Il sindaco di Palermo ha concesso la cittadinanza onoraria a Michelangelo Pistoletto
L'artista biellese ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Palermo dal sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando. Vi proponiamo il discorso di Michelangelo Pistoletto - che si è detto commosso per il riconoscimento - andato in scena durante la cerimonia nel “Salone delle danze” di Palazzo Sant’Elia.

Michelangelo Pistoletto da sabato scorso è cittadino di Palermo: nel contesto di “Palermo Capitale Italiana della Cultura” il sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando ha concesso l’onorificenza all’artista biellese durante una cerimonia andata in scena attorno al tavolo “Love Difference”, attualmente ubicato al “Salone delle danze” di Palazzo Sant’Elia. L’installazione di Pistoletto, un tavolo specchiante a forma di bacino del Mediterraneo (circondato da un numero di sedie che corrisponde ai 23 stati che si affacciano sul mare intercontinentale situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale), è teatro di gran parte degli incontri in programma della kermesse culturale. Durante la cerimonia il primo cittadino ha motivato la scelta del consiglio comunale e ringraziato l’artista biellese, che ha esordito dicendosi “a dir poco commosso” per l’onorificenza.

“In questo momento – ha iniziato Pistoletto rivolgendosi ai presenti in sala – sento raccogliersi tanti elementi, tante parti della vita, non solo della mia. Penso al lavoro cominciato a partire dagli anni ’50, quando ho iniziato a cercare la mia identità, arrivando alla realizzazione dei quadri specchianti e vedendo lo spettatore e la società entrare dentro la mia opera. Mi sono reso conto che lo specchio è un libro che bisogna imparare a leggere, perché dentro ad esso abbiamo la scrittura dell’intera società di questi tempi.

Allora – ha continuato l’artista biellese – ho cominciato a studiarlo, a ricavare da quella riflessione della realtà gli elementi essenziali per capirla e pian piano ho cominciato ad agire anche per portare quelle cose che comprendevo dallo specchio nella realtà stessa. Questa realtà porta a questo tavolo, che a sua volta è una realtà: infatti siamo tutti presenti qui, in questo momento. Si è discusso, in precedenza, di argomenti che potrebbero essere approfonditi intorno a un tavolo astratto, quadrato, rettangolare, rotondo… ma questo è il ‘Tavolo del Mediterraneo’ e quindi parlare del Mediterraneo qui, intorno a quest’opera, significa prendere degli impegni seri davanti a noi stessi: siamo tutti testimoni di quello che stiamo vivendo e facendo. Questo è il tavolo della testimonianza, dell’attività a partire dal nostro testimoniare. Siamo quindi testimoni di un impegno che sta proprio nel realizzare, non soltanto teoricamente o idealmente. Questo Mediterraneo oggi è un piccolo esempio di parlamento”.

Pistoletto ha poi proseguito il suo intervento spiegando i significati e i valori del Terzo Paradiso soffermandosi sul concetto di trinamica e sulle specifiche del Rebirth Day. Ha concluso, poi, introducendo le tematiche trattate nel suo ultimo libro edito da Chiarelettere “Ominiteismo e Demopraxia”.
Il tavolo “Love Difference” rimarrà a Palazzo Sant’Elia fino al 10 gennaio 2019, con un allestimento curato da Paolo Falcone, direttore artistico della Fondazione Sambuca, che ha avuto in affidamento l’opera.