Cittadellarte: il cervello sociale e le vie immanenti dell’ospitalità radicale
Vi proponiamo un articolo di Paolo Naldini, scritto in occasione di Arte al Centro 2016 - rassegna di mostre, incontri e seminari che raccontano pratiche artistiche di trasformazione dei contesti sociali in cui si sviluppano - in cui il Direttore della Fondazione Pistoletto illustra le attività e la funzione di Cittadellarte.

Che cos’è Cittadellarte? È la sede originaria del progetto del Terzo Paradiso; il luogo dove fare esperienza di un modo di vivere fondato sulla visione rappresentata da questo simbolo, cioè: la costante ricerca di un equilibrio trinamico tra opposti, che assuma le ragioni di entrambi i fenomeni di partenza, diversi o contrari (dunque, non si parte dall’uno, ma per lo meno dal due) e le rielabori in un nuovo fatto, che prima non esisteva. Rimandiamo al testo “Omniteismo e Democrazia” di Michelangelo Pistoletto per un’articolata trattazione del tema e continuiamo a rispondere al quesito di partenza su che cosa sia Cittadellarte. Ogni attività a Cittadellarte fa parte di un laboratorio di ricerca e di pratica della Trinamica.

Sia a Biella, sia nei nodi delle reti che generiamo o a cui partecipiamo, nasce spontaneamente la domanda: come poter contribuire e prendere parte a questo movimento? Coinvolgendosi direttamente in prima persona, in forme e modi diversi, praticando una o più delle seguenti attività, in ordine di intensità crescente:

visite guidate di breve durata finalizzate a un primo contatto con Cittadellarte, le sue radici, i suoi luoghi e le sue attività, in vista di ritornarvi per praticare una delle altre forme di coabitazione e partecipazione,
soggiorni brevi di uno o alcuni giorni dedicati a conoscere e sperimentare direttamente nella
pratica alcune declinazioni e applicazioni dei principi del Terzo Paradiso partecipando ai programmi delle Terme Culturali, i cui trattamenti sono finalizzati a risvegliare ed esercitare sensibilità e facoltà connesse alla creazione intesa come funzione dell’equilibrio tra opposti (vedi Trinamica),
• la partecipazione a una scuola articolata per moduli residenziali settimanali che possono comporre un percorso di studi pluriennale autodefinito dallo studente stesso secondo i propri specifici bisogni e interessi,
• forme di coworking che implicano il domicilio della propria attività lavorativa, oppure, infine, per chi opera altrove,
• diventare Ambasciatori di Cittadellarte e del Terzo Paradiso nel proprio territorio, portandone la visione di fondo e sperimentando come possa svilupparsi nell’implicazione con le specificità locali.

(Paolo Naldini)

Quest’articolazione permette di incontrare tutte le attività e i progetti di Cittadellarte, alcuni dei quali sono oggetto degli articoli nelle pagine di questa pubblicazione, ma, scegliendo di raccontare che cosa sia Cittadellarte attraverso i modi di prendervi parte, poniamo l’accento sui concetti di ospitalità radicale e organizzazione della partecipazione. In particolare, prima di concludere e lasciare i lettori ad approfondire gli argomenti nelle pagine seguenti, non posso evitare di spendere due parole sul tema dell’organizzazione. Il primo decennio del nuovo millennio ha visto la tensione ad affrontare lo smarrimento e l’angoscia della “fine dell’illusione del progresso senza limiti”, attraverso la diffusione delle attività di mappatura delle pratiche.

Oggi, acquisita la consapevolezza di quanto numerose e quanto portatrici di effettivi valori siano queste esperienze in atto, dobbiamo rispondere alla sfida di come connettere e organizzare il patrimonio e il potenziale che esse rappresentano. Uso spesso la metafora del cervello per descrivere questo momento storico: le diverse buone pratiche sono come dei neuroni, singolarmente capaci di un’attività di grandissima qualità; ma il corpo sociale necessita di un sistema interconnesso e funzionante.

Occorre stabilire connessioni, sinapsi. Le idee fanno proprio questo, nel nostro cervello. Nello stesso modo, al corpo sociale occorrono idee che permettano alla “chimica dei neuroni” di svilupparsi. Queste idee, però, possono svanire, e le sinapsi costitutive possono perdersi. Un modo per ritenere le idee è caricarle di portato emozionale, ossia della nostra vita psichica profonda e complessa; quale può essere, dunque, al livello sociale l’elemento corrispondente all’emozione individuale che fissa le sinapsi e le trasforma in strutture neuronali e circuiti acquisiti, ottenendo così l’aumento dell’intelligenza e del potenziale del soggetto?

Io penso che un’interessante ipotesi sia quella che stiamo sperimentando a Cittadellarte con i Forum e i Cantieri Rebirth, attivati a Cuba, Milano, Parma e, con tutte le specificità, nella stessa città di Biella. I Forum e i Cantieri, che nascono dall’esperienze fatte nei decenni passati da Cittadellarte, creano connessioni tra best practices individuali, i “neuroni”. Proseguendo nella metafora, ciò che corrisponde al portato emozionale nel singolo, si promuove nel corpo sociale attraverso il Simbolo e le sue narrazioni, all’idea del Terzo Paradiso/ Rebirth e della Trinamica e, ancora più praticamente, attraverso i Tavoli di lavoro dei Forum e i loro strumenti (format di progetto, pubblicazioni, app attualmente allo studio e altri).

Si tratta di una grammatica della demopraxia (come abbiamo accennato su queste stesse colonne negli anni precedenti) che rappresenta il fulcro della ricerca e dell’attività di sperimentazione di Cittadellarte. Infine questa grammatica, diventata il linguaggio con cui esprimere e comunicare l’idea, si consolida come circuito neuronale plastico acquisito in modo permanente al corpo sociale, soprattutto attraverso le vie di un’ospitalità radicale che genera l’atmosfera in cui le attività trovano luogo: queste vie sono le pratiche immanenti della Spazialità, dell’Ascolto, della Convivialità, del Rispetto, dell’Accoglienza, del Lavoro, dell’Innovazione, della Trasformazione e dell’Arte.