Il Terzo Paradiso a Ventimiglia per superare ogni confine
Mercoledì 15 aprile è stata posata la prima pietra della nuova opera di Michelangelo Pistoletto. Al maestro biellese è stata conferita la cittadinanza onoraria da parte del primo cittadino del paese ligure Enrico Ioculano.

Un primo passo per la rinascita. Non si tratta di una semplice metafora, ma della pietra iniziale dell’opera del nuovo Terzo Paradiso, che è stata posata mercoledì 12 aprile a Ventimiglia. In un nuovo giardino, situato nella frontiera italo-francese di Ponte San Ludovico, è iniziata la costruzione della nuova installazione di Michelangelo Pistoletto, che verrà ultimata a breve con cinquanta pietre. Nella zona che viene definita come la “porta d’Italia”, si è tenuta la celebrazione che ha visto la presenza del maestro biellese e delle autorità cittadine, tra le quali il sindaco del comune ligure Enrico Ioculano. Significativa la location scelta per essere cornice del nuovo Terzo Paradiso, in quanto teatro, ormai da anni, del fenomeno migratorio che interessa la nostra penisola. Un modo per dare un calcio, con l’arte, ai confini geografici e soprattutto sociali, che spesso emergono con più intensità al confine con la Francia; basti considerare la politica delle “barriere” della nazione confinante all’Italia. Per l’occasione, il primo cittadino del paese ligure ha omaggiato Michelangelo Pistoletto, conferendogli la cittadinanza onoraria di Ventimiglia. Il progetto è stato realizzato anche grazie al Dipartimento Educazione Castello di Rivoli e all’associazione “Pigna Mon Amour” di Sanremo.

 
(Nella prima immagine il sindaco di Ventimiglia Ioculano e Michelangelo Pistoletto)

Dopo la cerimonia, il maestro biellese si è recato alla chiesa delle Gianchette di Ventimiglia, che attualmente ospita un centro di accoglienza. Insieme al parroco e ad altri sodalizi, alcuni migranti ospiti della struttura hanno creato a loro volta un Terzo Paradiso umano, composto da soggetti differenti tra loro, per etnia, età e costumi. La rappresentazione mediante le persone, dei tre cerchi dell’opera, è stata specchio della possibile unità tra opposti. Nel mosaico di significati della giornata, l’opera di Pistoletto si sposa già con la Giornata Mondiale del Rifugiato in programma il 20 giugno, come una risposta anticipata alla futura ricorrenza dell’Assemblea Nazionale delle Nazioni Unite. Una prima pietra, tre cerchi di differenze e uguaglianze, un’onorificenza: tutti ingredienti della rinascita, colonna portante della filosofia del Terzo Paradiso. Piccoli passi verso una trasformazione culturale, affinché cessino le divisioni socio-culturali che in Europa imperversano sempre più.