“O Sementinha”, l’esperienza brasiliana della scuola itinerante
Ruggero Poi mette in luce l'operato di Taio Rocha, fondatore del Centro Popolare per lo Sviluppo Culturale. Il direttore dell'Ufficio Ambienti d'Apprendimento e Scuole di Cittadellarte, inoltre, approfondisce "O Sementinha", un progetto di scuola nomade di Rocha in cui, portando le classi in un centro complementare alla scuola, agli studenti viene insegnata la pratica, la distribuzione del saper fare, la scoperta del folklore e delle tradizioni popolari. L'iniziativa in questione, nata dalla domanda “si può fare una scuola sotto un albero di mango?”, vuole far sì che i bambini possano imparare attraverso la produzione, non “stando seduti ascoltando un maestro”.

Taio Rocha, antropologo, educatore brasiliano discepolo di Paulo Freire, ha vinto nel 2007 il premio come imprenditore sociale. Nel 1974 Rocha insegnava storia in un liceo d’elite a Belo Horizonte, nello stato brasiliano di Minas Gerais. Alvaro Prates era un suo allievo di 14 anni: avido lettore, potenza intellettuale e musicista di talento.
Leggeva tutto quello su cui poteva metter mano e continuamente sfidava il suo maestro. Un giorno, purtroppo, Rocha arrivò a scuola e scoprì che Alvaro si era suicidato. La sua morte lo risvegliò come insegnante. Era così concentrato sulla trasmissione delle conoscenze che non aveva dato peso agli indizi depressivi del giovane alunno. Da allora in poi, Rocha ha deciso di concentrarsi su come aiutare gli studenti a capire la propria vita e come inserirsi nel mondo. Nel 1984 ha fondato il Centro Popolare per lo Sviluppo Culturale (CPCD).

Il progetto forse più noto è O Sementinha (il piccolo seme), in cui ha sperimentato la creazione di piccole scuole sotto alberi di mango nelle zone rurali del Brasile. Il progetto nasce dalla domanda “si può fare una scuola sotto un albero di mango?”. L’esperienza ha avuto pieno successo. È stato valutato, testato e raccomandato a livello internazionale ed esportato come un modello di educazione. “Hanno scoperto – affermava Rocha – l’ovvio: per rendere l’istruzione di qualità, avete solo bisogno di persone di qualità”. Oggi il progetto è attivo in varie parti del Brasile e in Africa. Uno dei CPCD creati da Rocha è costituito da una scuola nomade; ogni giorno la classe si sposta in una diversa casa per fare lezione e apprendere le conoscenze che vivono in quella casa e in quell’area di lavoro: cucina, danza, coltivazione, allevamento, officina, teatro…

Si tratta di un centro complementare alla scuola, che privilegia la pratica, la distribuzione del saper fare, la scoperta del folklore e delle tradizioni popolari per offrire altri punti di vista. Gli indicatori di qualità scelti per definire il progetto educativo dei CPCD sono i seguenti: appropriazione, coerenza, cooperazione, creatività, dinamismo, efficenza, estetica, felicità/benessere, armonia, opportunità, protagonismo e trasformazione.
Taio Rocha, durante i suoi corsi di formazione, sostiene in modo provocatorio che sappiamo individuare cinquanta modi diversi per giocare con una palla, ma meno di dieci per fare educazione. Per Rocha è necessario sperimentare per avere più formule a disposizione e mantenere vivo l’interesse, la curiosità dei bambini. La scuola deve quindi cessare di essere il servizio militare obbligatorio che arruola le persone a partire dai sei, sette anni di età. Gli imprenditori sociali lavorano in ambito educativo per trasformare le scuole in centri di pratica, piuttosto che semplicemente in luoghi di istruzione.
Sono luoghi dove i bambini imparano attraverso il ‘fare’, piuttosto che star seduti e ascoltare un solo maestro, e trasformano le competenze della comunità in oggetto di studio.

 


Didascalia immagine di copertina: Porte Uffizi, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella.
Foto: Eleonora Angius.