Le Siepi
L’installazione Le siepi di Joel Auxenfans, frutto di una coproduzione tra il Consiglio Dipartimentale dell’Orne e la Regione Normandia con il sostegno della Direzione Regionale degli Affari Culturali della Normandia, ha iniziato il suo itinerario di presentazioni all’Ecomuseo del Perche a Saint Cyr la Rosière, in Normandia, dal 13 ottobre al 23 dicembre 2018. La seconda tappa è stata a Biella, a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, a ottobre 2019. Il sistema espositivo delle ‘siepi’ è costituito da una struttura in legno e alluminio di 2.25 mt di altezza, 1.26 mt di larghezza e 20 mt di lunghezza, a sostegno di teloni stampati con testi di Malgorzata Grygielewicz, filosofa, di Michelangelo Pistoletto, artista, e di Valérie Cabanes, giurista. Le scritte, riportate in maiuscolo e senza punteggiatura come in epoca romana, evocano un mondo radicato e insieme in divenire, un mondo di pensiero in movimento e di creazione, a formare un fogliame di lettere in cui lo spettatore può vagare liberamente. L’installazione in spazi chiusi fa da eco al processo artistico che si svolge all’aperto, nel paesaggio rurale vicino a produttori bio o a luoghi di passaggio, e consiste in piantumazioni di vere siepi, costituite da alberi o arbusti diversi.
L’installazione di Joel Auxenfans.
Le siepi segnalano e valorizzano nel paesaggio la presenza di un’economia agricola biologica creando un ritmo sgargiante di biodiversità attraverso la scelta di cambiare tipo di albero ogni 10 metri, permettendo a questi interventi di essere leggibili anche dalle foto satellitari. Le siepi – elemento tradizionale del paesaggio – oggi sono sradicate, ripiantate, spesso ignorate, emblema della conflittualità attuale tra le rappresentazioni delle economie su scala mondiale e le pratiche produttive locali, pratiche su cui consumatori e cittadini sono chiamati a un ruolo attivo. Gli agricoltori biologici coinvolti nel progetto basano la loro produzione sulla responsabilità, valorizzando la microbiologia dei terreni attraverso quei vivai di biodiversità che sono le siepi. Queste ultime garantiscono una protezione ecologica alle colture e insieme costruiscono un disegno capace di rivelare un’etica visiva nello spazio condiviso che diventa paesaggio. Svelata già dalla pittura rinascimentale, l’attenzione per il paesaggio assume ora un nuovo valore, fatto di solidarietà tra consumatori e produttori. Oggi tale attenzione riflette il desiderio comune di essere più coinvolti in un’economia rispettosa della vita, della Terra, della salute, dell’estetica, di quanto dobbiamo considerare e coltivare in quanto bene comune.
Street Vendors
Questa è la première italiana – il riferimento è all’inaugurazione di Arte al Centro, ndr – di un ambizioso progetto, durato sei anni, sulla vita di tutti i giorni dei venditori di strada di quattro continenti. Vediamo gli ambulanti mentre sono osservati da Su Tomesen nel corso delle loro sfide e fatiche quotidiane. Il giorno scorre e progredisce, senza nessuna voce fuori campo, dialogo o spiegazione. Questi imprenditori si mostrano pieni di risorse nella loro rivendicazione dello spazio sui marciapiedi e, pur improvvisando, riescono a generare un reddito. Tomesen li ritrae mostrando allo stesso tempo la bellezza di composizioni involontarie, colori, forme ed elementi ripetitivi. Questo fa sì che i quattro film rimandino all’istallazione artistica e alla performance. Su Tomesen è un’artista e regista basata ad Amsterdam e Yogyakarta. Il suo lavoro consiste in video, fotografie e installazioni. Negli ultimi anni ha tenuto mostre personali all’Erasmus Huis a Jakarta, alla Casa Tres Patios a Medellín e alla House of Province di Maastricht. Ha partecipato a varie collettive, tra le quali ‘Works of Mercy’ al CBK Zuidoost ad Amsterdam, ‘Into the Great Wide Open’ a Vlieland, ‘Oét d’r Sjtub’ al Schunck a Heerlen e ‘Female Power’ al Museum voor Moderne Kunst di Arnhem. Il suo progetto ‘Plastic Indonesia’ è presentato da Frans Oomen, collezionista e proprietario della mo-artgallery. Dal 2017 e per quattro anni il suo lavoro è sostenuto dalla Fondazione Mondriaan, grazie al loro borsa di studio per artisti affermati.