Rendere l’arte strumento di riflessione sul rispetto della natura e dei territori in cui viviamo: questo l’obiettivo di GravInArte, la residenza artistica dedicata alla land art che si è tenuta nella Terra delle Gravine, a Massafra. Nel paese in provincia di Taranto, infatti, sono andate in scena una tavola rotonda dal tema/titolo “L’arte contemporanea come paradigma di resilienza e rigenerazione dei territori” e una performance del Terzo Paradiso a cura di Cristina Pistoletto e Stefania Crobe. L’iniziativa di poche settimane fa, dedicata al segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto, è stata eseguita dagli studenti dell’Istituto De Ruggieri (artistico e scientifico) e della Scuola Media Manzoni del comune pugliese. GravInArte è un evento promosso e organizzato dall’associazione Salento Slow Travel – in collaborazione con Are_Lab e l’associazione Il Serraglio – che rientra nell’ambito di Gravina in Action, un progetto co-finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale con il bando “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”, finalizzato a sperimentare una strategia di promozione turistica ecosostenibile per la valorizzazione della Gravina della Madonna della Scala di Massafra.
“Le opere – si legge in una nota stampa – ben estrinsecano la loro compenetrazione natural-artistica con la gravina, mostrandosi come unità in rapporto armonico con il tutto. L’arte (questa, in breve, la riflessione emersa e condivisa durante la tavola rotonda tenutasi nella splendida cornice della Masseria Amastuola) con le sue mille sfaccettature può essere il veicolo con il quale è possibile rigenerare un territorio: in questo, gli interventi di Christian Caliandro, Stefania Crobe, Cristina Pistoletto e Alessandro Bulgini, oltre a quelli delle due artiste vincitrici della residenza artistica, si sono dimostrati concordi, sostenuti dalle rispettive esperienze e competenze. L’arte contemporanea può trovare la giusta sintesi con il paesaggio tipico della Terra delle Gravine, valorizzando materiali naturali presenti in questo paesaggio rurale dove coesistono cultura materiale e cultura immateriale. Ecco perché risulta importante la collaborazione di tutti gli attori che abitano questi luoghi – non solo cittadini e studenti, ma anche le istituzioni – affinché la partecipazione e la condivisione permettano il perseguimento della tutela ambientale fondamentale per la sostenibilità di questi territori”.
“È stato molto interessante – afferma Cristina Pistoletto – tramite il progetto di GravinArte, incontrare tanti ragazzi curiosi e attenti provenienti da diverse scuole del territorio e insegnanti sensibili e capaci di trasmettere passione e cultura. Abbiamo fatto con loro una presentazione del Terzo Paradiso e un racconto delle aperture di ragionamento che offre il segno stesso. Abbiamo anche parlato delle possibili azioni di intervento nella realtà a partire dalla consapevolezza del contrasto attuale tra natura e artificio e della responsabilità che è necessario assumerci per evitare la distruzione della natura da parte dell’artificio. Abbiamo proposto agli studenti di scrivere, disegnare o tracciare un segno su un foglio, anche una parola sola, che descrivesse una loro ipotesi di terza via, quella da inscrivere e quindi agire, seguendo il senso mediatore e responsabile della pancia centrale del simbolo. I risultati sono stati significativi, i ragazzi attenti e interessati. Abbiamo poi costruito una sorta di giro/Terzo Paradiso con i ragazzi partecipanti (più di 150), proprio davanti alle gravine, per onorarle e dare il segno di una possibile presa in cura del territorio a partire proprio dalla simbologia dell’arte. Si è trattato di un momento ludico, fondamentalmente, che ha però incarnato l’attenzione che attraverso l’arte è possibile portare alle situazioni, ai luoghi e ai territori. L’arte, quindi, si fa portatrice di un’auspicabile sintesi tra opposti, non solo natura e artificio, ma qualsiasi possibile conflitto di termini e di realtà, contemplando una terza via di volta in volta risolutiva”.
Le 4 opere vincitrici, da pochi giorni installate nella gravina, sono: ‘Avvolgimento’ di Lucia Marchesin; ‘Finestre sul futuro’ di Vera Belikova; ‘Grimorio al vento’ degli studenti del liceo; ‘Mater Scalae’ della studentessa Mariagrazia Carpignano.