Fornire un ambiente multidisciplinare per promuovere il dialogo internazionale tra artisti, curatori, critici, galleristi, collezionisti, manager della cultura, scienziati, diplomatici, accademici in tutta Europa e nel mondo, consentendo loro di collaborare in ambito socio-culturale: è questa, in sintesi, la mission dell’Espronceda Institute of Art & Culture, fondato nel 2013 per creare una piattaforma innovativa per la ricerca artistica e culturale che potesse produrre impatto sociale e cambiamento responsabile nella società. I pilastri della filosofia di questa realtà sono infatti l’interconnessione tra arte, cultura, scienza e società finalizzata alla creazione di nuove alleanze e al contributo attivo all’attuazione dell’Agenda 2030. La metodologia, invece, si basa su un approccio interdisciplinare che comprende le arti visive e dei nuovi media, le arti dello spettacolo, la musica e il teatro e sul concetto di creare solidarietà e attingere all’umanità attraverso tutte le razze, culture e background. “Il nostro impegno e contributo al mondo dell’arte e della cultura – si legge sul sito ufficiale – si attiva attraverso l’organizzazione di residenze artistiche e culturali, mostre, workshop, webinar, simposi che abbracciano varie tematiche contemporanee in partnership con diversi partner locali ed europei. Riteniamo fondamentale creare alleanze sul territorio locale attraverso uno scambio di competenze, conoscenze e dialogo per realizzare la visione dell’Agenda 2030“. In quest’ottica, Espronceda ha anche un programma di collaborazioni con progetti internazionali nel campo dell’educazione, del cambiamento sociale e della sostenibilità in Europa e all’estero che vede in prima linea anche una serie di attività ispirate al Terzo Paradiso (come, ad esempio, International Peace Kids-Guernica) e a Cittadellarte.
Non è un caso, quindi, che il 14 gennaio sia stato proposto un incontro che ha visto come ospite Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori del progetto Rebirth/Terzo Paradiso, con la moderazione dell’ambasciatrice Savina Tarsitano. Il webinar, parte del nuovo progetto “Cultural Diplomacy” incentrato sui concetti di pace e solidarietà, è stato proposto grazie alla collaborazione del consolato tedesco di Barcellona, con il patrocinio di ENCATC (European Network on Cultural management and policy) e la collaborazione del progetto internazionale “Kids-Guernica”, del Parlamento Culturale Europeo, dell’associazione culturale “Embajada del art” e di “Guernica Remakings”. L’appuntamento di sabato scorso, intitolato Diplomazia culturale, ha posto sotto i riflettori le attività curate dal relatore, che ha messo in luce obiettivi e peculiarità di Cittadellarte e del simbolo trinamico. Teruzzi, ai nostri microfoni, ha messo in evidenza l’eterogeneità dei partecipanti: “Allo speech – ha sottolineato – hanno preso parte persone di ogni parte del mondo, ma tutte con un legame profondo con l’artivismo, ossia l’arte attivista a livello politico e sociale. È stato un piacere potere illustrare l’identità e la mission del Terzo Paradiso a un target di pubblico così variegato a livello geografico e culturale”. Il talk di Saverio si è rivelato un successo, come testimoniato dalle numerose domande poste dal pubblico: “Molte delle persone collegate – ha aggiunto – hanno richiesto approfondimenti sulle tematiche trattate nel mio intervento, che, per questa ragione è piacevolmente durato quasi un’ora più del previsto”. Che cosa è emerso, nello specifico? “Oltre ad avere illustrato il mio ruolo di coordinatore e la genesi del progetto Rebirth/Terzo Paradiso, nel talk ho spiegato come il simbolo trinamico sia una strumento soprattutto armonizzante, ovvero di come riesca a parlare del bene e del male che risiedono all’interno delle persone e della società. Ho proposto, inoltre, un focus su Cittadellarte e su Michelangelo Pistoletto”. Teruzzi, inoltre, ha anticipato al pubblico i dettagli di un’iniziativa che verrà proposta tra due mesi a livello globale: “Mi sono infine soffermato – ha concluso – sull’importanza dell’evento del 21 marzo 2023, che prevede una serie di performance in cui saranno create linee fisiche e virtuali di persone che si terranno per mano per lanciare un messaggio di inclusione e pace con il linguaggio dell’arte”.