“La Bandiera del Mondo”: alla scuola Elisa Scala di Roma un laboratorio didattico di cittadinanza attiva ed educazione civica
Gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado tra creatività, sostenibilità e trinamica: l'istituto della capitale ha ospitato tra ottobre e novembre scorso un workshop e la performance ispirata alla "La Bandiera del Mondo" di Michelangelo Pistoletto e Angelo Saverese, curata da quest'ultimo e da Francesco Saverio Teruzzi. Vi proponiamo il filmato che mette in luce l'iniziativa - organizzata con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale e ATCL - dando voce ai giovani studenti. “Siamo tutti chiamati - ha affermato Savarese - a dare a questa generazione maggiori certezze per il loro futuro”.

Flessibilità, autostima, stress control, creatività, iniziativa, approccio costruttivo, capacità di astrazione e analisi: sono queste le capacità trasversali attorno alle quali ha preso forma un laboratorio didattico di cittadinanza attiva ed educazione civica tenutosi nelle giornate del 25 ottobre e il 6 novembre novembre 2024 presso la Scuola Secondaria di Primo Grado ‘Elisa Scala’ di Via Ciminà 24 a Roma. L’iniziativa, curata da Francesco Saverio Teruzzi e Angelo Savarese, ha visto protagonisti nel workshop 84 studenti delle sezioni A, B, C e D della prima media, mentre nella performance finale – che ha portato alla realizzazione della tradizionale Bandiera del Mondo di Pistoletto e Savarese – del 15 novembre sono state circa 200 le persone coinvolte, docenti inclusi. L’appuntamento, organizzato con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale e ATCL e proposto nell’ambito della terza edizione di Insieme siamo arte – La città metropolitana fra cultura e sociale, si è avvalso della partecipazione di Cittadellarte, del progetto de La Bandiera del Mondo – FLAGS 2030 di Michelangelo Pistoletto e Savarese e di Arte & Genesi Associazione Culturale. “Lo spazio e il tempo a confronto con l’etica e l’estetica nel passaggio fondamentale dell’arte – hanno spiegato gli organizzatori – tra incontro, inclusione, responsabilità e sostenibilità: l’attività si è inserita nelle proposte didattiche delle scuole legate alla cittadinanza attiva, all’educazione civica e ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

Le riflessioni di Teruzzi e Savarese
Il laboratorio ‘La Bandiera del Mondo’ si contraddistingue per alcune sue peculiarità – ha affermato Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso – che ne fanno uno strumento non soltanto efficace ma soprattutto efficiente. Perché? Perché si vanno a toccare quelle esperienze valoriali che lo portano soprattutto a parlare di inclusione e di messaggi positivi attraverso due concetti fondamentali: uno è il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e l’altro le bandiere di Angelo Savarese”. Quest’ultimo ha invece ripercorso alcune tappe salienti del suo progetto: “Torino e Ginevra – ha esordito Angelo Savaresesono state le prime città dove abbiamo proposto questo laboratorio didattico scolastico. Anche in quest’ultima occasione, con la scuola di Roma, abbiamo avuto modo di constatare la determinazione, la capacità e il senso di appartenenza che risiede in questi giovani ragazzi. Con la loro semplicità espressiva ci hanno fatto vibrare le corde dei nostri cuori, hanno parlato con la pancia, il cuore e la testa dimostrando quanto i grandi debbano imparare da loro. Siamo tutti chiamati a dare a questa generazione maggiori certezze per il loro futuro. Hanno voglia di imparare – ha concluso l’artista – e sono già determinati a proteggere e difendere valori e principi sociali che molti, purtroppo, stanno calpestando”.

Le voci dalla scuola
Da docente ho visto i ragazzi molto coinvolti nelle varie fasi del laboratorio – ha spiegato l’insegnante Miriam Romanosia nelle fasi più attive, sia in quelle didattiche nelle quali erano chiamati ad ascoltare, a riprendere concetti, per poi usarli nelle fasi appunto di costruzione delle opere d’arte, le fasi in cui attivamente hanno partecipato al progetto e realizzato la parte artistica”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Alessandra Di Fabrizio, collaboratore del dirigente scolastico: “Credo che i ragazzi si siano divertiti tantissimo a partecipare in un’attività che era organizzata, era strutturata ma destrutturata rispetto al loro solito contesto di apprendimento, quindi non era più l’aula, era un auditorium; c’erano i colori, la possibilità di anche sporcarsi, buttarsi a terra. Hanno fatto un’esperienza di apprendimento informale che secondo me ha lasciato in loro una curiosità rinnovata”.


Gli organizzatori ringraziano per la collaborazione le seguenti figure: i docenti e gli alunni della prima  media che hanno partecipato al progetto e che con il loro entusiasmo hanno reso possibile lo sviluppo del laboratorio didattico; Raffaella Bullo, PhD, project manager del Progetto di Citizen Science “Plastic Crime Scene Investigation – PCSI”; Paola Zanini, Responsabile Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.