Sono passati 10 anni dal terremoto che devastò L’Aquila: della serie di eventi sismici, iniziati nel dicembre 2008 e terminati nel 2012, ci si riferisce principalmente alla scossa del 6 aprile 2009 (magnitudo di 6,3). In occasione del decennale di quel tragico evento, alle ore 10.30 di domani, le scuole secondarie dell’Istituto Comprensivo di Navelli, in collaborazione con Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e con il Comune di Navelli, presenteranno un’installazione del simbolo del Terzo Paradiso nella sala consiliare del municipio. Si tratta della tappa conclusiva di un percorso didattico progettuale della scuola, inserito nel piano dell’offerta formativa 2018-2019, coordinato dal professore di arte Danilo Maccarone, in collaborazione con le docenti Giuseppina Riocci, Alessandra Tesone e Maura Vaccarelli. Per l’iniziativa formativa in questione, gli alunni hanno lavorato sul tema della casa collegandolo a quello del terremoto e declinandolo nel suo significato denotativo e connotativo; uno spazio simbolico, infatti, che non è solo pareti, porte, tetti e finestre, ma è anche odori, colori, visi e sentimenti. Il flusso di queste emozioni è passato dal cuore alla carta: i giovani studenti hanno riportato le loro sensazioni su tanti post-it colorati, che verranno assemblati fino a formare il simbolo del Terzo Paradiso. L’opera, ispirata al segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto, sarà collocata sulla vetrata della sala consiliare del Comune di Navelli.
Alle 10.30, nello specifico, è prevista la presentazione dell’installazione realizzata dagli alunni e dalle alunne delle scuole secondarie di primo grado di Barisciano, San Pio delle Camere e Capestrano. Per l’occasione, interverranno il dirigente scolastico Domenica Pagano, il sindaco di Navelli Paolo Federico, i curatori del progetto e il coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso Saverio Teruzzi. Alle 11.30 l’iniziativa continua con il Concerto per il Terzo Paradiso, che vedrà protagonisti gli stessi studenti e gli insegnanti di musica dell’istituto. Il docente Danilo Maccarone, ai nostri microfoni, ha svelato i retroscena del progetto artistico: “Abbiamo deciso – argomenta – di associare al valore simbolico del Terzo Paradiso altri due elementi: la casa ed i post-it. La casa, per noi aquilani, ha rappresentato e rappresenta tuttora l’emblema di una ricerca che è cominciata dieci anni fa a seguito di un tragico evento. Da allora, questa ricerca non si è fatta solo con i mattoni, ma anche con tante ricostruzioni sociali, riappropriazioni di luoghi e rinascite emotive. Ci siamo dovuti inventare dei modi per sentirci di appartenere ad un luogo che non esisteva più ed oggi scopriamo, qualche anno dopo, che la casa è un po’ più vicina di ieri ed i futuri abitanti saranno i nostri studenti. Da questa sinergia tra chi c’era e chi ci sarà – conclude l’insegnate di arte – potrà continuare ad essere scritta la storia dei nostri territori. I post-it, dunque, rappresentano simbolicamente le interazioni che avvengono nella quotidianità e che permettono la riconfigurazione del tessuto sociale. Allo stesso modo, il cerchio centrale del Terzo Paradiso permette all’infinito di farsi prassi concreta per la collettività”.