Produrre arte pubblica relazionale per il territorio fisico e sociale in cui si vive organizzando un movimento di ricerca espressiva che ha per finalità l’innesco di un processo di rinnovamento: è questo l’obiettivo di zerotremilacento (scritto in minuscolo, ndr), una realtà plurale composita al cui interno “è costantemente in atto – si legge nel sito ufficiale – la mediazione tra l’io e il noi, tra la soggettività individuale e quella collettiva, il che fa dell’associazione il primo soggetto su cui viene sperimentata la sua forma di arte relazionale”. Il sodalizio ha come punto focale di osservazione e di azione la città e il suo territorio, in primis rivolgendosi alla propria area di riferimento, ossia Frosinone; non a caso, il nome dell’associazione si riferisce al codice di avviamento postale della città del Lazio. zerotremilacento opera con la consapevolezza che nel momento in cui la società prenda coscienza delle proprie esigenze, delle carenze e delle peculiarità del territorio in cui vive e delle proprie possibilità creative, possa divenire essa stessa soggetto e strumento della riqualificazione urbana e territoriale. Anche in quest’ottica ha curato l’allestimento degli interventi creativi per La festa dell’albero, evento promosso dal Coordinamento Schioppo Bene Comune, tenutosi domenica scorsa in un’area naturale della città.
La festa dell’albero
L’associazione ha da tempo avviato un lavoro con la cittadinanza mirato al recupero di un’area naturale, a detta loro finora non curata adeguatamente. La presidente di zerotremilacento Claudia Paludetto Zanzotto ha messo in luce ai nostri microfoni le finalità dell’iniziativa: “Vorremmo che quel luogo – ha esordito – diventasse un monumento naturale e desideriamo continuare a dare nuova vita al fiume che attraversa l’area in questione, che prima di questi interventi volontari era fortemente inquinato e dimenticato. L’appuntamento di domenica scorsa è servito a sensibilizzare i partecipanti sullo stretto rapporto tra uomo, piante e natura”. In quest’ottica, organizzatori e partecipanti hanno realizzato una serie di installazioni facendo uso unicamente dei materiali che offriva la natura, ossia foglie o rami. “Abbiamo messo a disposizione dei presenti – ha specificato – dei contenitori di foglie, che potevano usare per creare le opere”. Il target di pubblico coinvolto si è rivelato eterogeneo per provenienza ed età e anche i bambini hanno avuto un ruolo attivo; gli organizzatori, infatti, hanno preparato sagome di vari animali che poi i più piccoli hanno riempito di foglie. “È stata una festa a tutti gli effetti, che ha proposto – ha sottolineato Claudia – anche momenti di musica e convivialità”. L’evento, per zerotremilacento, è solo uno degli impegni tesi a dare nuova vita all’intera città: “Vorremmo far sì – ha aggiunto – che cambi il centro storico, attualmente in stato di abbandono. Per ora, infatti, Frosinone è vista come una città a forte inquinamento ambientale e visivo in cui l’agire della cultura, pur essendo sede di Accademia di Belle Arti e Conservatorio di Musica, è discontinuo e in qualche modo sotterraneo, ma noi ci impegniamo a far emergere tutte le realtà agenti nel mondo della cultura e creare così un substrato su cui costruire una nuova immagine identitaria della città”.
Il Terzo Paradiso
All’ingresso dell’area naturale i partecipanti venivano ‘accolti’ da un Terzo Paradiso di foglie, realizzato per l’occasione. La scelta degli organizzatori di creare l’opera non è stata casuale: zerotremilacento, infatti, era già entrata in contatto con Cittadellarte per aver partecipato ad ARTInRETI del 2014-15 e al Rebirth Forum Roma al Macro Asilo, dove ha potuto conoscere nel dettaglio i principi del simbolo trinamico. “La nostra associazione – ha motivato Claudia – si sente molto vicina al Terzo Paradiso. Tutti noi, infatti, ci impegniamo in ambito ambientale e ci occupiamo di arte pubblica e relazionale. Il simbolo trinamico è in linea con la nostra mission e il simbolo per ‘La festa dell’albero’, rappresentando l’armoniosa sintesi tra natura e artificio, era calzante”. La presidente dell’associazione conclude delineando quale ruolo può ricoprire l’arte in un processo di rinascita sociale: “L’arte può accendere la fantasia, dà la possibilità di andare fuori dalle righe, può creare visioni che offrono un punto di vista e uno sguardo diverso della realtà. Da qui si può ripartire”.