Cos’hanno in comune NO2 (diossido di azoto), rifiuti, riciclo creativo, cucina vegana, biciclette e saponi naturali? La necessità di fare chiarezza intorno a delle parole, rimandandole a gesti ed abitudini di maggior consapevolezza: difesa dell’ambiente, attenzione alla mobilità sostenibile, progetti di architettura comune, diritto all’informazione e dovere di partecipazione. Francesca Zazzera, responsabile del Gruppo Locale di Greenpeace Napoli, ci chiama dieci giorni prima, per invitarci; poi, conoscendo il nostro impegno e il nostro attivismo, ci chiede di condividere, col pubblico presente alla MSW Make Something Week, evento nato in netta antitesi al consumistico Black Friday, le nostre esperienze di viaggio in bicicletta e il perché dei nostri futuri progetti.
Questo perché la terza edizione del Make Something Week, il maker- festival internazionale di Greenpeace che si tiene tra novembre e dicembre 2019, intende rivoluzionare le abitudini dei consumatori per promuovere la sostenibilità e ridurre gli impatti ambientali; un processo che si articola creando modelli di consumo alternativi a quelli che attualmente stanno distruggendo il pianeta. Il format MSW si pone l’obiettivo di proporre un modello di consumo in linea con i principi del ‘lifestyle 1.5’: uno stile di vita nuovo, rivoluzionario – in cui ‘1.5’ si riferisce all’aumento massimo della temperatura media globale stabilito dagli accordi di Parigi per limitare i cambiamenti climatici – e dunque anche capace di dare vita al ‘cittadino 1.5’, più responsabile e attento a quel che consuma.
Nulla di meglio per noi! Entusiasmo sulle spalle e tanta voglia di confronto. Location? Galleria Principe di Napoli, nel bel mezzo dell’ Accademia di Belle Arti e del Museo Archeologico (MANN), che rappresenta uno spazio di rinascita. Il sito, infatti, doveva essere – e per fortuna non lo è diventato – un centro commerciale, ma sta pian piano cominciando ad appartenere a qualcuno che lo sta realmente valorizzando. Il riferimento, ad esempio, è alla Bicycle House, officina di riparazione e, potremmo dire, sostituzione di camere d’aria sociali! I due gestori, Luca Simeone ed Antonio Tempesta, offrono servizio gratuito agli immigrati, spazi di co-working creativo e laboratori per bambini; organizzano gite in bicicletta, collaborando, da diversi anni, con gli enti locali, attraverso la loro associazione Napoli Pedala, a progetti ed eventi riconosciuti, tra i quali il Napoli Bike Festival.
Passiamo poi a Monica Capo e Laura Saffiotti, che – durante il nostro incontro – raccontano la loro esperienza di insegnanti in rappresentanza del nascente Teachers For Future, movimento impegnato in progetti di conversione ed educazione ambientale nelle scuole di Napoli e provincia, di ogni ordine e grado. Di notevole interesse il progetto di scienza partecipata NO2 NO GRAZIE, a cura della Onlus Cittadini per l’Aria e del Comitato Vivibilità Cittadina, coordinato dal Prof. Angelo Riccio, tesa al monitoraggio della percentuale di biossido di azoto. Quest’ultimo è un gas estremamente nocivo, rilasciato negli ultimi anni soprattutto dalle auto, con picchi superiori anche quattro volte ai limiti consentiti.
È stata una giornata di incontri e talk, intervallati da momenti di workshop sull’autoproduzione di igienizzanti naturali e alternative agli imballaggi industriali e da pause gastronomiche vegane. Noi, Marco Papa e Tiziana De Tora, abbiamo portato l’esempio del nostro viaggio sostenibile in bicicletta raccontando ciò che lo ha caratterizzato, ovvero la missione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Anche questa volta abbiamo messo in luce il senso del nostro cammino e la bellezza della scoperta data dal viaggio.