Arte dell’equilibrio #73 | Elena Schneider, cosa produrrai?
La presidente del Gruppo Schneider è la 73esima partecipante dell'iniziativa "Arte dell'equilibrio/Pandemopraxia" lanciata da Cittadellarte. Elena Schneider esordisce mettendo in luce uno dei problemi che il consumismo ha portato con sé, ovvero all’avvento delle fibre sintetiche ed artificiali che "purtroppo - ha affermato - stanno causando il terribile problema dell’inquinamento delle microplastiche". Come ovviare alla criticità? "È indispensabile - ha specificato - che l’uomo usi la sua intelligenza per ritornare in perfetta armonia con la natura, consumando meglio e in modo più naturale e giusto".

Cosa produrrai?

Trasformerò e commercializzerò le fibre naturali per una produzione tessile di qualità, promuovendo la sostenibilità nella moda e nell’arredamento.

Il fast fashion è diventato per l’abbigliamento ciò che il fast food è per il cibo: ha distrutto le diversità, appiattito ed accelerato i consumi facendoci perdere il senso del gusto e, ciò che è ancor più grave, la percezione della qualità vera, assoluta, etica.

Il piacere per le cose belle e confortevoli si è sviluppato nell’umanità attraverso un lento processo nel corso dei secoli, che ha visto coniugare utilità, qualità, tradizione e gusto.
Ma osservando le evoluzioni delle diverse forme d’espressione umana (dall’arte all’architettura, dalla cucina alla moda) diventa difficile, oggi, ritrovare il collegamento con i bisogni essenziali che le hanno generate; si è di fatto perso il senso del sottile equilibrio che deve esistere tra bellezza, utilità e sostenibilità.

Il frenetico progresso dell’uomo ha portato di fronte ad un concetto nuovo, oggi più che mai diffuso nel mondo: il consumismo.

Nonostante l’accelerazione dei consumi, la produzione di fibre naturali tessili, quelle che l’uomo per millenni ha raccolto per vestirsi, è in continua riduzione, sostituita dall’avvento delle così dette man made fibres, ovvero di fibre non esistenti in natura e create chimicamente dall’uomo: le fibre sintetiche ed artificiali; fibre che, purtroppo, stanno causando il terribile problema dell’inquinamento delle microplastiche.

Non è possibile contrastare l’evoluzione dell’uomo e non è dunque possibile eliminare completamente il consumismo; è tuttavia possibile modificarne il corso, riconnettere l’estetica all’etica, attraverso consumi più consapevoli di prodotti intrinsecamente legati alle loro origini e capaci di emozionare perché legati a valori fondamentali come la ‘naturalità’.

È indispensabile che l’uomo usi la sua intelligenza per ritornare in perfetta armonia con la natura.

Consumare meglio, consumare in modo più naturale e giusto, può anche voler dire far godere un sempre maggior numero di persone di qualità, di bellezza e di piacere.

Questo è ciò che voglio promuovere.

Elena Schneider*

 


* Bio di Elena Schneider: “Fa parte rispettivamente della terza e della quarta generazione di due importanti famiglie tessili biellesi. Cresciuta a ‘pane e lana’ in un ambiente piuttosto provinciale come era il distretto biellese negli anni Ottanta e Novanta, ha avuto la fortuna di studiare, viaggiare molto e confrontarsi con realtà molti differenti tra loro. Dopo la laurea in Economia ed un’importante esperienza formativa e valoriale in Slow Food, ha deciso di seguire le orme del padre nell’azienda di famiglia, il Gruppo Schneider (www.gschneider.com), leader mondiale nel commercio e nella prima trasformazione di fibre tessili animali, in cui oggi Elena ricopre la carica di presidente”.
Foto di copertina, da sinistra: Marco Schneider (padre di Elena), Elena Schneider, Giovanni Schneider (fratello di Elena).
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