Il Terzo Paradiso e gli Inner Development Goal
Dagli obiettivi di sviluppo sostenibile agli obiettivi di sviluppo interiore: Edoardo Marcenaro, a capo dell’ufficio legale di Enel Grids, dopo essere intervenuto al meeting degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso dello scorso weekend, propone riflessioni e approfondimenti sul tema. “Inner Development Goals“ (Obiettivi di Sviluppo Interiore, n.d.r) è un'organizzazione open source senza scopo di lucro - ha affermato - per lo sviluppo interiore, la ricerca, la raccolta e la comunicazione di competenze e qualità basate sulla scienza che possono aiutare a vivere una vita propositiva, sostenibile e produttiva". Come riportato da Marcenaro, l'attuale quadro degli Inner Development Goal rappresenta 5 categorie e 23 competenze e qualità, particolarmente cruciali per accelerare il raggiungimento degli SDG. Le cinque categorie (essere, pensare, relazionarsi, collaborare e agire) e le relative competenze e capacità sono strumenti fondamentali per elaborare un piano d'azione pratico su come realizzare l'Agenda 2030.

A che punto siamo con i Sustainable Development Goal?
Il 17 e 18 dicembre si è tenuto a Cittadellarte a Biella l’incontro degli Ambasciatori del Terzo Paradiso insieme a Michelangelo Pistoletto, che ha presentato il suo ultimo libro La formula della creazione, scritto negli ultimi ventidue anni per condividere con tutti noi la sua vita, la sua arte e la sua filosofia dagli esordi fino ai giorni nostri*.
In questa occasione, mi è stata data l’opportunità di presentare l’iniziativa globale degli Inner Development Goal*.
Il punto di partenza di questa iniziativa è la convinzione che manchi un pezzo nei nostri sforzi per creare una società globale sostenibile. Abbiamo accumulato molte conoscenze riguardanti, ad esempio, le sfide ambientali, i cambiamenti climatici, la povertà, la salute pubblica e varie malattie sociali.
Abbiamo una vision di cosa deve accadere, abbiamo appreso quali sono le condizioni e le cause, e molte idee sono diventate azioni concrete in relazione alla Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i suoi 17 Sustainable Development Goal (“SDG”), ma i progressi fatti finora sono deludenti”.

Perché?
Forse ci stiamo tutti eccessivamente concentrando sulla definizione di un quadro giuridico e normativo per l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite tanto preciso e dettagliato al punto che ora ci troviamo un sistema di politiche e procedure che ostacola anziché facilitare il raggiungimento degli SDG.
L’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite potrebbe essere migliorata mettendo in atto processi cognitivi e comportamentali diretti a influenzare la natura, l’intensità, la durata e l’espressione delle nostre emozioni, negative o positive che siano, compresa una serie di strategie per essere in grado di identificarle, controllarle e gestirle.
Un processo che potremmo definire di “ristrutturazione” o “rivalutazione” delle nostre emozioni.
In che modo gli Inner Development Goal possono facilitare e contribuire a questo processo?

Cosa sono gli Inner Development Goal?
Inner Development Goals è un’organizzazione open source senza scopo di lucro per lo sviluppo interiore, la ricerca, la raccolta e la comunicazione di competenze e qualità basate sulla scienza che possono aiutare a vivere una vita propositiva, sostenibile e produttiva. Grazie al coinvolgimento di più di 4000 scienziati, esperti e professionisti, l’organizzazione ha sviluppato un quadro di capacità, qualità e competenze necessarie per raggiungere gli SDG.
Il progresso non sta avvenendo abbastanza velocemente. In questo momento, non sembra che raggiungeremo gli obiettivi in tempo. C’è un urgente bisogno di aumentare le nostre capacità collettive di affrontare e lavorare efficacemente con sfide complesse. Questo è il motivo per cui stiamo co-creando gli Inner Development Goal*.
L’iniziativa degli Inner Development Goal è stata raccomandata come elemento fondamentale per il conseguimento degli SDG nella risoluzione del Parlamento europeo del 23 giugno 2022, in materia di attuazione degli SDG stessi.
La sezione 50 della risoluzione “sottolinea l’importanza dell’SDG numero 17 (sulle forme di partenariato per gli obiettivi); prende atto, nel quadro dei partenariati globali e dello sviluppo delle capacità, del ruolo innovativo delle iniziative open source, quali l’iniziativa Inner Development Goal, che mirano a educare, ispirare e responsabilizzare le persone a essere una forza positiva per il cambiamento nella società, accelerando in tal modo i progressi verso il conseguimento degli SDG”.
L’attuale quadro degli Inner Development Goal rappresenta 5 categorie e 23 competenze e qualità particolarmente cruciali per accelerare il raggiungimento degli SDG: le cinque categorie (essere, pensare, relazionarsi, collaborare e agire) e le relative competenze e capacità (indicate nella tabella sottostante) sono strumenti fondamentali per elaborare un piano d’azione pratico su come realizzare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Gli obiettivi prioritari degli Inner Development Goals sono:

