Consapevolezza, responsabilità, nuove generazioni: a Monticelli d’Ongina una performance del Terzo Paradiso
Il 5 giugno le classi seconde e terze di Monticelli e Caorso in provincia di Piacenza sono state protagoniste di un'iniziativa dedicata e ispirata al simbolo trinamico di Michelangelo Pistoletto. Vi proponiamo la testimonianza di Eleonora Pancini (docente di arte e immagine dell'Istituto Comprensivo Monticelli d'Ongina), che ha organizzato il flash mob insieme al collega Emanuele Pasquali e in accordo con il dirigente Gianluca Freda e con Cittadellarte. "Il progetto - così la professoressa - rappresenta per la scuola una valorizzazione delle risorse degli studenti, che sono diventati parte attiva di una performance artistica".

A scuola è fondamentale saper creare un ambiente di apprendimento stimolante, capace di attivare nei ragazzi processi cognitivi che favoriscano la consapevolezza e il desiderio di esplorare la conoscenza, innescando così una motivazione intrinseca. A Monticelli d’Ongina si è tenuta la performance del Terzo Paradiso, simbolo di un nuovo stadio di civiltà caratterizzato dalla consapevolezza e dall’impegno verso un’educazione sostenibile, dal riconoscimento del cambiamento possibile e dalla consapevolezza del proprio impatto ecologico sul mondo.
La genesi del simbolo del Terzo Paradiso si sviluppa a partire dal concetto di trinamica, rappresentato graficamente come un simbolo dell’infinito riflesso nel Quadro Specchiante. Queste opere, realizzate da Michelangelo Pistoletto a partire dagli anni ’60, includono direttamente lo spettatore, incorporando la dimensione reale del tempo e riaprendo la prospettiva artistica, ribaltando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. L’artista non ha mai abbandonato le ricerche attorno allo specchio. Nel 2009, con Twenty-two less two, ha realizzato una performance basata sulla distribuzione di venti specchi di una serie di ventidue. Lo ha fatto lui stesso, davanti al pubblico, con una lunga mazza. E il pubblico, che un attimo prima si vedeva moltiplicato sulle superfici riflettenti, ha cominciato a scomparire nei buchi neri apparsi dentro le cornici. Senza specchio non possiamo più vederci ed è come se smettessimo di esistere.
Nell’arte concettuale di Pistoletto l’opera viene attivata dalla presenza del pubblico. Parlandoci fin già dai primi anni 60 degli eccessi del consumismo e della sostenibilità dei nostri stili di vita.

Questa interconnessione con l’arte ha coinvolto le classi seconde e terze di Monticelli e Caorso ed è stata voluta dalla sottoscritta docente di arte, professoressa Eleonora Pancini, in accordo con la Fondazione Pistoletto, insieme al professor Emanuele Pasquali, con l’accordo del Dirigente Gianluca Freda. Grazie a loro, l’Istituto Comprensivo di Monticelli ha potuto entrare a far parte di una rete ispirata dall’idea di Michelangelo Pistoletto, che negli anni ’80 ha fondato il “Cantiere della Cittadellarte” di Biella, oggi cuore pulsante della Fondazione Pistoletto, impegnata nella formazione e promozione di numerosi progetti artistici (Accademia Unidee, Terzo Paradiso, Fashion BEST, eccetera).
Il progetto rappresenta per la scuola una valorizzazione delle risorse degli studenti, che sono diventati parte attiva di una performance artistica attraverso un flash mob davanti all’Istituto Comprensivo di Monticelli. Dopo aver studiato l’arte di Michelangelo Pistoletto, i ragazzi hanno rappresentato, tenendosi per mano, il simbolo del Terzo Paradiso, promuovendo un’arte che sottolinea l’importanza della consapevolezza e della responsabilità condivisa.

Eleonora Pancini

Foto di copertina: fotogramma dal video di Elia Ardedami.