Come ti vestirai?
Un anno fa un mondo che correva veloce, troppo veloce, si è fermato a causa della pandemia. Ora sta ripartendo, ma radicalmente cambiato e sofferente.
In quest’epoca iperconnessa e dagli spostamenti veloci, forse è arrivato il momento di riconsiderare il tempo di un respiro lento, a pieni polmoni.
Forse è il momento di rallentare nei ritmi, ma di andare più veloci in intenti e consapevolezza rispetto al mondo che abitiamo, rispetto a chi siamo in quanto esseri umani.
Ci vestiremo in modo sostenibile, calibrando e diminuendo le produzioni, ma prediligendo la qualità.
Compreremo meno, ma con più coscienza rispetto a ciò che indossiamo.
Useremo le fibre naturali o i tessuti nati da materiali riciclati e riciclabili.
È il momento di valorizzare ogni singola figura che contribuisce alla creazione di un capo, perché è importante essere coscienti del valore delle persone e sicuri della condizione dignitosa nella quale lavorano e vivono.
È anche il momento di riappropriarsi di una artigianalità che da sempre contraddistingue la moda italiana in tutto il mondo e di ridare uno spazio alle botteghe sartoriali, quasi scomparse, per non perdere definitivamente una conoscenza manifatturiera preziosa e inestimabile.
La filiera corta, fibre naturali, qualità, sostenibilità, artigianalità, consapevolezza: ci vestiremo così.
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