  1. Allineare i decisori all’interno delle imprese, del mondo accademico e della società civile circa il fatto che le capacità e le competenze umane sono un prerequisito per società sostenibili e inclusive;
  2. Fare in modo che lo sviluppo interno sia accessibile a tutti gli individui, attraverso il linguaggio, l’arte e l’umorismo, nonostante il diverso background;
  3. Contribuire ad aiutare il pianeta a raggiungere gli SDGs.

Mi concentrerò su linguaggio, arte e umorismo, sottolineando il “nonostante il diverso background” di ciascuno di noi, per dimostrare come questi tre pilastri possano migliorare la nostra vita personale e professionale, nell’ottica di un’implementazione più sostenibile e orientata allo scopo comune degli SDG.

Perché l’arte?
Molte persone mi hanno chiesto negli ultimi anni il motivo per cui dedico la maggior parte del mio tempo libero all’arte contemporanea.
A volte rispondo perché mi piace andare in giro sempre vestito di nero, a volte rispondo perché amo frequentare i cocktail, altre volte rispondo perché è in qualche modo trendy.

Per dare una risposta seria a questo tipo di domande, consulto sempre “La filosofia di Andy Warhol – Dalla A alla B e viceversa”, con un capitolo interamente dedicato al “lavoro”. Citerò quindi Andy:
Essere bravi negli affari è il più affascinante tipo di arte. Fare soldi è arte, lavorare è arte e i buoni affari sono la migliore arte”.
Questo mi ha notevolmente influenzato nella mia attività quotidiana, soprattutto in quei momenti in cui ti chiedi se stai facendo la cosa giusta, sia nella tua vita personale sia professionale: essere in grado di rendersi conto che il tuo lavoro può essere considerato come “il più affascinante tipo di arte “, per non dire “la migliore arte”, costituisce la miglior motivazione in assoluto.

Un’ulteriore conseguenza della filosofia di Andy Warhol è stata quella di provocare la mia curiosità intellettuale nel cercare altri artisti in grado di darmi un messaggio simile, e ancora una volta Andy mi ha indicato un modo quando dice: “Non capisco nulla fatta eccezione per le banconote verdi”. Così ho iniziato a collezionare dollari reinterpretati da lui e da altri grandi artisti che lo hanno seguito lavorando sul denaro, da Keith Haring a Joseph Beuys, da JSG Boggs a Michelangelo Pistoletto, oltre agli altri artisti contemporanei a cui ho regalato una banconota da un dollaro chiedendo di trasformarla in un’opera d’arte. Un vero esempio di “detournement” della filosofia situazionista, che ho documentato in vari cataloghi e mostre in musei e gallerie d’arte in giro per il mondo. Prossima destinazione della mia collezione: il metaverso.

Ho messo in atto un “divertissement” artistico che ho chiamato “Circulart Economy”: denaro che diventa arte che diventa denaro in un fenomeno circolare senza fine.

Questa è la parte ludica del mio coinvolgimento nell’arte contemporanea, ma, allo stesso tempo divertendomi, ho inteso che l’arte può avere altre forme fondamentali di influenza nelle nostre attività quotidiane personali e professionali, nel mio caso nel mio lavoro di giurista d’impresa in aziende multinazionali.

Il potere di cambiare il mondo
Nel giugno 2022 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un rapporto sul ruolo dell’arte nel migliorare la salute e il benessere umano*, con una bibliografia di quasi mille pubblicazioni scientifiche a supporto di questa teoria.
In precedenza, era già stato riconosciuto all’arte “il potere di cambiare il mondo”: nel rapporto al World Economic Forum del 18 giugno 2016, l’artista danese/islandese Olafur Eliasson sostenne che dedicarsi all’arte comporta una migliore connessione con i propri sensi, il proprio corpo e la propria mente*.

