Come rendere rock e attraente l’arte contemporanea? Le avanguardie del Novecento hanno iniziato a scardinare vecchie credenze istituzionali togliendo legittimità all’idea di rappresentazione per entrare nel vivo del reale partendo dal Cabaret Voltaire.
Ho ideato e tenuto un ciclo di incontri a Le Trottoir di Milano, intitolato “8 Lezioni al bar”, per conoscere l’arte contemporanea. Strumenti per il nutrimento dell’anima e la rigenerazione neuronale, per avvicinare all’arte un pubblico più vasto del solito. Convinta che il pensiero artistico costituisca una possibilità di emancipazione, una cura fatta di spiritualità laica e pragmatica per le relazioni malate tra esseri umani, ho utilizzato il bar come palestra per l’elaborazione di pensiero critico. Ora siamo giunti alle ultime due lezioni: quella di questa sera, alle 18.30, che s’intitola “gesti, forme, suoni per una ri-evoluzione poetica dell’immaginario. Pratiche artistiche partecipate”. Si tratta di un viaggio che parte dall’infinito di Yves Klein per attraversare il blu di Derek Jarman, la figura di Patti Smith e quella di Alejandro Jodorowsky e giungere al simbolo del Terzo Paradiso. La lezione sarà coronata da un intervento musicale di Michele Fedrigotti (neo-ambasciatore del Rebirth/Terzo Paradiso) che coinvolgerà coralmente il pubblico a prendere parte alla musica di Johann Sebastian Bach. Martedì 3 luglio alle 18.30, per l’ultima lezione, sarà Michelangelo Pistoletto in persona a chiudere il ciclo, parlando dei quadri specchianti, del Terzo Paradiso e della Demopraxia.
Credit foto: Fabrizio Garghetti