveglianza e controllo. Ogni comunità è entrata in contatto con l’altra associandosi in un nuovo network, locale e globale.

Anche la vita in città è migliorata: grazie a una minore densità della popolazione, sia il traffico sia l’inquinamento si sono drasticamente ridotti, così come la proliferazione dei virus. Gli appartamenti sono stati accorpati a formare abitazioni più grandi, che hanno permesso di lavorare agevolmente  da remoto e di creare nuovi spazi aggregativi.

La tecnologia, non più concepita come proprietà privata, è diventata aperta e pubblica. Nel 2051, infatti, le Big Tech Companies, ritenute responsabili di violazione dei diritti umani, sono state trasformate in società non profit e il loro surplus economico è stato ridistribuito grazie alla creazione del Common Global Fund for Research and Development. I trent’anni successivi sono dunque stati caratterizzati da nuove ricerche e grandi scoperte nel campo dell’IT (tecnologia dell’informazione), del Quantum Computing, dell’IA, della biologia, della medicina, dei nuovi mezzi di trasporto e di comunicazione, della produzione energetica. L’automazione ha liberato gli uomini dai lavori pesanti e pericolosi, dando modo a tutti di dedicarsi allo studio e alla ricerca. Si è aperta una nuova era tecnologica, non più indirizzata alla produzione e all’arricchimento economico, ma al miglioramento della vita umana, animale e vegetale. Ogni aspetto della vita quotidiana è migliorato significativamente.

Durante la Trembling Age, sette tra le nuove comunità rurali si sono aggregate in Toscana, dando vita nel 2051 alla federazione RURALIA.
Ruralia è diventata il modello per una nuova vita sulla Terra e per un nuovo ordine politico globale, non più basato sugli stati-nazione ma sulle connessioni fra ‘comunità reali’, unite dagli stessi principi e obiettivi.

Nel 2040 il decadimento dell’intero pianeta ha iniziato a rallentare, nel 2050 il surriscaldamento globale si è fermato, nel 2060 la Terra ha iniziato a rigenerarsi e nel 2070 le condizioni ambientali hanno iniziato a migliorare in modo rapido e inaspettato, così come la qualità della vita. Stava nascendo un nuovo equilibrio fra natura e uomo.

Oggi, 1 Ottobre 2081, l’umanità e il pianeta Terra sono salvi.
Benvenuti a Ruralia.

 Manifesto di Ruralia (firmato all’Isola di Pianosa il 20 febbraio 2051)
1) Ruralia è la prima Federazione Sperimentale delle Comunità Neo Rurali.
2) Lo scopo di Ruralia è sviluppare un nuovo modello di vita sul pianeta, giusto e sostenibile, incentrato sull’uomo, sulla natura e sulla tecnologia, che sia la base per una nuova organizzazione socio-politica globale.
3) Ruralia è una federazione democratica e meritocratica, basata sullo studio e sulla ricerca, che crede nell’automazione come strumento per liberare l’umanità dall’oppressione del lavoro.
4) Le Sette Comunità Fondatrici di Ruralia sono: Castelnuovo Val di Cecina/Larderello, Isola di Pianosa, Buriano, Lucchio, Bacchionero, Lamole, e Poggio di Santa Cecilia.
5) Ogni comunità della Federazione ha una missione diversa ma contribuisce alla missione generale di Ruralia.
6) Ogni comunità deve definirsi per identità, interessi e missioni comuni, e deve essere abbastanza piccola da rendere ogni cittadino responsabile nei confronti dell’altro.
7) Comunità con missioni e interessi simili possono unirsi, indipendentemente dalla posizione geografica, in federazioni specifiche per scopi comuni di importanza globale.
8) Ruralia è non profit ed è finanziata dal Common Global Fund.
9) Ruralia crede nel Neo Ruralismo: investe nella tecnologia e nell’agricoltura per migliorare la vita umana, animale e vegetale sul pianeta.
10) Ruralia crede nel Fragilismo, che si basa sulla protezione della natura umana e della sua intimità, della biodiversità e dell’ambiente. Opera nella solidarietà e nella cura per l’altro, rifiuta la competizione.
11) Ruralia supporta il Movimento Comunità Adattiva, di cui condivide principi come l’abolizione degli stati nazione e la creazione di una federazione globale di ‘comunità reali’ di cui Ruralia vuole essere il primo modello sperimentale.

 


Per tutti i dettagli sull’iniziativa Arte dell’equilibrio / Pandemopraxia cliccare qui.
Bio dell’ospite di questa puntata della rubrica:
Cristiano Bianchi (1977, Siena)
Architetto, vive e lavora tra le colline toscane e la Cina.
Frequenta i corsi universitari di Adolfo Natalini, e collabora con l’Atelier Mendini a Milano dal 2002 al 2003, laureandosi in Architettura a Firenze nel 2004 con Alessandro Mendini come relatore.
Costruisce la sua figura professionale lavorando con importanti studi internazionali: capoprogetto per Studio Fuksas (Roma-Tokyo 2004-2007) e per Studio Archea (Firenze 2008-2011), design director per AS-Architecture Studio (Pechino 2012-16). Nel 2017 fonda Studio ZAG, con sede a Pechino e nella campagna di Colle di Val D’Elsa.
Pratica la fotografia di architettura come metodo personale di ricerca, ed è autore del libro “Model City Pyongyang”, pubblicato nel 2019 da Thames & Hudson.
Attivo in politica, attualmente ricopre la carica di Assessore alla Cultura nella sua città, che nel 2020 presenta la prima edizione del Festival “2050: Abitare il Mondo Altrimenti”.
Porta avanti negli anni una attività’ di ricerca sociopolitica, e nel 2020 partecipa alla fondazione dell’Associazione Ruralia, un collettivo multidisciplinare che produce visioni, narrazioni  e progetti per le comunità del futuro.