Come lavorerai?
Lavorerò in una zona di fusione compresa tra il cerchio della digitalizzazione disumanizzata e quello dell’umanesimo digitale.
Il mondo del mio futuro lavorativo non potrà che essere una sintesi di questi due concetti. La limitatezza della digitalizzazione disumanizzata che porta però con sé l’estrema abilità tecnologica sarà un’aberrazione se non supportata da una visione umanistica che riaffermi la prevalenza della scelta, dell’analisi e della capacità di sintesi.
Non mi ha sorpreso leggere che le principali aziende tecnologiche del mondo stiano integrando nei loro team filosofi e letterati: una rivincita dell’unicità dell’essere umano, della creatività brillante e colorata del patrimonio culturale divenuto ormai genetico.
Doveva accadere, non tanto per il temuto e fantascientifico scavalcamento dell’uomo da parte delle macchine, ma per la nascita finalmente di una zona di sintesi, nella quale il connubio tra due anime si trasforma in una nuova forza.
Ecco, è proprio lì in mezzo che lavorerò con l’entusiasmo che provano i pionieri dei viaggi di scoperta.