Tra le numerose esperienze vissute in giro per il mondo a realizzare progetti artistici e socialmente condivisi, i giorni trascorsi tra le foreste nipponiche di Aomori, sono stati particolarmente ispiratori per l’ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso, Savina Tarsitano. L’opportunità è nata grazie al programma di residenza che offre l’Aomori Contemporary Art Center (ACAC). Il centro d’arte contemporanea di Aomori, cittadina situata al nord del Giappone, è nato nel 2001 con l’obbiettivo di essere luogo di creazione dove natura e arte convivono. Questa istituzione è circondata da una rigogliosa foresta e due volte all’anno, in primavera e in autunno, dedica i suoi spazi agli artisti provenienti da tutto il mondo e aderenti al programma Artist-in-Residence (AIR). Orientato allo sviluppo di progetti creativi e di scambio, alla condivisione di una rete di workshop, conferenze e talks, oltre che alla produzione di opere d’arte, l’Aomori Contemporary Art Center sostiene e promuove l’organizzazione di mostre nel cuore della città.
© Aomori Contemporary Art Center
Durante la stagione invernale, compresa tra il 2020 e il 2021, l’ambasciatrice Savina Tarsitano ha potuto immergersi nella natura e nella cultura della cittadina orientale, assaporandone le diverse sfaccettature. “Era inevitabile – ha affermato Savina – che la mia permanenza in questi luoghi mi portasse ad avvicinarmi sempre di più alla cultura giapponese, all’arte, alla cultura e in particolare alla calligrafia”. Negli anni di ricerca e sviluppo della sua pratica artistica, l’ambasciatrice aveva già dimostrato una particolare sensibilità e attenzione alla realizzazione di opere che potessero mantenere una stretta relazione con la natura, se non addirittura con essa, attraverso installazioni outdoor, opere pubbliche e di land art. “Per me – ha spiegato ai nostri microfoni l’ambasciatrice – significa mettersi all’ascolto del canto della natura, comprendendo cosa stiamo perdendo e cosa stiamo distruggendo. La consapevolezza nasce dallo spogliarsi di infrastrutture futili che annebbiano la realtà. Da qui sono nate le prime opere ispirate al Terzo Paradiso, da un intreccio di legami tra artificio e natura”.
Installazione del Terzo Paradiso di Savina Tarsitano.
Anche i colori, nell’arte della calligrafia, rivestono un aspetto simbolico: nelle opere pittoriche realizzate da Savina Tarsitano l’utilizzo dei tre colori, quali il verde, rosso e blu, rappresentano rispettivamente la speranza, la lotta e la vita allo stesso momento. “Sono i colori della natura – continua l’ambasciatrice – degli elementi naturali, che vivono e convivono in noi. Questi lavori per me rappresentano il ‘cammino’ del Terzo Paradiso, il mio viaggio interiore, la consapevolezza di una vocazione, di un equlibrio che si ispira al pensiero di Michelangelo Pistoletto“. Successivamente a una mostra personale a Tokyo, intitolata Invisibile, le opere dell’artista sono state esposte al TeamLabPlanet Museum, per poi vedersi protagoniste di un’installazione al tempio di Sendai, sempre in terra nipponica, luogo in cui la connessione con la calligrafia si è ancora più unita e rafforzata.
“In questi ultimi 12 anni – ha concluso Savina Tarsitano – il Terzo Paradiso e l’incontro del maestro Michelangelo Pistoletto sono stati un ‘cammino interiore’, non ancora terminato, verso una maggiore consapevolezza e umanità, ma soprattutto una mia particolare responsabilità come artista“.