Focus on “Arte al Centro 2022” – Quattro Pezzi (Non Tanto) Facili
La 24esima edizione di Arte al Centro si sta avvicinando. “Quattro Pezzi (Non tanto) Facili”, mostra collettiva a cura di Giorgio Verzotti in collaborazione con “Woolbridge Gallery", sarà una delle proposte chiave dell'iniziativa.

Oramai manca pochissimo: è tutto pronto per la 24esima edizione di Arte al Centro, che si terrà il 1° luglio negli spazi della Fondazione Pistoletto. Un primo cambiamento, rispetto agli allestimenti degli anni passati, è la proposta di quattro momenti chiave: dalla prima inaugurazione fino all’estate 2023. Dopo aver messo in luce le ricerche e i progetti di Theresa Schubert e Joshua G. Stein (tutti i dettagli qui e qui), due artisti che saranno tra i protagonisti della rassegna, vi anticipiamo una delle nuove proposte di Arte al Centro, ossia “Quattro Pezzi (Non tanto) Facili”.

Si tratta di una mostra collettiva a cura di Giorgio Verzotti in collaborazione con “Woolbridge Gallery”, uno spazio creativo biellese all’interno dell’antico Lanificio Pria. La relazione tra la Fondazione Pistoletto e la galleria diretta da Jean le Guyader e Patrick Saletta si è creata nel novembre 2021, quando, all’interno degli spazi della Woolbridge, si è tenuta la mostra “Zona Bianca Zero” a cui Michelangelo Pistoletto ha partecipato. Per questo motivo, con l’intento di favorire la collaborazione tra la Fondazione e altri centri artistici biellesi, sono state scelte alcune delle opere realizzate da quattro artisti che avevano partecipato all’esposizione collettiva del 2021.
Durante Arte al Centro 2022 sarà possibile visionare le sculture dai minimi, quasi sensoriali, rilievi di Massimo De Caria accanto alle sue opere create in funzione degli accostamenti tra vetro, acqua e metalli. Ci sarà anche Daniele Innamorato che, con alle spalle le nozioni da fotografo e graphic designer, dà origine ad una pittura impetuosa, su tele di grandi dimensioni, caratterizzata dalla vitalità dei colori. Con Filippo Berta, invece, si cambia supporto, infatti a comunicare le sue riflessioni, oltre alle foto, i disegni e le sculture, vi sarà un video intitolato “Gente Comune”, le cui riprese mettono a confronto l’osservatore con l’aspetto dispotico ed oppressivo del mondo globalizzato, tra divisioni e disuguaglianze. Infine, Carlo e Fabio Grassia hanno coniugato una sapienza tecnica nel rendere i minuscoli brani di realtà dei loro minuziosi disegni con una grande inventiva nell’attribuire valori metaforici e significati profondi ai materiali plastici con cui realizzano sculture e installazioni.
È chiaro come, tutti questi artisti si concentrino sulla creazione di opere il cui processo di realizzazione non è né semplice, né tanto meno immediato per le riflessioni che si celano dietro il risultato finale, l’accostamento di diversi materiali o l’utilizzo di diversi supporti.