Un’esperienza significativa per la formazione di livello superiore sul paesaggio: è questo, in sintesi, che offre La Scuola di Paesaggio “Emilio Sereni”, basata su un approccio multidisciplinare – dalla storia all’urbanistica, dalla geografia all’ecologia, dall’economia all’antropologia – rivolta a tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di paesaggio e di territorio, in particolare a coloro che operano nei campi della formazione e della ricerca, dell’amministrazione, della pianificazione, tutela e valorizzazione delle risorse territoriali e ambientali, dello sviluppo rurale e del rilancio dei territori fragili, delle attività imprenditoriali in ambito rurale, della promozione dei beni culturali e ambientali e della educazione al paesaggio. La Scuola si svolge in modalità full immersion presso i locali dell’Istituto Alcide Cervi a Gattatico (Reggio Emilia), dove è conservato anche il patrimonio librario e archivistico di Sereni. “Essa costituisce – viene specificato nell’apposita presentazione – una feconda occasione d’incontro fra università, scuola e governo del territorio, un luogo dove docenti e corsisti si incontrano e si interrogano sulle strategie di uno sviluppo nuovo, che rimetta al centro l’ambiente, l’identità e le vocazioni autentiche dei territori e i conseguenti processi di patrimonializzazione e di gestione”.
Paesaggi migranti
Nel contesto della Scuola di Paesaggio, il 27 agosto prenderà il via la XVI edizione dell’iniziativa Paesaggi migranti, dedicata al rapporto tra migrazioni e paesaggio; la rassegna continuerà fino al 31 agosto all’Istituto Alcide Cervi. “Come sappiamo – spiegano gli organizzatori – quasi tutte le definizioni di paesaggio richiamano il rapporto coevolutivo tra uomo e natura, ma l’uomo e la natura sono anch’essi, entrambi, elementi dinamici, in movimento. Le migrazioni umane hanno sempre interagito coi territori di partenza e con quelli di arrivo, contribuendo al processo di costruzione e di trasformazione del paesaggio, sia in ambito urbano che rurale. Le campagne, in particolare, hanno ricevuto tracce significative e talvolta indelebili grazie all’insediamento di lavoratori agricoli provenienti da altre regioni del mondo: il loro arrivo o il loro passaggio ha influito sugli indirizzi produttivi, le tecniche, le strutture sociali e l’universo culturale dell’agricoltura italiana, delle campagne e dei paesi. Fenomeni di questo genere sono riscontrabili nelle diverse epoche storiche, dall’antichità all’età contemporanea. La questione migrante è centrale nel nostro tempo, sia in ambito urbano che rurale, e richiede politiche di responsabilità, di integrazione e di coesione, tese sia ad assicurare i diritti dei lavoratori, sia a favorire un equilibrato sviluppo sociale e culturale”. Queste tematiche, in relazione ai loro effetti paesaggistici, saranno al centro del programma di questa edizione della Scuola di Paesaggio. Quest’ultima intende infatti prendere in esame i più significativi flussi migratori che sul lungo periodo hanno interessato le campagne italiane, tradottisi sia in fenomeni di abbandono che, viceversa, in processi di neopopolamento e/o di ritorno, osservando come il paesaggio si sia trasformato in relazione ad essi. Non solo il paesaggio agrario in senso stretto, ma anche il paesaggio sociale, quello del lavoro e degli stili di vita, il paesaggio culturale, con uno sguardo anche all’impatto sui paesaggi urbani. La XVI edizione della Scuola propone dunque un percorso pluridisciplinare con varie metodologie didattiche.
La Bandiera del Mondo 1+1=3
Tra le numerose proposte e attività previste per Paesaggi Migranti, sarà protagonista anche l’arte di Michelangelo Pistoletto già a partire dalla prima giornata della rassegna: il pomeriggio del 27 agosto è infatti in programma – sempre all’Istituto Alcide Cervi – la presentazione del progetto artistico-culturale La Bandiera del Mondo 1+1=3 del maestro e Angelo Savarese con la proiezione dei video Universario (3 minuti) e Michelangelo Pistoletto dialoga con Fortunato d’Amico (22 minuti). Dall’inaugurazione si passa alla conclusione: il 31 agosto, alle 14.30 negli spazi esterni dell’Istituto Alcide Cervi, si terrà la performance condivisa aperta al pubblico che portare a realizzare l’opera di Pistoletto e Savarese, con la presenza dei due artisti e di Fortunato D’Amico. Tutti i partecipanti saranno chiamati ad apporre una bandiera realizzata da Angelo Savarese sugli appositi supporti che disegnano la struttura del simbolo del Terzo Paradiso, diventando partecipanti attivi e assumendo responsabilità di ridisegnare il mondo e azzerare le distanze.
La Bandiera del Mondo 1+1=3 è un’opera d’arte dove il ruolo dell’artista è al servizio della comunità; costituita da 196 bandiere dipinte su tela della dimensione di 40x40x3 cm disposte su due file di cavalletti in legno che formano il simbolo trinamico. L’installazione intende sensibilizzare i cittadini sulla responsabilità e l’impegno di ciascuno nella costruzione di una società armoniosa e sostenibile, che esalti le differenze, in equilibrio con la natura, in accordo con gli intenti e gli obiettivi promossi dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La Bandiera del Mondo 1+1=3, nasce dall’incontro di due artisti, Angelo Savarese e Michelangelo Pistoletto, e dalla volontà di entrambi di creare un evento compartecipato per dare al pubblico l’opportunità di riconoscere la propria identità nazionale insieme a quella degli altri, come parte di un contesto territoriale e culturale, ampio e unitario, dove ognuno ha un ruolo fondamentale per il corretto mantenimento degli equilibri.