“Per fare l’albero ci vuole il seme. Per fare il seme ci vuole il frutto. Per fare il frutto ci vuole il fiore”. Chi non ha mai cantato, da bambino, questa filastrocca? Ripensandola ora, collegandola alla nuova iniziativa del T.A.NA. Terranova Arte Natura, sarebbe possibile immaginare la canzone con un verso in più. “Per fare il Terzo Paradiso – reciterebbe – ci vogliono gli alberi”. Prima di addentrarci nei dettagli della questione, facciamo un dietrofront ponendo sotto i riflettori i protagonisti e il progetto alla base dell’iniziativa.
Il progetto e le residenze
Arte, responsabilità e ambiente: è questo il trinomio che annuncia le tematiche chiave della quinta edizione del Residency Program del T.A.NA., un progetto artistico organizzato dall’associazione culturale ArtStudio’93 nel contesto degli Happy Earth Days 2018. L’iniziativa, inaugurata lo scorso aprile al Museo Madre, consta un ricco programma di residenze – ospitate da luglio a ottobre 2018 – sulle colline del Sannio presso il T.A.NA. Terranova Arte Natura. Quest’ultima è una realtà nata ad Arpaise – paese in provincia di Benevento – dall’incontro culturale e affettivo tra la curatrice di arte contemporanea Tiziana De Tora e Marco Papa.
Le opere
Tra integrazione, arte, creatività e amore per l’ambiente, le residenze hanno preso vita sotto la sapiente guida di mentori selezionati, che hanno saputo unire nel loro operato l’impronta artistica a quella sostenibile. Alcuni esempi?
“Marisa Albanese ha aperto il ciclo di Residenze 2018 – si legge in una nota stampa del T.A.NA. – con una sua installazione Site-specific, Una delle storie. Il primo movimento di un lavoro, destinato a comporsi in itinere, che ha portato a riscoprire nel cuore del bosco un nucleo di tre massi posti lì a formare un perimetro che custodirà una traccia sonora udibile solo avvicinandosi con il corpo alle pietre, dove la memoria dinamica dei viaggi dei migranti, affidata al suono della viva voce dei testimoni diretti, si lega alla memoria solida e stratificata delle rocce e della terra in un abbraccio non solo simbolico ma reale e partecipato. Silvia Capiluppi ha ricamato due lenzuoli di lino e lo ha fatto scrivendo con #FiloRosso i nomi dell’antica famiglia Papa, fondatrice del TANA. Attraverso il racconto dell’albero genealogico, invita a riflettere sul tema delle radici, legami comuni a tutti gli esseri viventi. I nomi delle donne, Danzatrici del cielo, scendono a sussurrare agli uomini l’urgenza di unirsi in modo pacifico a tutela della Terra, per la salvaguardia dell’Acqua”.
“Nella seconda residenza – si legge ancora – Eugenio Giliberti, per l’opera Penelope, utilizza i tubi per l’irrigazione come occasione per una riflessione sul tempo e sul rapporto tra utile e bello, moralmente apprezzabile e praticamente realizzabile. Ad ogni cambio di coltura si produce in campagna una grande accumulazione di residui plastici. Massimo Scamarcio e Neal Peruffo hanno realizzato Camere Ecoiche utilizzando come soggetto l’acqua di una sorgente che si trova presso il T.A.NA., focalizzando l’attenzione su un aspetto materiale e geologico del luogo fisico in cui si svolge la residenza. L’intenzione del duo artistico è di registrare il suono dell’antica sorgente, che crea un piccolo corso d’acqua, che attraversa le terre del T.A.NA., elaborarlo informaticamente per poi diffonderlo, attraverso trasduttori o altoparlanti o ancora cuffiette, in un’installazione composta da diverse damigiane di vino caratteristiche della zona. L’opera sarà allestita nel prato adiacente al T.A.NA., a poca distanza dalla sorgente stessa”.
Il Terzo Paradiso vegetale e la campagna “#UnALBEROperilT.A.NA.”
Torniamo, quindi, al segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto: è prevista, come anticipato, anche l’installazione di un Terzo Paradiso vegetale. Sarà un’opera permanente, creata con la piantumazione (in loco) di specie autoctone sannite e frutto di un’azione collettiva in programma per ottobre. Risulta significativo anche il percorso che porterà alla sua realizzazione: è stata lanciata la campagna “#UnALBEROperilTANA”, con la quale si invitano artisti, operatori culturali o semplici appassionati ad adottare un albero che farà parte dell’opera vegetale del maestro biellese. “Artstudio’93 vi chiede di adottare un albero – scrivono gli organizzatori – di amarlo e di onorarlo con le vostre mani, le vostre parole e le vostre emozioni. Alle cure pensiamo noi, ma a quell’albero dovrete tornare, come ad una tana, ad un vostro caro, ad una vostra persona amata, alla metà di voi stessi, alle radici della vostra essenza”.
Adottare una pianta
Con 15 euro – comprensivi di quota associativa – sarà possibile adottare un albero. Non mancherà la “personalizzazione” di ogni arbusto: ogni pianta avrà il nome del donatore, che riceverà anche un certificato di adozione con tanto di scheda scientifica riportante ogni informazione. Sarà possibile, inoltre, scegliere tra sette essenze (per un numero di dieci per specie) e, in totale, saranno 70 gli alberi che comporranno il Terzo Paradiso vegetale di Michelangelo Pistoletto. Lo stesso artista sarà presente ad ottobre nel momento della piantumazione e ogni donatore potrà partecipare al momento della realizzazione dell’opera collettiva.
“Questa – scrivono gli ideatori – è la nostra chiamata alle armonie”.
La manifestazione si avvale del Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, del Patrocinio di Earth Day Italia, ed è in collaborazione con Naturarte (Lodi), il Dipartimento di nuove tecnologie e linguaggi musicali del Conservatorio “Nicola Sala” (Benevento), I.R.S.E.M. (Istituto Ricerca e Sperimentazione Elettroacustica Musicale), ATACAMA, Lerka Minerka, Fornace Falcone, nonché con Cittadellarte-Fondazione Pistoletto.
Per iscriversi ad Artstudio’93 e adottare“#UnALBEROperilT.A.NA.” scrivere una mail ad artstudio93@libero.it