Circa un mese fa la città di Napoli ha partecipato alle celebrazioni del Rebirth Day con la presenza eccezionale di Michelangelo Pistoletto. L’evento del 21 dicembre scorso nella città partenopea si è rivelato molto partecipato e, per l’occasione, è stata anche inaugurata una speciale opera dell’artista biellese: uno specchio di 3,60 per 2,40 metri riportante una sagoma del simbolo del Terzo Paradiso, dove i cittadini hanno scritto o lasciato la loro firma con pennarelli indelebili. Il contesto è stato uno degli ingredienti più rilevanti del successo dell’iniziativa, in quanto l’appuntamento si è tenuto nei Quartieri Spagnoli della capitale della Campania (come scritto in un nostro precedente articolo), zona che è stata spesso luogo di criticità sociali di vario genere. Sullo sfondo di questo quartiere ecco ergersi, dal 2014, la Fondazione FOQUS – con sede nell’ex Istituto Montecalvario, ubicato nell’omonimo quartiere – che ha dato una nuova linfa culturale alla zona.
Proprio FOQUS ha organizzato i festeggiamenti del Rebirth Day a Napoli con la partecipazione di Pistoletto e, tuttora, ospita l’opera inaugurata il 21 dicembre 2017. “Gli artisti possono essere energia e l’arte può essere utile: il fatto di aver scelto questo luogo, FOQUS e i Quartieri Spagnoli, lo dimostra. Sono felice di essere qui, perché l’arte può promuovere il cambiamento e questo luogo intreccia ideali e realtà” così ha commentato Michelangelo Pistoletto, in occasione del “Giorno della rinascita”.
Che cos’è FOQUS? È un progetto sperimentale di rigenerazione delle funzioni e della destinazione dell’ex Istituto Montecalvario e ne gestisce i servizi, promuove le iniziative e coordina le attività comuni che la Fondazione o le imprese insediate svolgono all’interno della struttura. È una fondazione che ha avviato il recupero di diverse parti dell’edificio e la formazione di alcuni gruppi di giovani e donne verso esperienze di auto-imprenditorialità. Il fine? Creare nuova occupazione, costruire nuove imprese cooperative, ospitare imprese indipendenti, pubbliche e private, tutte impegnate nei campi della formazione, dell’istruzione, delle industrie culturali e creative e dei servizi alla persona.
“FOQUS – si legge nel sito ufficiale – è rinascita, connessione, diversità, contenitore di idee, apertura, riqualificazione, network, condivisione. La ‘q’ dei quartieri spagnoli emerge con forza dalla sua posizione centrale all’interno del lettering, così come la struttura Montecalvario rinasce, aprendosi al quartiere con forza vitale, spirito di coesione e condivisione. Il verde che enfatizza la q – nel logo, ndr – è l’elemento caratterizzante degli spazi: dalle sedute, ai passaggi, alla segnaletica, fino ad arrivare all’imponente portone di ingresso rigorosamente verde, punto di riferimento visivo della struttura dall’esterno. L’obbiettivo primario è il contrasto all’emarginazione e lo sviluppo socio-economico di questa parte di città, anche attraverso la creazione di nuova impresa e nuova occupazione, sia diretta, sia attraverso spin-off, incubatori di impresa, programmi di apprendistato e tirocinio, insediamento di nuove imprese e iniziative pubbliche e private”.
La partecipazione è una delle parole chiave della fondazione. FOQUS, infatti, promuove un modello di lavoro basato sul coinvolgimento attivo di imprese private e pubbliche. Il fine? Promuovere pratiche di rete, networking e coproduzione tra tutti i soggetti insediati – spesso diversi per missioni e identità, ma attivi in un contesto unico – per favorire le correlazioni tra competenze e specializzazioni. “Bambini, cittadini, giovani studenti, abitanti dei Quartieri… – afferma Rachele Furfaro, presidente di FOQUS, riferendosi al Rebirth day – lo specchio che rifletteva il vicolo ha accolto le frasi di centinaia di persone, rifletterà anche le loro parole”. Alle sue parole fanno eco quelle di Renato Quaglia, direttore della Fondazione: “Con l’opera di Michelangelo Pistoletto, dopo quelle di Paladino e Manzo a FOQUS, con le realizzazioni di grandi artisti contemporanei disseminate per i Quartieri Spagnoli, si pone il tema dell’organizzazione di un percorso d’arte pubblica in questa area fragile della città”.
Nei Quartieri Spagnoli la rinascita socio-culturale continua a crescere.