“Dalle collaborazioni creative al Terzo Paradiso – Dalla Biennale di Venezia (1968-2005), al mondo fino allo spazio siderale”: questo il titolo dell’incontro artistico-culturale in programma giovedì prossimo dalle 17.30 in via del Carmine 14 a Torino (Sala ‘900). L’appuntamento, a cura di ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, avrà come relatore d’eccezione Michelangelo Pistoletto, che dialogherà con Anna Pironti (Responsabile Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea) e Fortunato D’Amico (collaboratore di Cittadellarte). Si tratta della tappa conclusiva della serie di eventi organizzata dal Polo del ‘900 di Torino con il coordinamento del Centro studi Piero Gobetti, dedicata a mettere in luce il Sessantotto, come una sorta di viaggio nel tempo – in occasione del 50esimo anniversario del periodo storico in questione – fra immagini e storie di chi visse “da vicino” quell’epoca. L’incontro, inoltre, fa parte del ciclo di appuntamenti, iniziato lo scorso anno, titolato “Lavorare… ad Arte”: sono conversazioni sul tema del lavoro nel contesto artistico-culturale organizzati con alcuni protagonisti dell’arte e della cultura contemporanea. Lo stesso Pistoletto, il 27 settembre scorso, fu protagonista di una serata della manifestazione letteraria con l’evento “Demopraxia e lavoro”.
“È passato mezzo secolo – si legge in una nota stampa online sul sito del Polo del ‘900 – dal Sessantotto: un termine diventato fortemente evocativo, che in realtà non indica solo l’anno 1968, in sé, ma comprende anche i mesi immediatamente precedenti e quelli successivi, un arco di tempo fortemente caratterizzato dalla formazione di nuovi e travolgenti movimenti di protesta, sia degli studenti, sia dei lavoratori e in generale dei giovani. Fu uno dei momenti di svolta più importanti nella storia del ‘900, che aprì una stagione complessa e travagliata di trasformazione della società, per molti versi di crisi, anche drammatica, ma per altri di grandi conquiste sociali, politiche e culturali. Il progetto integrato Dall’immaginazione al potere. 1968-1969 è un’occasione per porre maggiore attenzione sulle persone, i giovani e le giovani che hanno preso parte al Sessantotto o che ne hanno conosciuto l’azione e anche l’invadenza, interrogandosi sui cambiamenti nel costume e nella mentalità; a partire dalle domande di chi ha vent’anni oggi in un periodo storico che è stato considerato come il tempo della fine delle ideologie e dell’eclissi della politica”.
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