La sfida che stiamo affrontando a Cittadellarte è contribuire a riprogettare e a costruire l’identità e il futuro del Biellese. Sembra una dichiarazione troppo ambiziosa? In realtà, entrambe le cose sono nient’altro che la somma di tutte le attività che avvengono nel territorio. Niente di metafisico o complicato come la fusione dell’atomo. L’identità del Biellese e il suo futuro sono costruiti da noi tutti attraverso quello che facciamo, e ovviamente da quello che non facciamo. Quindi, l’incipit di questo articolo non è pretenzioso, ma è semplicemente la presa di consapevolezza di un potenziale ruolo nella propria comunità. Cittadellarte è un’istituzione dedicata al pensare e al fare insieme, quindi non è strano che prenda atto di questo potenziale, ma che cosa dire delle altre realtà sul territorio? In realtà è lo stesso. Le istituzioni pubbliche hanno questo ruolo per loro stessa natura: se siano in grado di svolgerlo pienamente o meno è cosa su cui ogni cittadino deve avere una propria opinione informata e razionale. Tutti conosciamo il ruolo primario che la Fondazione Cassa di Risparmio svolge. Le associazioni degli industriali e degli artigiani, come quelle dei commercianti, e i sindacati poi, sono molto attive in questo momento e il terzo settore, dalle cooperative sociali alle associazioni culturali, nutrono il tessuto sociale di migliaia di attività ed eventi ogni anno.
Si sta diffondendo una consapevolezza del patrimonio naturalistico e storico-paesaggistico più sicura di sé, tanto da arrivare alla nascita di una realtà come la Fondazione BIellezza “con lo scopo di contribuire concretamente allo sviluppo futuro del territorio biellese, in particolare attraverso un maggiore sviluppo della componente turistica e rimettendo al centro le persone e la loro qualità della vita”. Parallelamente cresce il settore enogastronomico, con prodotti e imprese che affiancano il tessile ma anche Menabrea e Lauretana, tra gli altri eccellenti, nel compito di ambasciatori del territorio. Questo scenario è in atto di fatto. Ovviamente non è tutto qui: ci sono molti altri fenomeni che attraversano e impattano sul nostro territorio in modo problematico, relativamente ad esempio all’occupazione (disoccupazione giovanile dal 20% del 2012 al 42% del 2018, record regionale e tra i massimi a livello nazionale, fonte IRES Piemonte, L’inclusione e le vulnerabilità sociali nel territorio piemontese, 2020) e all’invecchiamento (nel 2002 c’erano 216 ultrasettantacinquenni ogni 100 giovani di 14 anni o meno, nel 2020 erano diventati 277, dati ISTAT), al calo demografico (tasso di “incremento” al -19,8 % nel 2020, il peggiore del Piemonte, fonte Osservatorio Demografico del Piemonte), e al cambiamento climatico, il digital divide, il disagio psicologico, la difficoltà per le aziende di reperire lavoratori qualificati e un’altissima presenza di NEET, ecc…
Ma il punto che qui si vuole fare non è focalizzato sulla presa di consapevolezza delle difficoltà (che si danno per conosciute anche se in realtà è indispensabile il lavoro di osservazione, rilevazione e diffusione che diversi enti stanno encomiabilmente facendo); piuttosto si vuole concentrarsi sul potenziale costruttivo, sull’opera collettiva che si può realizzare. Come un direttore di teatro si preoccupa del canovaccio, della compagnia degli attori, dei costumi e delle scenografie, delle musiche e della comunicazione… io penso al lavoro che stiamo facendo con decine di altri soggetti ed Enti biellesi come a una grande opera teatrale a dimensione reale. Palcoscenico e paesaggio reale in questo caso sono la stessa cosa. L’autore non è un deus ex machina, ma siamo noi stessi, attori sociali che diventiamo consapevoli della parte che possiamo avere nella scena della società o comunità in cui viviamo.
Quello che sta succedendo nel Biellese è che i suoi mille attori si stanno sempre più interessando a questa parte social, che ha poco a che fare con i social media, ma che è veramente sociale. E noi, come Cittadellarte, siamo impegnati a “fare la nostra parte” e anche a contribuire a un’attività di coordinamento e regia, un po’ come dei co-direttori teatrali, insieme ad altri direttori, alcuni istituzionalmente deputati a questo ruolo, altri auto-nominatisi tali per un senso di responsabilità sociale, come imprenditori, educatori, giornalisti…
Nei mesi dell’inverno e della primavera 2022, negli spazi di questo teatro/laboratorio territoriale che abbiamo chiamato Arcipelago (aperto al pubblico tutti i weekend e su prenotazione anche in settimana), si terranno incontri con gli attori: i mappati ed altri abitanti, ed esperti provenienti anche da fuori. Gli argomenti saranno dettati dai temi che la mappatura ha fatto emergere, e già li conosciamo: energia e decarbonizzazione; acqua pulita; rifiuti, zero sprechi, nuove risorse; turismo lento e accoglienza; tessile e moda sostenibile; cibo, rigenerazione e cambiamento climatico; educazione, il territorio educante; mobilità sostenibile, infrastrutture e digitale. Ne emergeranno altri, naturalmente. Ma su questi iniziamo a programmare azioni già da subito, il più possibile in sinergia e concerto con le attività che su questi stessi temi si stanno facendo già da tempo nel Biellese. E il 1 luglio, cerniera dell’anno, terremo la rassegna Arte al Centro, fondandola proprio su queste attività condivise, co-progettate e performate insieme al territorio, perché basta scriverci una email per segnalarci un’attività economica o culturale improntata alla prosperità sostenibile perché si venga da noi contattati e invitati a far parte della… compagnia! Bisogna ricordarsi che l’opera è già in scena, io la chiamo la grande Opera della Demopraxia (al posto di cratos che vuol dire “potere”, parlo di praxis che vuol dire “fare”), ma ognuno le dà il nome che preferisce, e spesso la sta già mettendo in scena concretamente ogni giorno, nella propria azienda o nella scuola, in ospedale o negli uffici pubblici. Un motto è: il nuovo green è il pubblico! Come l’ecologia è finalmente diventata mainstream, ora l’impegno pubblico è la nuova ecologia, perché pubblico è ciò che appartiene a tutti e per il quale tutti dobbiamo impegnarci a fare la nostra parte.