Olafur apre il suo articolo come segue: “Dedicarsi all’arte non è semplicemente un evento solitario. L’arte e la cultura rappresentano una delle poche aree della nostra società in cui le persone possono riunirsi per condividere un’esperienza anche se vedono il mondo in modi radicalmente diversi. L’importante non è essere d’accordo sull’esperienza che condividiamo, ma ritenere che valga la pena condividere quella esperienza. Nell’arte e in altre forme di espressione culturale, il disaccordo è accettato e accolto come componente essenziale”.
Olafur Eliasson fa spesso riferimento nei suoi scritti al Parlamento islandese “Althing”, istituito nel 930 nella pianura di Thingvellir e successivamente trasferito a Reykjavik mantenendo lo stesso nome “Althing”, vale a dire lo “spazio per tutte le cose” in cui venivano discussi dai diritti di proprietà sui terreni terre fino alle leggi fondamentali che governavano la società islandese*.
Indubbiamente, il modo migliore per migliorare un qualsiasi tipo di relazione è il dialogo, con la possibilità a ciascuno di noi di spiegare le nostre rispettive posizioni e, alle volte, rivedere il proprio punto di vista: un altro esempio di “detournement” (già visto in relazione alla mia collezione di banconote), da intendersi come un cambio di prospettiva di una determinata situazione.
Negli ultimi anni ho partecipato all’opera globale del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, avente l’obiettivo di sensibilizzare tutti noi sulla necessità di lavorare insieme per salvare il nostro pianeta, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Gli SDG sono stati presentati pubblicamente (probabilmente per la prima volta in assoluto) da Cittadellarte a Cuba il 24 novembre 2014 durante il primo Forum dell’Arte della Demopraxia, laddove il termine “praxis” (“fare”) sostituisce il termine “kratos” (“potere”). Le Nazioni Unite, parallelamente, nel 2014 hanno scelto il Terzo Paradiso come simbolo del loro 75° anniversario e della sfida globale che tutti i paesi devono affrontare, necessariamente rimanendo uniti.
Come Ambasciatore del Terzo Paradiso, promuovo quotidianamente l’interazione dell’arte con tutti i possibili settori della nostra società, con l’obiettivo di “fare” principalmente per attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, essendo al contempo ispirato dal processo co-creativo degli Inner Development Goal.

Lo spirito del nostro progetto globale è ben rappresentato nella foto sopra, che mostra la formula trinamica, che promuove il dialogo e la cooperazione tra tutti “noi”.
Nel 1968, alla XXXIV Biennale di Venezia, Michelangelo ha invitato le persone a collaborare con lui, intendendo per collaborazione “un rapporto umano non competitivo, ma di intesa sensibile e percettiva. Cedere una parte di me stesso a chiunque desideri liberare una parte di se stesso è l’opera che mi interessa”.

Nel suo libro La formula della creazione, pubblicato in questi giorni, Michelangelo conferma che “l’arte demopratica non sovverte ma rigenera, armonizza e interconnette ogni forma di governo esistente”*.
Il dialogo, l’arte e l’umorismo rimangono i tre pilastri del mio sviluppo interiore, come giurista di impresa appassionato di arte contemporanea, nella speranza che questi tre pilastri in qualche modo si riflettano nei miei suggerimenti su come migliorare l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Un ultimo invito: entrare nell’arte attraverso la Porta – Segno d’Arte di Michelangelo, tenendo contestualmente a mente gli Inner Development Goal, al fine di attuare demopraticamente gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, essendo così parte del progetto globale del Terzo Paradiso.


1 Michelangelo Pistoletto, La formula della creazione, a cura di Chiara BellIti e Ruggero Poi, Edizioni Cittadellarte, 2022.
www.innerdevelopmentgoals.org.
3 Vedi www.innerdevelopmentgoals.org.
4 La sintesi del rapporto si apre come segue: “Negli ultimi due decenni, c’è stato un notevole aumento della ricerca sugli effetti dell’arte sulla salute e sul benessere, insieme agli sviluppi nella pratica e nelle attività politiche in diversi paesi della regione europea dell’OMS e oltre. Questo rapporto sintetizza le evidenze globali sul ruolo delle arti nel migliorare la salute e il benessere, con particolare attenzione alla regione europea dell’OMS. I risultati di oltre 3000 studi hanno identificato un ruolo importante per le arti nella prevenzione della malattia, nella promozione della salute e nella gestione e nel trattamento delle malattie per tutta la durata della vita. Le prove esaminate includevano disegni di studio, casi di studio, indagini trasversali su piccola scala, studi di coordinate longitudinali rappresentativi a livello nazionale, etnografie a livello di comunità e studi randomizzati controllati di diverse discipline. L’impatto benefico delle arti potrebbe essere favorito riconoscendo e agendo sulla crescente base di prove; promuovere l’impegno artistico a livello individuale, locale e nazionale; e sostenere la collaborazione intersettoriale”.
https://www.weforum.org/agenda/2016/01/why-art-has-the-power-to-change-the-world/
6 Vedi ad esempio Leggere è respirare, è divenire – Scritti di Olafur Eliasson, Christian Marinotti Edizioni, 2021, pagina 73.
7 Michelangelo Pistoletto, La formula della creazione, Edizioni Cittadellarte, 2022, pagina 340.