Istruzione, nel mondo 123 milioni di bambini non frequentano la scuola
L'UNICEF mette in luce l'allarme istruzione: a livello globale - in dieci anni - non si sono registrati miglioramenti significativi, con solo 12 milioni di nuovi giovani alunni. In Etiopia e Nigeria i cambi di rotta positivi più rilevanti.

L’istruzione dei bambini, universalmente ritenuta uno dei valori più importanti sul quale la società dovrebbe poggiarsi, nel 2017 è ancora una criticità globale. Secondo una ricerca condotta dall’UNICEF, i miglioramenti sul fronte scuola, negli ultimi dieci anni, non sono stati significativi. Alcuni numeri? Nel 2007 erano 135 milioni i giovanissimi che non frequentavano la scuola, quest’anno sono circa 123 milioni. Un passo avanti, sì, ma troppo leggero, che dà un quadro dell’annosa questione riguardante l’educazione scolastica dei ragazzi (la fascia d’età presa in esame per lo studio è quella che va dai 6 ai 15 anni). Le situazioni più delicate si registrano nelle zone di guerra, dove l’istruzione passa in ‘secondo piano’, o nelle nazioni in via di sviluppo, dove spesso mancano le risorse anche solo per accedere agli istituti d’insegnamento.

I nemici dell’istruzione non sono solamente la guerra e la povertà, ma anche l’indifferenza. La questione scuola, infatti, troppo spesso non viene reputata rilevante come le criticità legate alla salute, alla fame e alla sicurezza. La conseguenza? Risorse ridotte per gli appelli umanitari relativi all’insegnamento in condizioni di disagio. Ad esempio l’UNICEF riceve solamente il 12% dei fondi richiesti per supportare il percorso scolastico dei bambini in situazioni problematiche. La campanella d’allarme più preoccupante arriva dall’Africa sub sahariana e dall’Asia meridionale, con il 75% circa di giovanissimi che non frequentano la scuola primaria e secondaria inferiore. Come detto, però, un miglioramento c’è stato, seppur lieve. Gli esempi virtuosi sono l’Etiopia e la Nigeria che, a dispetto delle criticità legate alla povertà e ai conflitti, hanno aumentato le iscrizioni alla scuola primaria rispettivamente di circa il 15% e il 19%. Come cambiare rotta al pari dei due stati africani? Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia spera di riuscirci investendo le risorse nella costruzione di nuove scuole e nell’impiego di un maggior numero di docenti. La battaglia per il diritto all’istruzione è appena cominciata.