Nell’estate del 2000, all’interno dell’Istituto oncologico Paoli-Calmettes di Marsiglia, viene inaugurata l’opera di Pistoletto Lieu de recuillement et de prière. Si tratta di uno spazio suddiviso in cinque sezioni, separate da una griglia, disposte attorno ad un’area centrale come i petali di un fiore. In quattro sezioni è collocato il simbolo di una religione, nella quinta, dedicata ai laici e a ogni altra confessione, alcuni libri. L’area centrale ospita il Metro cubo d’infinito, un’opera di Pistoletto del 1966, costituita da un cubo formato da sei specchi con la superficie riflettente rivolta verso l’interno.
Luogo di raccoglimento multireligioso e laico, 2000-2005
Installazione, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: M. Scattaro
“Il primo fuoco intorno a cui si sono radunati gli esseri umani era il centro della società. La prima pietra che ha raccolto la gente intorno a sé era allo stesso tempo una scultura e un altare. La prima persona che ha posto al centro del gruppo quella pietra e ha graffiato la caverna era artista e profeta. Questo spazio di raccoglimento vuole essere oggi un luogo profetico dell’arte” (M. Pistoletto, pubblicazione per l’inaugurazione dell’opera, Bureau des Compétences, Marseille 2000).
Pistoletto affronterà ancora il tema della spiritualità e delle religioni monoteistiche nella sua opera Il tempo del giudizio (2009) e nel suo manifesto Ominiteismo e Demopraxia (2012-2016).