Un inedito arazzo del Terzo Paradiso al Duomo di Cosenza
In occasione delle celebrazioni per gli 800 anni del polo culturale e spirituale calabrese, la cattedrale sta esponendo sedici grandi arazzi a tema religioso, biblico ed evangelico, realizzati da artisti internazionali. Tra i lavori presenti all'interno navata centrale figura anche un'opera raffigurante il simbolo trinamico di Michelangelo Pistoletto intitolata "La gloria del Paradiso, Terzo Paradiso".

Vanessa Beecroft, Stefano Arienti, Mariella Bettineschi, Michele Ciacciofera, Jan Fabre, Giuseppe Gallo, Goldschmied & Chiari, Debora Hirsch, Ugo La Pietra, Maurizio Orrico, Alfredo Pirri, Luigi Presicce, Giuseppe Stampone, Grazia Toderi, Vedovamazzei e Michelangelo Pistoletto: sono questi i 16 artisti che hanno realizzato una serie di arazzi in occasione dei festeggiamenti degli 800 anni della Cattedrale di Cosenza. All’interno della navata centrale del Duomo sono presenti, a partire da martedì 4 ottobre, 16 opere proposte da ciascun creativo sulla base della propria sensibilità artistica e in relazione al luogo di riferimento, divenuto nel tempo polo culturale, oltre che spirituale. Gli arazzi, come riportato dal curatore dell’esposizione Giacinto Di Pietrantonio, di dimensione 400 x 140 cm ciascuno, sono infatti frutto della libera interpretazione di temi religiosi da parte degli autori, con raffigurazioni inedite e originali; ognuno è stato eseguito presso le officine tessili Desta, azienda calabrese specializzata nella produzione di paramenti ed arredi sacri.

 

Come accennato, anche Michelangelo Pistoletto ha proposto un arazzo, intitolato La gloria del Paradiso, Terzo Paradiso, raffigurando il suo iconico segno-simbolo (nelle immagini di copertina e nelle foto sopra). L’idea progettuale dell’esposizione, sostenuta dalla Regione Calabria e coordinata dall’associazione 8centoCosenza aps, nasce dalla Fondazione Riccardo Misasi Ereditare la Terra che si è occupata anche degli aspetti organizzativi unendo la direzione artistica e quella artigianale. “L’evento – ha sottolineato Giacinto Di Pietrantonio nella nota stampa dedicata – costituisce un unicum nella storia della relazione tra religione e arte contemporanea e può essere letto anche come risposta all’invito, rivolto ai creativi da Paolo VI in chiusura del Concilio Vaticano II del 1965, di un ritorno all’alleanza, come era stato per oltre un millennio, tra gli artisti e la Chiesa”.


Foto di Angelo Gallo.
Ringraziamo l’ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Marilena Morabito di Rende per la collaborazione.