Ciak, si gira! Il Forum Rebirth di Milano manda in onda l’Azione
Nel secondo giorno di Forum si è dibattuto di quattro tematiche: educazione, lavoro, relazione e abitazione. Nei tavoli di lavoro i partecipanti hanno studiato come realizzare un macro-progetto selezionato dai presenti. Domani è in programma la chiusura della kermesse alla NABA.

Il secondo capitolo del Forum Rebirth di Milano 2017 – La Mela Reintegrata è terminato. La giornata di oggi ha portato avanti, fin dal mattino, gli argomenti condivisi nel primo giorno dell’evento, sviluppando il dibattito sulla demopraxia e approfondendo nuove tematiche. All’interno della Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera, sede dell’evento, i partecipanti sono stati accolti dai cartelli indicanti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e dai cartelloni frutto del lavoro del giorno precedente.

 

L’inizio
Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, ha alzato il sipario sulla kermesse presentando le attività del giorno precedente e illustrando il nuovo programma. Alle sue parole hanno fatto eco quelle del coordinatore Fortunato D’Amico, che, partendo dalla pratica demopratica, si è focalizzato sulle modalità per rendere concrete le azioni con le proprie capacità. Dopo l’introduzione, è stata data la parola ai partecipanti.

I primi interventi
I presenti, disposti in maniera circolare, hanno espresso il loro parere su quanto emerso nel primo giorno di Forum e dato nuovi spunti di riflessione. Significativi i commenti dei presenti: “Ieri – afferma Mariangela  Vitale – abbiamo pensato a come mettere in pratica la demopraxia e a come vivere il territorio, non solo quello di casa nostra, ma anche quello dell’Accademia stessa. In questo modo potremmo diventare cittadini attivi”. Massimiliano Cecchetto ha continuato analizzando un’altra tematica: “Abbiamo discusso di educazione ed ecologia mentale. Risulta fondamentale fare rete e formare i giovani”. Ha colpito gli astanti anche l’intervento di Barbara Uccelli, che ha fatto un parallelismo: “In linea coi significati della demopraxia, ho pensato a questo termine come una catena alimentare, dove è fondamentale non solo nutrirsi, ma anche nutrire”. Da queste e altre condivisioni sono “nate” le parole chiave intorno alle quali si è lavorato nei tavoli: Re(a)l-azione (relazione), educ-azione (educazione), habit-azione (abitazione) e lav-oro (lavoro). In tutte queste macroaree, è l’azione che lega e annoda i concetti.

 

I tavoli di lavoro e la votazione
“Grazie ai commenti e alle parole chiave individuate, lavoriamo nei tavoli con l’obbiettivo di arrivare ad azioni concrete”. Con questa affermazione Paolo Naldini ha dato il via a un’altra tappa del programma. Sono stati quattro i tavoli e, in ognuno, i partecipanti hanno discusso su una parola chiave differente. L’analisi di lavoro si caratterizzava per la dinamicità pratica degli astanti, che avevano il compito di focalizzarsi sulla concretezza dei progetti. Dal confronto di ogni tavolo sono nate numerose proposte; queste sono stato prima illustrate e poi oggetto di votazione (da parte di tutti i partecipanti). Infine, sono stati nominati i quattro progetti migliori.

Le proposte
Il tavolo che ha analizzato il tema dell’educazione ha lanciato le seguenti proposte: aprire spazi conviviali, virtuali o reali; progettare eventi complessi – progetti su territori diversi; stazioni creative – progetti localizzati e intergenerazionali, che lavorino sull’educazione e la creatività per la trasformazione sociale; dall’educazione al riuso del rifiuto alla governance; fare per educare; l’educazione dei “giovanissimi”. Per quanto concerne il tavolo della relazione, è stata una la proposta: creare un formato di progetto delineando il processo con contatto, con eventuale sito per relazioni utili al cantiere. Anche il terzo tavolo, quello del lavoro, ha messo in luce un suggerimento: progetto di ecologia del lavoro partendo da Brera e dal Forum, cercando di utilizzare materiali di scarto per farli diventare risorsa. L’ultimo, quello dell’abitazione, ha proposto tre punti: manifestare un esserci nei luoghi comuni – installazioni; scrivere una guida all’utilizzo degli spazi comuni da distribuire ai cittadini; creare una carta di responsabilità di costruttore di luoghi. La proposta delle stazioni creative è stata la più votata ed è stata oggetto di dibattito nel pomeriggio. Il successo di quel punto sta anche nell’inglobare altri progetti citati, come un contenitore di idee realizzabili.

Armonizzare le azioni
Nel pomeriggio ha parlato Bernardo Marra, un ospite dell’evento che ha illustrato un progetto didattico curato dall’associazione Amici del Parco Trotter, che fa riferimento all’omonimo parco di Milano. In seguito, sono riprese le attività e, come nel primo giorno di evento, tutti i partecipanti si sono seduti attorno a un tappeto raffigurante il simbolo del Terzo Paradiso. Paolo Naldini è intervenuto chiedendo ai presenti di capire come armonizzare (e condividere) le azioni, i principi e le finalità dei progetti rivolti alla trasformazione sociale. I partecipanti, quindi, hanno lavorato alla progettazione e alla concretizzazione di un cantiere. Dopo gli ultimi tavoli di lavoro, i rappresentanti di ogni gruppo hanno esposto le proposte, illustrando le modalità di realizzazione e le tempistiche.

 

L’ultimo giorno
Domani sarà la giornata finale del Forum Rebirth di Milano. In programma, non più all’Accademia di Brera ma alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, si terrà una conferenza a conclusione dei lavori, facendo un riepilogo di quanto fatto e mettendo in luce i progetti più significativi.