Il segno-simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto si sta diffondendo in tutto il mondo. Una delle nazioni che è stata maggiormente oggetto e soggetto dell’arte del maestro biellese è Cuba, che ha ospitato, a partire dal 2015, due Forum Rebirth. A questo proposito è stata nominata un’ambasciatrice che ha il compito di gestire i rapporti con il paese situato nell’arcipelago dei Caraibi, organizzando le iniziative artistico-sociali dei Forum: Laura Salas. Laura, cubana, è una curatrice indipendente e storica dell’arte, che abbiamo incontrato e intervistato.
Ci racconta il suo percorso professionale e di cosa si occupa attualmente?
Sono una storica dell’arte, metà degli studi li ho condotti a Cuba, l’altra metà a Parigi, con un master in Arte Contemporanea alla Sorbona. Sono anche una curatrice indipendente, ma ho deciso di portare il Terzo Paradiso a Cuba per la situazione politica non facile del mio paese, nella speranza di portare un cambiamento grazie ai significati che il simbolo di Pistoletto porta con sé.
Inizialmente il mio ruolo era coordinare tutte le ambasciate e gli ambasciatori, ma da qualche mese seguo esclusivamente il progetto a Cuba. Sono una sorta di artivatore, una figura che propone iniziative e dialogo, generando interesse e motivando la gente sulle nostre iniziative.
Quando è avvenuto e come si è originato il primo Forum Rebirth a Cuba?
Il Primo Forum Rebirh “Geografías de la Transformación” avvenne a l’Avana dal 24 al 26 novembre 2015. Per spiegare la sua nascita è necessario fare un passo indietro. A dicembre 2014 abbiamo cominciato a sviluppare un’attività più quotidiana e regolare a Cuba e, inizialmente, avevamo proposto il Terzo Paradiso per la Biennale dell’Avana. Poi, il 16 dicembre 2014, realizzammo il simbolo Rebirth sul mare del nostro paese. Proprio il giorno successivo, il 17 dicembre, venne annunciata l’intesa tra l’ex Presidente degli USA Barack Obama e il Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba Raúl Castro. Una ripresa delle relazioni fra le due realtà, parallela al simbolo della rinascita di Pistoletto!
Da quella prima iniziativa capimmo che era importante non solo un’azione artistica, ma coinvolgere attivamente la società cubana; da lì Michelangelo Pistoletto pensò al Forum. Dopo un brainstorming abbiamo pensato al grande evento di novembre 2015, il primo Forum Rebirth. Capimmo che quella era una maniera per diffondere concretamente il concetto di demopraxia del direttore di Cittadellarte Paolo Naldini. Grazie a queste attività, venne riconosciuta all’artista di Biella una laurea honoris causa dall’Università dell’Avana. Un anno dopo, sempre nelle stesse date, si tenne il Terzo Forum Rebirth nel Gran Teatro dell’Avana.
Per i Cubani che valore ha il Terzo Paradiso?
In primo luogo per i miei connazionali è un onore avere avuto uno scambio diretto con un’artista come Pistoletto. La gente ha apprezzato anche la modestia e l’accessibilità di Michelangelo, caratteristiche che ha nonostante la sua fama internazionale. Ha avuto grande valore riuscire a manifestare quanto la sua arte contemporanea riesca e voglia cambiare in meglio le cose. Altra caratteristica importante è che ha un linguaggio universale nelle sue opere, non è chiaro solo agli artisti o agli esperti, ma a chiunque. Ha reso accessibile l’arte.
Come si evolve l’arte di Pistoletto nel suo paese?
All’inizio era importante fare opere, ma una volta che la gente comprese il significato, non fu più fondamentale organizzare performance e creare sculture. L’obbiettivo principale non fu realizzare delle creazioni del Terzo Paradiso, ma fare azioni che rispondessero al concetto stesso del simbolo, l’oggetto materiale è in secondo piano. Ad esempio, abbiamo sviluppato un percorso coi bambini, nella nostra sede dell’ambasciata alla Galleria Continua dell’Avana, un piccolo cinema. I giovanissimi hanno così uno spazio che è una sala video, dove facciamo incontri e workshop con le scuole.
Qual è il suo pare personale su Pistoletto e Cittadellarte?
Michelangelo è una delle persone più intelligenti che ho conosciuto in vita mia. Lui è un uomo che ha una visione profonda e a lunghissimo termine. A livello artistico, per me, sono d’esempio la sua forza e la sua creatività; nonostante l’età ha molta più energia di me – afferma Laura sorridendo -. Proprio questa energia per me è un’ispirazione! Cittadellarte è una delle opere più belle che lui ha realizzato, oltre a essere è una grande famiglia, resa tale anche per merito del direttore Paolo Naldini e di Armona Pistoletto. Loro due, come fatto finora, nel futuro continueranno a sviluppare e far fiorire il progetto.
Cosa le piace del suo lavoro?
Innanzitutto sono appassionata d’arte contemporanea. Mi piace anche la trasversabilità del progetto. Non dobbiamo interfacciarci solo con persone che lavorano in musei e professori, ma con tantissima gente, come scienziati, agronomi e altri lavoratori impiegati in ambiti diversi tra loro. Abbiamo la possibilità, in quanto ambasciatori, di conoscere diverse realtà e creare progetti. Questa apertura totale in vari settori è, a mio avviso, molto preziosa.
Com’è davvero la situazione attuale di Cuba?
Purtroppo, molti ragazzi scappano da Cuba, poiché la situazione a livello economico non è serena; è difficile anche poter costruire un futuro scegliendo le varie opzioni professionali (e di vita) senza problemi. Una chiave di svolta potrebbe essere far tornare e attivare i giovani cubani nel proprio paese. Nell’immaginario comune si pensa che a Cuba la situazione politico-sociale sia cambiata, ma l’ex presidente USA Obama ha solo intessuto relazioni diplomatiche con il mio paese, l’embargo è rimasto. L’arte, la cultura e la possibilità di dare voce alla gente possono rivelarsi ingredienti fondamentali per permettere una trasformazione positiva che cambi la situazione.
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