Quale lingua parlerai?
Io risponderei che parleremo la lingua dell’empatia, quella di mettersi nei panni degli altri.
Questi mesi di paura e di reclusione, a causa di un virus venuto da lontano, ci hanno fatto capire che ciò che succede anche distante da noi ha ripercussioni planetarie e ci può riguardare.
Nessuno vive in isole felici: possiamo far finta che quello che succede agli altri non ci interessi, ma prima o poi quello che capita nel mondo ci coinvolgerà, così come è successo nei mesi scorsi.
Per queste ragioni penso che sia arrivato il momento di dimostrare che ‘gli altri e le altre’ che abitano questo mondo ci interessano, teniamo a come vivono, come si nutrono, come producono, come si curano…
Non possiamo più cullarci nei privilegi della nostra appartenenza geografica che può essere messa a repentaglio in ogni momento. È tempo di agire per una nuova umanità, quella che nasce dalla capacità di mettersi nei panni degli altri, che in fondo potrebbero essere anche i nostri. Una nuova umanità che a Palazzolo, la città dove vivo, ha trovato nel Terzo Paradiso l’occasione per fare incontrare donne appartenenti a storie, religioni e culture diverse; donne che insieme condividono momenti e occasioni di conoscenza e di crescita reciproca, le Donne del Terzo Paradiso.